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domenica 25 febbraio 2018

100 480 650 4293 111

L'immagine del primo post
No, non sto dando i numeri.
In occasione del centesimo post nel mio blog, sto guardandomi indietro, a poco più di 2 anni fa, quando il blog è nato con un nome curioso, chissà se qualcuno se lo ricorda: Motante.

Più che curioso, a riguardarlo oggi, mi pare proprio bruttino.
Va beh... il mio scopo era quello di creare qualche cosa che potesse assomigliare a un luogo di ritrovo di motociclisti, una community, ma le comunità si aggregano intorno a qualche cosa di utile e solo i miei articoli, con tutta la buona volontà, non erano, non sono né mai saranno abbastanza.

La mia partecipazione al Passknacker del 2016 mi ha fatto capire quanto sia utile avere poter disporre di una mappa delle più belle strade da percorrere in moto, così ho deciso di iniziare a raccogliere informazioni su tutte le strade che trovavo sparse per la rete.

Ne è nato, così, un database iniziale che ho messo a disposizione dei miei pochi lettori grazie ad un po' di software che mi sono scritto per gestirlo e pubblicarlo e, soprattutto, per permettere a chiunque di interagire inserendo nuove informazioni e correggendo o integrando quelle esistenti.

Così, poco più di un anno fa, è nata la community Strade da Moto.
Piccoli, piccolissimi numeri ma che a me stanno dando grandi, grandissime soddisfazioni:

480 utenti registrati
650 like su Facebook
4.293 strade censite
111 itinerari

Voglio approfittare di questo centesimo post per ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e che continuano a farlo. Io ho solo dato un impulso iniziale ma il grosso del lavoro lo state facendo voi.

Spero di vedervi tutti al prossimo meeting, il 29 e 30 aprile a Bolgheri, Castagneto Carducci, intanto vi ringrazio qui:

