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giovedì 26 maggio 2016

Una vecchia moto

Aprilia Pegaso Cube del 2000. Sì, ho una vecchia moto. Beh... neanche io sono giovanissimo e di conseguenza non posso più permettermi di discriminare in base all'età.

La mia Aprilia è mia per motivi ben diversi dal gradimento o dalla convinzione: passato il periodo di crescita di un figlio piccolo, dovevo riprendere una moto in mano, non sapevo se mi avrebbe ancora appassionato e lei costava poco.

Un telaio, un motore, due ruote. Tant'è. Ė la mia moto.
Non lo nego, come qualsiasi essere umano, amo la mia compagna e intanto, a volte, non mi nego un'occhiata a quelle più giovani ma queste, invece di interessarmi, mi spaventano.
Certo, anche loro hanno un telaio, magari meglio strutturato, un motore, infinitamente più potente e... un magnifico paio di ruote. Ma hanno anche molta, moltissima elettronica.
E questo è quel che mi spaventa.

Henry Ford diceva che su una macchina quel che non c'è non si rompe e su una moto, se qualcosa si rompe, o ne puoi fare a meno, o lo sai aggiustare, oppure... sei fermo.
So pulire o cambiare una candela, se buco qualsiasi gommista mi rimette in strada, persino se fondo il motore qualsiasi meccanico può farmi ripartire in qualche ora, ma se una centralina fa i capricci sono fermo e mi salva solo la casa madre. Ma madre di chi?!

Poi, la mia moto è mia, quindi la voglio controllare io. Sono disposto a pagarne lo scotto, se sbaglio, ma non so se riuscirei mai ad accettare che lei moduli la frenata per me o che corregga qualsiasi mio errore: non lo considererei più "guidare una moto" ma "essere trasportato da un biciclo a motore". Che tristezza.

Certo, molti potranno pensare che quando avrò una moto più recente viaggerò molto più sicuro ma... è proprio così?
Forse potrò andare più veloce, perché il senso di sicurezza che il mezzo mi fornirà sarà molto più elevato, ma quando un cane mi attraverserà improvvisamente la strada, forse i danni non si limiteranno ad una clavicola rotta, come nel 2014... andando più veloce avrò maggiori possibilità di farmi più male. Magari molto più male.

Non vi chiedo di condividere il mio pensiero ma spero possiate capirmi: vorrei poter continuare ad avere un telaio, un motore e due ruote.




venerdì 20 maggio 2016

Il giro dell'isolato

Sono stati appena aperti la Bonette e la Lombarda, ottima scusa per fare un giretto in attesa dell'apertura degli ultimi grandi, come Agnello e Iseran.

Molti lo chiamano proprio così, il giro dell'isolato. Un tragitto breve, 160 Km, con partenza e arrivo a Vinadio, e che richiede più di tre ore a passo tranquillo (vedi la mappa).

Una scappata a Barcelonnette o una sosta a Isola per mangiare qualche cosa e il giro è completo.

Sembra ritagliato per questo fine settimana. Meglio sabato, ma anche domenica pare che non farà brutto.

Buon giro!
Colle della Maddalena
Bivio per La Bonette a Jausier
Col de la Bonette
Bivio per il Colle della Lombarda a Isola
Colle della Lombarda

mercoledì 11 maggio 2016

Llagostera 2016 - Diario di bordo

Partito.
Potete seguire i miei spostamenti su LocationOf mentre, più sotto, potete leggere i miei commenti scritti al volo.
Mobile GPS Tracking powered by LocationOf.com


I giorno:
A Nyons ristorante eccellente (Restaurant des Arts) con WiFi scadente: questa la password:68E2045130FE739AE1CCF57635







Ore 16:15 - Saintes Maries de la Mer. Qui è fine giugno. Tempo stupendo.


II giorno:
Attraversata la Camargue, magnifica, un po' d'autostrada per raggiungere il Russillon. Qui, da Banyoles a Portbou (ma anche dopo, lo so perché ci sono già stato) la strada è una favola, col mare a sinistra e i Pirenei a destra.



Ok, non poteva andare proprio tutto tutto tutto bene: gli ultimi 50 Km li ho fatti nel bel mezzo di un temporale che ha pensato bene di accompagnarmi fino all'albergo.
Poco male: doccetta, antipioggia ad asciugare, comprato ombrello dal cinese e ora birretta al Pub L'Enrenou per festeggiare l'arrivo.



III giorno:
Avevo programmato un giorno di riposo ma, visto il meteo, non ho resistito e sono partito per il giro del Montseny e Vall d'en Bass. Ho trovato vere strade da moto immerse in una natura spettacolare. Lascio la parola a qualche immagine:





IV giorno:
Oggi, domenica, riposo, visite agli amici, gran premio al bar e... un po' di dieta, se riesco.

