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sabato 8 settembre 2018

Un boccone veloce?

Se il motociclismo fosse uno sport...  ah no, scusate!
(Uff... non potevo iniziarlo peggio, questo post).

Però, dai, parlando di strade asfaltate quanti siete, in cuor vostro, a essere convinti di stare facendo sport quando fate un giro in moto?

Certo che magari dopo dieci ore filate in sella si è stanchi ma... a mio avviso la maratona è un'altra cosa, così come un giro di pista a cercare di tirare giù un ferro, curva dopo curva, ai 300 all'ora.

Per come giro io, più che di sport parlerei di relax. Ma è il mio punto di vista, suffragato solo dal mio modo di affrontare la passione motociclistica.

Però... però...

Che sia sport, relax o passione, se stai leggendo molto probabilmente occupa una parte importante della tua vita e, per sua natura, il motociclismo è un'attività che dev'essere affrontata con molta responsabilità, perché non ti offre sempre una seconda occasione.

Parlando di alimentazione, e volendo restare nell'ambito del motociclismo che pratichiamo noi che solitamente non scendiamo in pista ma ogni occasione è buona per passare lunghi periodi in sella, ci troviamo di fronte a un'attività che non richiede grossi sforzi né allenamento particolare ma attenzione per lunghi periodi di tempo, riflessi pronti anche dopo ore.

Così, se Valentino Rossi e Antonio Cairoli quando sono in sella hanno un altissimo dispendio energetico, io e i motociclisti più... viaggiatori, non consumiamo tante calorie ma abbiamo bisogno di un'alimentazione che ci permetta di mantenere elevato il livello di attenzione a lungo, sapendo che questo crolla quando non stiamo bene fisicamente o qualche cosa ci disturba, oppure quando non siamo sufficientemente stimolati.

Partendo dall'ultimo punto, la stimolazione, possiamo dire che un lungo viaggio in autostrada non offre gli stessi stimoli di una bella strada di montagna, sinuosa e con tanti cambi di pendenza, quindi per affrontarlo dovremo aver puntato tutto sull'altro aspetto: il benessere, e sappiamo quanto l'alimentazione incida sul nostro benessere, specie a lungo termine.
E non sto parlando del benessere che può offrire una dose anche moderata di alcool, quello è quanto di più distante ci sia dal benessere di cui sto parlando: mai mettersi alla guida di una moto dopo aver assunto dell'alcool.
E non sto parlando nemmeno del benessere offerto da un bel piatto di lasagne... no no: un pasto pesante incide sul cervello come un bel bicchiere di vino. Figuriamoci un pasto pesante accompagnato da un bel bicchiere di vino!

Dobbiamo viaggiare leggeri, quindi prima di partire o durante il viaggio privilegeremo cibi che rilascino carboidrati, quindi zuccheri, lentamente, come quasi tutte le verdure, le patate soprattutto, il pane integrale e la frutta matura, i cereali, le noci, il riso e la pasta integrale.
È bene concludere il pasto con un frutto.

Evitiamo di metterci alla guida della moto dopo un pasto abbondante, visto che nelle 2-3 ore seguenti il nostro apparato digerente sottrarrà molto sangue ai muscoli ed al cervello, rendendoci poco lucidi e reattivi.
E non pensiamo di superare il senso di torpore aprendo la visiera del casco: piuttosto fermiamoci a riposare un po', almeno 20 minuti, per poi ripartire magari dopo un caffè.

Solo quando arriveremo a destinazione saremo liberi di strafogarci con un pasto come si deve, annaffiato da vino o birra e seguito da caffè, pusa-cafè e tutto quello che ci pare.

La parte più importante dell'alimentazione è rappresentata dai liquidi.
Dell'alcool abbiamo già detto, quindi parliamo di acqua.

Viaggiando in moto, specie d'estate quando si è meno coperti, il corpo si disidrata molto in fretta proprio a causa del fatto che l'aria asciuga costantemente il sudore dando a noi una sensazione di fresco ma, di fatto, impedendogli di svolgere la sua funzione di termoregolatore: dove il sudore è asciugato dall'aria la pelle è esposta ad aumento di temperatura, così il corpo produce nuovo sudore, innescando una situazione ciclica che comporta una rapida diminuzione dell'acqua a disposizione, quindi disidratazione.

Sapendo che una modesta disidratazione può comportare un calo anche del 20% delle nostre capacità fisiche, si può capire quanto sia importante bere acqua, a temperatura ambiente o non troppo fredda. Avere sempre con sé una bottiglietta d'acqua è una buona strategia e un bel sorso quando ci si ferma è più che sufficiente.

Sintomi della disidratazione sono la maggiore stanchezza, la secchezza delle fauci, la nausea, il mal di testa e le sensazioni di caldo-freddo.

Se ci troviamo a viaggiare in ambienti molto caldi, ovviamente il processo di disidratazione sarà più veloce, come se stessimo affrontando una prova sportiva, quindi sarà bene avere con sé una bevanda a basso contenuto di sali e zuccheri semplici che possa coprire parte del fabbisogno energetico ed idrosalino che si verifica con l’attività intensa.

Concluderei annotando che, almeno in base alla mia esperienza, a volte noi motociclisti siamo piuttosto estremisti nell'alimentazione, nel senso che, a seconda di come viaggiamo, o non mangiamo affatto, o mangiamo troppo o mangiamo... male.

Mi spiego meglio: correggetemi se sbaglio ma, volenti o nolenti, buona parte dei viaggi fatti in gruppo hanno come destinazione un luogo dove mettere le gambe sotto il tavolo e godere delle specialità locali, magari con un buon bicchiere di vino e non sempre la destinazione coincide con la fine del viaggio o con una pausa che preveda il pernottamento, quindi il ritorno spesso è un po' a rischio.

Dall'altro estremo, considerata anche la tristezza del mangiare da soli e la voglia di stare in sella, quasi tutti i giri fatti in solitaria prevedono piccole soste con un boccone veloce, solitamente un panino e via, e a volte nemmeno quelle.
Una sosta almeno ogni due ore, e non solo per fare benzina, è da considerarsi obbligatoria!
Detto questo, il panino non è il male in sé, però consiglierei di privilegiare una farcia a base di affettati di carni magre, bianche o bresaola, evitando grassi e fritti.

L'ideale sarebbe sostituire tanto il panino quanto il pranzo a base di specialità locali e vino, con un'insalata e, soprattutto, prevedere una sosta tranquilla, non di corsa, favorendo sia il riposo sia l'inizio della digestione.

Buona strada, quindi, con il corpo e lo spirito leggeri.

Per la serie: un conto è predicare, un altro è razzolare.