Grazie Sergio Salza, Luca Forno, Pastori in Moto, Matteo Bernini, paolo1948, Roberto Frosoni, Maurizio, Ernesto Rossi, Giovanni Dalla Venezia, Fabio Pulp, Luca Cazzaniga, Giovanni Bassi, Pier Guerreri, Enrico Lena, Efrem Bonaldi, Giorgio, Claudio Setti, Tiziana, Beppe Giubergia, Luigi, Maurizio Arata, Luca Osigli, Luca Gaspari, Marco Calza, Marco Ricupero, Bastian, Carlo Tasso, Enrico Contessa, Gabriele Fainelli, Luigi de Rose, Ralph Landstath, Darione G., Paolo Bonino, Massimiliano Poma Genin, Marco Bagnasco, Andrea Vignolo, Giorgio Nitro, Stefano, Aldo Spagnolini, Mario Di Vincenzo, Christian Dark, Luca Podini, Tiziano Ponzoni, Michele Marzocca, Luciano Aimo, Stefano, Leonardo Martini, Antonio Voi, Luca Urban, Massimo Emanuel, Luca Brugnoli, Mario Roero, Massimo Maria Macagno, Dario Prete, Luca Muzio, Maurizio, Fabrizio Paggi, Rosa Bersezio, Alessandro Bensi, Erol Garbin, Silvano Marchesi, Claudio Castellino, Michele Ballarin, Sara, Stefano Lera, Sergio Saltarelli, Monty Brogan, Giovanni Angelini, Marco Anceschi, Valerio Franco, Luca Cabona, Rolando Chioda, Diego Rainisio, Marco Begliardo, Enrico Fioranelli, Cristian Gottardo, Paolo Marte, Paolo Patterlini, Andrea Pifano, Ines, Mario Alberto Biraghi, Renato Giomi, Rosanna Bosca, Roberto, Massimo Rubino, Luciano, Teresio Lerda, Bruno Bongi, Davide Maerna, Alessandro Gatti, Simona Vanni, Massimo Colori, Gianluca Deambrogi, Renato Giraudo, Alberto -Albyx- Merisi, Toni Calardo, Gian Michele Antonino, Roberto Mezzapelle, Andrea Gennai, Angelo Conti, Guido Moenkemeyer, Luca Mariotto, Yari Rizzo, Claudio Unia, Corrado Benocci, Giuseppe Cavallaro, Andrea Bontempi, Claudio Ferrero, Mauro Borrelli, Federico De Donatis, Samuele Olita, Michele Piovesan, Alessia Galfré, Federico Massimo Loi, Giuseppe, Ramon Zanotti, Maurizio Merrina, Marco Marani, Lia Rossi, Angelo Lorenzi, Davide Rebeccani, Tsodeq Meleq, Eric Faiman, Daniele Baron, Francesco Salis, Andrea Merlone, Massimo Guasconi, Stefano Cerminara, Marco Sciutto, Fabrizio Rocchi, Sonia Cecchetti, Ennio Caula, Aldo Fiorenzato, Massimo Ferrara, Vincenzo Greco, Claudio, Fabio Brianza, Pietro Zorza, Pino Di Maria, Vincenzo Nitti, Andrea Montagna, Diego Santo Faletti, Fabio Manenti, Piero Aliberti, Max, Elena Galfre, Michele Tonani, Marisa Verney, Andrea Solinas, Luigi Scotti, Enzo Rossetti, Fabrizio Monica, Luca Auletta, Mariano Zinnarosu, Armando De Angelis, Mauro Manghi, Alberto Zingarini, Svevo Chinaglia, Camilla Malpangotto, Gianluigi Favetta, Giorgio, Elena Cornaglia, Michele Ercolani, Alessio Vero, Jennie Comollo, Piem Renelli, Maurizio Lugli, Alfredo Tamburro, Leonardo Aguanno, Marco Peccarisi, Fabio Pozzo, Leonardo Bosco, Gianluca Cantamessa, Luca Bellini, Jean Jacques Trabucco, Tsodeq, Mario Giovilli, Giuseppe Votto, Giampiero Giovannetti, Giorgio Bolognese, Nini Nini, Corrado Bonansea, Daniele Morani, Franco Tosi, Guido Dutto, Marco Novaro, Francesco Paolo Giacomarro, Barbara Valerio, Raffaele Cocozza, Fabrizio Rivelli, Giosuè Antonelli, Sebastiano Cutrera, Antonio Gobbin, Luca Milani, Angelo Graziano, Massimo Cannistraro, Salvatore, LorEnzo Bongermino, Pietro Fortunato, Gavino, Luca, Stefano Milano, Piermario Pirotti, Antonello Gehringer, Emanuele Bertoglio, Daniele P, Nino Aiello, Salvatore Fiato, Dionisio Calvo, Bruno Lombardi, Diego Panteghini, Elvis Turcato, Giovanni Niccolini, Drago2, Luca Scarpat, Emanuela Strazzullo, Roberto Celani, Giovanni Langella, Valter Latore, Roberto D'ago, Filippo Sorghi, Albano Zambon, Gianluca Stazio, Andrea Bricchi, Fabio Accornero, Gianbattista Acerbis, Giiuseppe Agostino, Aldo Albanese, Emanuele Albano, Renzo Alboretti, Augusto Aleotti, Cimy Anita, Matteo Antenucci, Michele Armillotta, Roberto Arnetoli, Marianna Bacigalupo, David Baldi, Danilo Ballatore, Elvira Ballestra, Paolo Bari, Giuseppe Beccarini, Alessandro Bellini, Mauro Bellotti, Enrico Beltramo, Fulvio Bendotti, Alessandra Benso, Giuseppe Bergese, Walter Bevilacqua, Massimo Bianchini, Daniele Bighellini, Mimmo Bikers, Reinhard Blattmeier, Giovanni Boero, Ivo Bologna, Antonio Bonacci, Carlo Bonechi, Maurizio Bonventi, Matteo Bonvicini, Massimiliano Bonvini, Stefano Borchini, Carlo Borghese, Mario Borsato, Dario Bosi, Federico Botton, Massimo Brambilla, Alessandro Breviglieri, Luca Bruno, Daniele Bui, Luca Caleffi, Riccardo Califano, Egidio Campari, Roberto Canu, Alessandro Caprini, Paolo Carraro, Luca Castagnino, Marco Cecchini, Massimo Cenni, Rodolfo Chiappano, Andrea Chiardola, Roberto Cianfrini, Claudia Cicerchia, Nicola Clemenzi, Marco Conti, Mattia Conti, Luca Corbetta, Livio Cordera, Andrea Curtarelli, Pino D'angelo, Giovanni D'apuzzo, Manuela D'elia, Stefano Da Broi, Diego Dalla Vecchia, Valter Danna, Emanuele Davoli, Piero de Angelis, Valerio De Cesare, Antonio De Luca, Andrea De Munari, Pio De Pierro, Andrea De Salve, Alessandro Deiana, Mariagrazia Demichelis, Nicola Dentamaro, Tino Devincenzi, Diego Dovo, Andrea Emili, Paola Faccio, Paolo Fallini, Manuela Fantini, Stefano Ferraris, Antonio Ferrera, Andrea Ferrini, Andrea Ferrini, Beppe Ferry, Paola Filomeno, Franco Folloni, Luca Fonio, Massimo Fontanini, Roberto Fortunato, Nazario Franci, Mac Freemail, Marco Gaddi, Carlo Galamini, Luigi Gallo, Giacomo Gambetti, Marco Gandelli, Alberto Garbaccio, Fabio Gariglio, Mauro Giaccone, Antonio Giaffreda, Giulio Gioia, Emanuele Giovannardi, Marc Giraudo, Francesco Girelli, Daniele Girometta, Gianni Giulianetti, Andrea Giuliano, Pierluigi Golfetto, Stefano Gorzerino, Simone Grassini, Ivan Greco, Pierpaolo Grignani, Fausto Grosso, Enrico Gsmbazza, Flavio Gualandris, Alessandro Guglielmini, Teresa Gullaci, Ali Hoballah, Antonio Iarriccio, Simone Iavarone, Valerio Lanzarotti, Marco Lelli, Francesco Liello, Ivo Lingua, Gaetano Lipari, Simona Lisa, Pierantonio Longato, Mario Lussana, Manuel Macinai, Matteo Madau, Cristiano Madella, Moreno Maranello, Gianluca Marini, Christian Mariuzzo, Pier Martelli, Stefano Martelli, Alessandro Masetti, Laura Maspes, Marco Massaza, Christian Matoo, 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Giovanni Sacco, Giorgio Santolini, Angelo Sanzo', Salvatore Schiavone, Marco Scocco, Sergio Scotti, Franco Settimo, Angelo Siciliano, Barbara Signorino, Felice Simonetta, Giovanni Sireno, Paul Sorgi, Fabio Tamagnini, Luigi Tobaldi, Sergio Toncinich, Massimo Tono, Moreno Torra, Stefano Torrieri, Francesco Toscano, Andrea Toso, Ale Tra, Daniele Trascorsi, Gaetano Triggiani, Christodoulos Tsakas, Fulvio Vassalli, Davide Verzola, Fabrizio Viano, Mauro Vicini, Roberto Vigneri, Petra Winslow, Riccardo Zapparoli, Romano Zulian, Alberto, Fabio, Fabio, Giacomo, Gianluca, Giorgio, Giovanni, Guido, Luca, Matteo, Paolo, Paolo, Papero, Pasquale, Romeo...