V giorno:
Ben riposato, se così si può dire, sono ripartito per il giro in la Garrotxa: sempre fantastica (nel senso della parola riferito alla fantasia), magica e stregata. Bellissima e dalle strade su cui perdersi piacevolmente.
Anche il navigatore si è perso e mi ha portato su sentieri che neanche a piedi...
Alcuni scatti:



...e ora sul tetto della Garrotxa, al Santuari de la Mare de Deu del Mont, alle prese con una delicatissima spalla di capretto.


VI giorno:
Martedì. Oggi riposo e organizzazione dello spazio per sistemare gli eno-gastro-souvenir sulla moto. Domattina si parte presto. Intanto: mezzogiorno, un buon momenro per fare colazione.

VII giorno:
Partenza prima dell'alba per il rientro. No, non è che io voglia arrivare presto, solo voglio evitare la Camargue con il vento, quindi devo passarci al mattino, prima è, meglio è.
Sveglia alle 4:30, partenza alle 5:00. Vento evitato, viaggio liscio e tranquillo in autostrada (a parte i caselli che non rilevavano mai il mio passaggio, così non mi davano il biglietto...).
Alle 13:00 a casa, davanti ad una pastasciutta fumante.
Bella vacanza e due ottimi giri che consiglio a chiunque. Sono lontani da qui, è vero, ma sono vicinissimi a magnifici luoghi dove organizzare le vacanze.

Diario di bordo chiuso.

Seguitemi a Llagostera dal vostro PC

Llagostera è un paese, nella provincia di Girona, di gente che sa come si vive e, soprattutto, come si festeggia. La Festa Major è la festa del paese, che si ripete ogni anno e che va dal venerdì prima di Pentecoste al martedì successivo, con il culmine sabato e domenica.
Dovevo partire con Max ma per un imprevisto non potrà essere com me.


Così andrò da solo ma so che sarò accompagnato, perché chiunque potrà seguire il mio viaggio su LocationOf, un sito che traccerà i miei spostamenti per tutto il viaggio (almeno finché il mio cellulare sarà acceso).
Cliccate sull'icona che mi rappresenta, qui sotto, e accedete al sito: potrete anche lasciarmi i vostri commenti.
Mobile GPS Tracking powered by LocationOf.com

Durante il viaggio cercherò anche di mantenere aggiornato il Diario di Bordo, ogni tanto dateci un'occhiata.

Veniamo al piano del viaggio. Due giorni per andare, quattro giorni per fare un paio di giri in Catalunya e, soprattutto, tanta Festa Major, poi una tirata per il rientro. Contavo di tornare dal Colle di Tenda ma, purtroppo, la galleria il 18 maggio è chiusa. Poco male: la strada dal Colle della Maddalena è un'ottima alternativa.

Ecco i percorsi previsti:


12 maggioKm TrattaKm totaliKm AutostradaTempoOrari
Cuneo8:00
Barcelonnette10010002:0010:00
Nyons16526503:0013:00
Pranzo a L'Adresse14:30
Arles10837301:3016:00
Saintes Maries de la Mer Hotel Les Palmieres3741000:3016:30
Totali primo giorno41007:00

13 maggioKm TrattaKm totaliKm AutostradaTempoOrari
Saintes Maries de la Mer8:00
Sète808001:5009:50
Beziérs4312301:0510:55
Portbou14827401:5012:45
Pranzo da Riki14:30
Llagostera Hostal El Carril9436501:3016:00
Totali secondo giorno36506:15

14-15-16-17 maggioFesta Major !!!!Giro Montseny e Val d'en Bas
Giro in Garrotxa

18 maggio - rientroKm TrattaKm totaliKm AutostradaTempoOrari
Llagostera8:00
Aix en Provence4114113554:3012:30
Pranzo a Le Contrepoint13:30
Cuneo (via Colle della Maddalena)2987091244:3018:00
Totali rientro7094799:00


Strade da moto lungo il tragitto (foto da Google Maps)

Nyons

Arles

S. Maries De La Mer

Frontignan (non se piove!)

Cerbère - Port Bou

Nei giorni di festa, come ho detto, cercherò di affrontare un paio di giri che ho progettato, uno sul Montseny e Vall d'en Bas e l'altro in Garrotxa.
Mi potrete seguire su LocationOf anche durante quei giri. Quando li farò? Non lo so: venitemi a trovare ogni tanto e lo scoprirete!


lunedì 2 maggio 2016

Obblighi all'estero

Il KIT a norma DIN13167
Viaggiare all'estero comporta, spesso, obblighi e limitazioni diversi da quelli italiani.
Riassumo di seguito le più importanti differenze per i maggiori paesi europei.

Il Kit di pronto soccorso a norma DIN 13167 è obbligatorio in molti paesi. Si tratta di un piccolo kit molto specifico, monouso e che, al momento del controllo, deve essere ancora sigillato. Fate attenzione che sulla confezione sia riportato il riferimento alla normativa, altrimenti... sarà come non averlo (clicca sull'immagine qui a fianco per vedere bene le diciture).

