Io e Roz siamo partiti presto, almeno secondo l'ora solare appena impostata: alle otto eravamo già in sella, anzi, eravamo già fermi per metterci gli occhiali da sole.
Buon segno.
La temperatura era abbastanza rigida ma era la conseguenza di una pressione abbastanza alta, che, come auspicio, è meglio del classico rosso di sera.
L'ingresso nelle Langhe, da Carrù, ci ha presentato le prime avvisaglie di quello che sarebbe stato il filo conduttore della giornata: i primi gialli, aranci, rossi... ma presto, dopo Dogliani, ci siamo trovati in una nuvola o, come direbbe Paolo Conte, ... in una nebbia che sembra di essere in un bicchiere di acqua e anice...
A tratti, il sole che batteva sul sottile strato umido non ci permetteva di vedere nemmeno il cruscotto.
Banchi di nebbia tra Dogliani e la Liguria
In Alta Langa il navigatore, dimenticato impostato per scegliere la strada più breve, ci ha fatto avventurare in stradine, asfaltate ma molto strette, sperdute in boschetti che, complice la nebbia, parevano già perfettamente nella parte per la festa del giorno dopo: Halloween. Si vedeva poco e la visiera del casco doveva essere asciugata di continuo ma, questa volta, ringrazio il mio navigatore sempre indisciplinato.
Le stradine tra i boschi scelte dal mio navigatore
I banchi di fittissima nebbia ci hanno tenuto compagnia nei tratti di fondo valle dell'Alta Langa, mentre, salendo, si trasformavano in laghi di panna, poi, complici cinque minuti di vento, ci hanno lasciati e l'ingresso in Liguria ci ha presentato quello che sarebbe stato il meteo per il resto della giornata: un cielo così azzurro che... neanche ad agosto!
Colori, tra Langa e Liguria
Una sequenza di tanti colli piccoli e poco noti ma collegati tra loro da un fantasioso ricamo di strade divertenti e immerse in boschi, in questa stagione, coloratissimi. Prevalgono i gialli caldi, tendenti all'arancio ma ampi sprazzi di verde e rosso, le terre e i grigi di sfondo, completati dall'azzurro sopra a tutto, compongono una tavolozza che nessuna fotografia potrà mai descrivere. Forse si potrebbe provare raccontarla facendo riferimento a Gauguin e Chagall...
I colori delle vigne
Ci siamo fermati per una seconda colazione a Sassello, vivacissimo (almeno alla Domenica mattina) paesino famoso per i suoi amaretti, poi abbiamo iniziato la salita al Colle del Faiallo.
Sassello
L'avevo già fatto a gennaio, in senso contrario ma... immerso nella nebbia e nella pioggia non avevo visto nulla e non avevo nemmeno immaginato di trovarmi su uno dei più bei colli liguri. Arrivati in cima si sono aperti, di fronte a noi, ampi prati con pochi fortunati che preparavano i barbecue e, gli odori sparsi nell'aria, hanno amplificato il nostro mai sopito appetito.
La Nuvola sul Mare
Sosta d'obbligo per il pranzo: La Nuvola sul Mare, seguita da passeggiatina verso il belvedere, dove i boschi di faggi sono sempre pronti per Halloween.
Il percorso tra i faggi verso il belvedere
Genova vista dal Faiallo
Siamo ritornati passando da quel che resta del passo del Turchino: la galleria originale è chiusa ed è stata rifatta poco sotto. Il Bar Ristorante da Mario, storico ritrovo di motociclisti proprio lì, all'imbocco della galleria, al momento sembra assorbire bene il colpo. Speriamo che il fatto che si trovi dove inizia (o finisce) il colle del Faiallo gli sia sufficiente per poter continuare.
La discesa dal Faiallo verso Genova
Disorientati dalla chiusura della galleria e del nuovo percorso, scendiamo verso Genova, sul tortuoso percorso del Turchino, quindi, giunti a Voltri, imbocchiamo l'Aurelia, che in questa stagione si presenta abbastanza sgombra e la percorriamo fino ad Arenzano, poi ci concediamo un pezzettino di autostrada, fino all'uscita di Albisola, per andare, infine, ad infilarci sul Cadibona, che ci porterà verso casa.
La vecchia galleria dal Turchino, chiusa. L'ultima foto per il Passknacker
Lasciamo la descrizione delle parti più belle di questo itinerario ad un filmato che abbiamo montato con le riprese e le foto fatte da Roz.
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