giovedì 22 febbraio 2018

A febbraio, tra gli alberi in fiore

Ci sono capitato quasi per caso, nel posto giusto al momento giusto, a scoprire ancora una volta che ti puoi documentare finche vuoi, poi parti con la scusa di visitare un lago (ma in realtà solo perché non puoi più restare fermo a lungo) e ti ritrovi sulla Route du Mimosa proprio quando la mimosa è in piena fioritura e, come se non bastasse, con un tempo stupendo, a metà febbraio.

Guidare sulle tipiche stradine francesi di cui è ben dotato l'entroterra della Côte d'Azur in una giornata di sole ma fresca, come solo d'inverno se ne incontrano, è già di per sé un ottimo traguardo. Farlo passando in mezzo a centinaia di alberi di mimosa in fiore, offre sensazioni inenarrabili. Così non tenterò nemmeno di raccontarvele ma mi limiterò a segnalarvi il percorso della Route du Mimosa e a darvi qualche consiglio circa le possibili soste.

Il giro è breve e lo riporto in questo itinerario: pur contando solo 130-150 km, a seconda di dove passerete e di quanto entrerete nel cuore delle città e dei paesi, senza fermarsi servono circa 3 ore e mezza - quattro per percorrerla, però percorrerla senza soste è, a mio avviso, uno enorme spreco di tempo e di energie.

Vediamo, allora il percorso, con le sue strade e le soste.


Grasse
Punto di partenza del nostro giro, Grasse è conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione delle essenze e dei profumi.

Ci troviamo nel Département del Alpes Maritimes. In questa zona gran parte del territorio è utilizzato per la coltivazione delle piante da fiore e, oltre alla mimosa, sono rinomati i gelsomini e la rosa di maggio.
Consiglio d'arrivare il venerdì sera, in modo da essere già lì il sabato mattina, quando c'è uno dei mercati più rinomati della Provenza, da visitare prima di partire per Pégomas.


