(Uff... non potevo iniziarlo peggio, questo post).
Però, dai, parlando di strade asfaltate quanti siete, in cuor vostro, a essere convinti di stare facendo sport quando fate un giro in moto?
Certo che magari dopo dieci ore filate in sella si è stanchi ma... a mio avviso la maratona è un'altra cosa, così come un giro di pista a cercare di tirare giù un ferro, curva dopo curva, ai 300 all'ora.
Per come giro io, più che di sport parlerei di relax. Ma è il mio punto di vista, suffragato solo dal mio modo di affrontare la passione motociclistica.
Però... però...
Parlando di alimentazione, e volendo restare nell'ambito del motociclismo che pratichiamo noi che solitamente non scendiamo in pista ma ogni occasione è buona per passare lunghi periodi in sella, ci troviamo di fronte a un'attività che non richiede grossi sforzi né allenamento particolare ma attenzione per lunghi periodi di tempo, riflessi pronti anche dopo ore.
Così, se Valentino Rossi e Antonio Cairoli quando sono in sella hanno un altissimo dispendio energetico, io e i motociclisti più... viaggiatori, non consumiamo tante calorie ma abbiamo bisogno di un'alimentazione che ci permetta di mantenere elevato il livello di attenzione a lungo, sapendo che questo crolla quando non stiamo bene fisicamente o qualche cosa ci disturba, oppure quando non siamo sufficientemente stimolati.
E non sto parlando del benessere che può offrire una dose anche moderata di alcool, quello è quanto di più distante ci sia dal benessere di cui sto parlando: mai mettersi alla guida di una moto dopo aver assunto dell'alcool.
E non sto parlando nemmeno del benessere offerto da un bel piatto di lasagne... no no: un pasto pesante incide sul cervello come un bel bicchiere di vino. Figuriamoci un pasto pesante accompagnato da un bel bicchiere di vino!
Dobbiamo viaggiare leggeri, quindi prima di partire o durante il viaggio privilegeremo cibi che rilascino carboidrati, quindi zuccheri, lentamente, come quasi tutte le verdure, le patate soprattutto, il pane integrale e la frutta matura, i cereali, le noci, il riso e la pasta integrale.
È bene concludere il pasto con un frutto.
Evitiamo di metterci alla guida della moto dopo un pasto abbondante, visto che nelle 2-3 ore seguenti il nostro apparato digerente sottrarrà molto sangue ai muscoli ed al cervello, rendendoci poco lucidi e reattivi.
E non pensiamo di superare il senso di torpore aprendo la visiera del casco: piuttosto fermiamoci a riposare un po', almeno 20 minuti, per poi ripartire magari dopo un caffè.
Solo quando arriveremo a destinazione saremo liberi di strafogarci con un pasto come si deve, annaffiato da vino o birra e seguito da caffè, pusa-cafè e tutto quello che ci pare.
Dell'alcool abbiamo già detto, quindi parliamo di acqua.
Viaggiando in moto, specie d'estate quando si è meno coperti, il corpo si disidrata molto in fretta proprio a causa del fatto che l'aria asciuga costantemente il sudore dando a noi una sensazione di fresco ma, di fatto, impedendogli di svolgere la sua funzione di termoregolatore: dove il sudore è asciugato dall'aria la pelle è esposta ad aumento di temperatura, così il corpo produce nuovo sudore, innescando una situazione ciclica che comporta una rapida diminuzione dell'acqua a disposizione, quindi disidratazione.
Sapendo che una modesta disidratazione può comportare un calo anche del 20% delle nostre capacità fisiche, si può capire quanto sia importante bere acqua, a temperatura ambiente o non troppo fredda. Avere sempre con sé una bottiglietta d'acqua è una buona strategia e un bel sorso quando ci si ferma è più che sufficiente.
Se ci troviamo a viaggiare in ambienti molto caldi, ovviamente il processo di disidratazione sarà più veloce, come se stessimo affrontando una prova sportiva, quindi sarà bene avere con sé una bevanda a basso contenuto di sali e zuccheri semplici che possa coprire parte del fabbisogno energetico ed idrosalino che si verifica con l’attività intensa.
Mi spiego meglio: correggetemi se sbaglio ma, volenti o nolenti, buona parte dei viaggi fatti in gruppo hanno come destinazione un luogo dove mettere le gambe sotto il tavolo e godere delle specialità locali, magari con un buon bicchiere di vino e non sempre la destinazione coincide con la fine del viaggio o con una pausa che preveda il pernottamento, quindi il ritorno spesso è un po' a rischio.
Dall'altro estremo, considerata anche la tristezza del mangiare da soli e la voglia di stare in sella, quasi tutti i giri fatti in solitaria prevedono piccole soste con un boccone veloce, solitamente un panino e via, e a volte nemmeno quelle.
Una sosta almeno ogni due ore, e non solo per fare benzina, è da considerarsi obbligatoria!
Detto questo, il panino non è il male in sé, però consiglierei di privilegiare una farcia a base di affettati di carni magre, bianche o bresaola, evitando grassi e fritti.
L'ideale sarebbe sostituire tanto il panino quanto il pranzo a base di specialità locali e vino, con un'insalata e, soprattutto, prevedere una sosta tranquilla, non di corsa, favorendo sia il riposo sia l'inizio della digestione.
Buona strada, quindi, con il corpo e lo spirito leggeri.