Grasse - Pégomas
Finita la visita al mercato, si può iniziare il giro, verso Pégomas, a una decina di km da Grasse. Possiamo scegliere di passare in una stradina stretta,  a tratti romantica tra alberi e muretti, lo Chemin da la Tourache, oppure su una strada già a due corsie ma sempre tra case e campagna, molto verde, uscendo da Grasse sull'Avenue Frédéric Mistral per poi passare sulla D609, Route d'Auribeau prima e Route de Saint-Jacques poi.

La strada proposta dal navigatore, attraverso Les Quatre Chemins è certamente più breve e rapida ma anche banale e trafficata. Da evitare.


Pégomas
Un piccolo paese in classico stile provenzale. Se lo si visita nel periodo giusto, cioè durante la fioritura della mimosa, non si può perdere la specialità locale, la Mimosette Brioche, una brioche alla crema pasticcera che la Boulangerie la Bannette, in Place Logis, prepara solo in questo periodo.


Pégomas - Tanneron
Lo spostamento a Tanneron è obbligato sulla Route d'Or, D309, una vera Strada da Moto, molto divertente e movimentata ma, soprattutto, immersa nel verde anzi, in questo periodo, nel giallo.
Giunti al confine del Département del Alpes Maritimes, entrando nel Var, la strada cambia nome e diventa D38, Cachore oppure Route de Pégomas, senza che la gradevolezza ne risenta.


Tanneron
Arrivate a Tanneron per pranzo e, se avrete prenotato per tempo, potrete pranzare al Café Restaurant des Voyageurs è sempre pieno imballato... un motivo ci sarà.

A Tanneron si tiene la festa della mimosa la prima domenica di febbraio.
In zona è possibile visitare alcuni vivai, acquistare ottimo miele e buonissimo formaggio.


Tanneron - Mandelieu La Napoule
Da Tanneron consiglio una capatina al Lac de Saint Cassien, non tanto per il lago in sé, quanto per la strada che vi ci porta. Giunti al lago si potrà proseguire costeggiandolo, mantenendolo a destra. oppure si potrà ritornare a Tanneron per proseguire su un'altra piccola bella strada che, in un eccesso di fantasia, all'inizio si chiama Route de Mandelieu e alla fine Route de Tanneron.


Mandelieu La Napoule
Ancora tanta, tanta mimosa e un altro dolce tipico: La Torta Mimosa ai frutti canditi di Provenza.

Mandelieu è nota per il Castello de La Napoule, un castello fortificato del XIV secolo che si affaccia sul mare e oggi sede di una fondazione artistica no-profit.


Mandelieu La Napoule - Saint Raphaël
Non tardiamo a ripartire: dobbiamo raggiungere Saint Raphaël finché c'è luce e consiglio di farlo dall'entroterra, attraversando il Col du Testanier, una trentina di Km su una strada nei boschi un po' impegnativa ma stupenda.


Saint Raphaël
Ecco, se ci siamo giunti con ancora un po' di luce, allora due passi nel porto, magari un aperitivo, prima di prendere posto nell'hotel, possono essere l'introduzione ad una cena che sia la degna coronazione della giornata.

Per il pernottamento mi sento di consigliare di spostarci a Frejus, dai prezzi più abbordabili e dal centro storico che propone un gran numero di ottimi ristoranti tipici.


Saint Raphaël - Sainte Maxime
Evitiamo il lungomare, che qui non è proprio una bella strada da percorrere a meno che non si voglia andare in spiaggia. Dopo aver fatto una colazione che ci permetta di fermarci ancora, più avanti, per un altro spuntino, attraversiamo Frejus verso ovest e prendiamo la D8, che diventerà D6 portandoci dolcemente verso il Col de Bougnon quindi a sud, fino a Sainte Maxime, sul mare.


Sainte Maxime
Due passi nel centro storico sono d'obbligo. Sainte Maxime è stata fondata circa nell'anno mille intorno al monastero intitolato al santo che le ha dato il nome, ed è rimasta a lungo un piccolo borgo di pescatori.

Il simbolo del paese è la Tour Carrée, edificata per difesa e oggi sede di un museo che, a leggere le recensioni in rete, pare essere più un'occasione perduta che da non perdere.


Sainte Maxime - Le Rayol Canadel
Questa volta il lungomare ce lo facciamo. E che lungomare! Saint Tropez, dall'altra parte del golfo, è un ottimo fondale per la nostra vista e, perché no? Anche per qualche foto.
Un giretto a Saint Tropez ce lo possiamo permettere, magari per una veloce seconda colazione in uno dei locali sul porto e per poi andarci a godere ciò che in altre stagioni sarebbe improponibile ma di cui d'inverno, in moto, si può solo godere: la Route des Plages, nota anche come Road 93. Si tratta della D93, appunto, che ci porta dapprima verso le più belle spiagge della zona e per poi salire ai 129 metri del Col de Collebasse, che ci permette di attraversare il promontorio. Una Strada da Moto da non perdere ma... d'inverno.
Dovremo solo essere attenti per non perderci il bivio per Tabarin Vergeron, a sinistra, altrimenti allungheremo, passando inutilmente da La Croix Valmer.
L'arrivo a Le Rayol è su una bella strada, scorrevole, ancora in collina.


Le Rayol Canadel
Qui troviamo il museo della mimosa: L'Odyssée des Mimosas nell'ambito del giardino botanico Domaine du Rayol, dove una visita guidata è assolutamente da non perdere ma bisogna prenotare sul sito www.domainedurayol.org.
Una volta ottenuta la prenotazione per la visita guidata, si potrà organizzare anche un pranzo, prima o dopo la visita.


Le Rayol Canadel - Bormes Les Mimosas
Raggiungiamo l'ultima tappa del nostro itinerario attraverso due colli, dei quali solo il primo è leggermente impegnativo. Ci porteranno a Bormes Les Mimosas attraverso panorami mozzafiato sulle isole di fronte a Hyères: il Col de Canadel e il più modesto Col de Barral.


Bormes Les Mimosas
Si tratta di un cittadina che spazia dal mare alla collina, dove si trova la sua parte più caratteristica, il villaggio in cui perdersi tra viuzze strette, piccoli negozi d'antiquariato e di prodotti locali.

Bormes è famosa per i suoi giardini, uno su tutti il Giardino Botanico con più di 85 specie tropicali tra cui alcune varietà di Fuchsia del Messico e una ricca collezione d'Ibisco.

Il nostro itinerario è concluso, non resta che dirigerci verso il prossimo giro!

domenica 4 febbraio 2018

Madi: prime impressioni

Prima uscita con Nava
Ricordo la mia prima volta su Nava, acquistata usata, e le sgradevoli sensazioni: troppo alta, troppo nervosa, troppo qui e troppo là...
L'avevo portata a casa guidando sulle uova, non sentendola mia e temendo che non lo sarebbe mai stata.

In effetti, dopo qualche anno di inattività dovuta all'impegno profuso nella crescita di un figlio, passavo da una Honda CBX550F, 4 cilindri turistica, ad un monocilindrico il cui vero scopo non è mai stato realmente definito. Un salto notevole.
Ci siamo annusati a lungo io e quel ferro che ancora non aveva un nome; ci davamo del lei, con distacco, e prima di iniziare a sintonizzarci, devo ammettere, ci sono voluti un bel po' di km.
Credo che la svolta sia stata stata data da un cane che, attraversandoci improvvisamente la strada, ci ha uniti in una caduta dove, oltre a qualche piccola escoriazione ciascuno, io ci ho rimesso l'integrità di una clavicola e lei del parabrezza e di una freccia.

Superare insieme le disavventure fortifica stima e fiducia reciproche, così, anche se non ho potuto girare per qualche mese, quando siamo ripartiti insieme nulla è stato più come prima: eravamo diventati compagni di avventura.

Abbiamo continuato a darci del lei ma non più per distacco: per rispetto.

Presto mi sono adeguato a ciò che lei mi offriva e anche lei ha iniziato ad accettare di buon grado i miei svarioni e le mie richieste, a volte, lo ammetto, assurde.

Ora un nuovo arrivo, in famiglia, e ancora nuove sensazioni: è arrivata Madi, una sorellina per Nava, con un carattere completamente diverso.
Anche questa volta la prima sensazione non è stata gradevole, però riguardava me, non Madi: appena partito mi sono sentito inadeguato, quasi incapace di guidarla. Lei mi sembrava così forte e delicata, veloce e scattante, instabile e precisa... quel muso basso, rispetto a Nava, comunicava tutta la sua voglia di aggredire l'asfalto, fin quasi di ararlo; il rombo profondo del suo bicilindrico mi sembrava invitare chiunque a starle lontano, come il ringhio del lupo.

Mi stavo rendendo conto solo allora di quanto il rapporto tra me e Nava si fosse trasformato, fino a diventare naturale come quello tra due vecchi amanti che non hanno bisogno di parole per comprendersi, mentre con Madi stava iniziando un nuovo periodo di adattamento, mio a lei e suo a me.
(Sì, con il tempo anche il ferro si adatta, per quanto si possa pensare il contrario).

Serviranno migliaia di km perché possiamo fidarci l'uno l'altra e credo che sarà più difficile e lungo perché, a differenza di Nava, l'umore di Madi è condizionato da una buona parte di elettronica, quindi è molto più instabile. Saprà certamente essermi di aiuto nei momenti difficili ma temo che a volte mi stupirà con comportamenti inaspettati e, forse, non sempre graditi.

Ora, dopo i primi 500 km insieme, due bei colli come il Nava e il Tenda, un po' di autostrada e di stradine della collina torinese, un po' di strada da solo e un po' con Roz, passeggera perfetta, posso esprimere le mie prime impressioni ma prima devo avvisare il lettore: questo non è un test drive e sono sicuro che le mie impressioni tra 1000 km saranno diverse e tra 5000... le rinnegherò.

L'ho già scritto tra le righe: come le altre moto anche questa ti fa capire fin da subito che è meglio darle sempre del lei. Madi me lo ha comunicato prima con il suo rumore profondo e poi, dopo avermi dato la sensazione di un'estrema semplicità di guida, sorprendendomi alla prima necessità di rallentare, facendomi scoprire che ero troppo veloce, che mi ero lasciato prendere la mano dalla troppa confidenza.
La sua frenata decisa mi ha permesso di rimettere tutto a posto ma la sensazione di aver inavvertitamente esagerato, quella rimane.

In rodaggio non ho potuto spingere più di tanto ma l'accelerazione è notevole, anche se le marce non sono omogenee: una terza un po' corta fa da contraltare a una quarta leggermente lunga. Questione di abitudine.
Temo (ma qui sto parlando di me, non di Madi) che la sensazione di assoluta stabilità possa trarre in inganno, spingendo a correre anche più del consentito. Non mi sono accorto se qualche diavoleria elettronica si sia già prodigata in mio aiuto ma devo dire che dopo pochi km ci si sente a proprio agio e si inizia a sperimentare, a cercare il limite.

Comodità? Beh Nava risulta ancora inarrivabile, con la sua seduta bella diritta, da bancone del bar. Con Madi si sta più in avanti e le prime volte i polsi si lamentano un po'. Al momento non posso installare né un manubrio più alto né sollevare un po' quello che c'è perché i cavi elettrici e i tubi per gli oli di freno e frizione sono della lunghezza giusta, così provo ad adeguarmi io al nuovo stile di guida.

Sempre riguardo alla comodità, ho acquistato ed installato un cupolino o parabrezza ma... è troppo piccolo, forse dovrò sostituirlo con uno più grande perché questo è molto bello ma ripara pochissimo, convogliando tutta l'aria proprio sotto il casco. Provo ancora a modificarne l'angolazione, per quanto possibile, e se non basta, lo sostituirò.
La comodità del passeggero, invece, a detta di Roz è pari a quella che garantiva Nava, quindi ottima.

Molto probabilmente perché devo ancora capire come ottimizzare la guida ma mi pare che sia un po' assetata. Niente di eccezionale, però da un motore così recente mi aspettavo qualche cosa in più di 20 km/l (15 in autostrada).

Volendo trovare tutti i difetti, devo ancora dire che la maneggevolezza a motore spento risente della scarsa sterzata, che a volte rende necessario un numero di manovre un po' più alto.

Pochi e trascurabili difetti, quindi, a fronte di sensazioni di guida molto positive: è solo grazie al casco integrale che non ho un nugolo di moscerini sui denti!

Sono molto soddisfatto e posso affermare che sia un modello di moto che, se me lo chiedessero, consiglierei tranquillamente a chiunque abbia già un po' di esperienza o, almeno, un minimo di buon senso. Quello che basta ber capire che, come a tutte le moto, anche se ci si sente in confidenza, è meglio continuare a darle del lei.