Nazione Obbligo kit
pronto soccorso
norma DIN 13167
Obbligo
anabbaglianti
accesi di giorno
Limite alcolemico
(neopatentati)
Limiti velocità
urbano
extraurbano
autostrada
Modalità
accesso autostrada
Austria0,05%
(0,01%)
50
100
130
Vignetta
Croazia0,05%50
90-110
130
Contanti
Carta credito
DanimarcaNo0,05%50
80
110-130
gratis
FinlandiaNo0,05%50
100
120
gratis
Francia0,05%50
90-110
110-130
Contanti
Carta credito
Germania0,05%
(0,00%)
50
100
130-ill.
gratis
GreciaNo0,05%50
90
130
Contanti
Carta credito
OlandaNoNo0,05%
(0,02%)
50
80-100
100-130
Gratis
Polonia0,02%50-60
90-120
140
Contanti
Carta credito
PortogalloNo0,05%50
90
120
Contanti
Carta credito
Repubblica Ceka0,00%50
90
130
Vignetta
Slovenia0,05%50
90-100
130
Vignetta
SpagnaNo0,05%
(0,03%)
50
90-100
120
Contanti
Carta credito
SvizzeraNo0,05%30-50
80
120
Vignetta
UngheriaNo
(fuori città)
0,00%50
90-110
130
Vignetta

La preparazione di un viaggio

Tra una decina di giorni partiamo per la Spagna e questa volta no, non possiamo parlare di un semplice giro. Stavolta affrontiamo un viaggio.
Un viaggio che ci porterà abbastanza lontano e abbastanza a lungo, e questo richiede una preparazione diversa, più precisa, in grado di ridurre al minimo le possibilità che qualche cosa possa andare storto, creando situazioni sgradevoli o, magari, difficilmente sostenibili; in modo da non rovinare la festa.

La voglia di partire ci fa scordare, spesso, la preparazione personale, ma questa non è affatto di secondaria importanza: un paio di giri più lunghi del solito aiutano a capire quanto tempo il nostro fisico può sopportare di mantenere la concentrazione e la posizione senza che ciò diventi un fastidio: partiamo per divertirci, non per soffrire, né per superare qualche record, quindi è meglio organizzarsi in modo da limitarsi a ciò che ci diverte, senza strafare, senza sconfinare in ciò che ci tormenta.

Tareremo, quindi, la lunghezza delle varie tappe sulla base delle nostre capacità e, quando i tempi ci imporranno di restare in sella un po' più a lungo, magari sceglieremo percorsi più lineari e meno pericolosi, in modo da ridurre al minimo anche i rischi.

Sembra una banalità ma credo sia opportuno ricordarla: anche se il fatto stesso di essere in giro è motivo di festa, evitiamo di metterci in moto se non siamo più che in forma, quindi (senza nemmeno considerare l'eventualità di guidare da alticci o addirittura da sbronzi) se la sera prima abbiamo fatto bisboccia, non ripartiamo in pieno hangover... in questi casi, partire qualche ora dopo può veramente salvarci la vita, infatti, in moto, specie sui tracciati più divertenti, è facile cadere nel tranello teso dall'adrenalina che nasconde la stanchezza ad ogni piega, ad ogni frenata.
Se pensiamo che spesso è la stanchezza a portarci all'errore e che ogni errore ci porta un po' di adrenalina in più, capiamo subito quanto sia facile infilarsi in un circolo vizioso, dove la fine non può che essere catastrofica, quindi: il primo accenno di stanchezza deve comportare una decisione immediata: stop e riposo.


Passiamo alla moto: il fatto che negli ultimi giri fatti si sia comportata proprio bene, non significa che sia perfettamente a punto, anzi, proprio quegli ultimi giri hanno fatto sì che le risorse venissero utilizzate, quindi diventa imprescindibile il controllo puntuale dei livelli dei liquidi e dei solidi: acqua e olio, pastiglie e gomme. Chi, come me, ha ancora un motore a carburatore, farebbe bene ad approfittare per procedere alla sua pulizia e messa a punto. Infine, candele e batteria.

Ecco. Ora sappiamo che la moto è a punto.
Non ci resta che occuparci di tutte quelle cose che ci permetteranno di viaggiare meglio:
  1. verifica della situazione assicurativa;
  2. definizione delle tappe e dei punti di appoggio (ristoro e riposo);
  3. scelta dell'abbigliamento da viaggio e da portare con sé per il tempo libero;
  4. carico della moto;
  5. verifica degli obblighi e delle limitazioni nei paesi che visiteremo;
  6. comunicazione del percorso.
Verifica della situazione assicurativa
Al di là degli obblighi di legge rispetto alla responsabilità civile, in moto più che in macchina può rivelarsi opportuno disporre di una polizza relativa all'assistenza stradale. Basta un inconveniente banale come una foratura, o una candela che decide di non essere più così scintillante, che ci si può ritrovare nel bel mezzo del nulla senza la possibilità di andare avanti né indietro. L'appoggio di un carro attrezzi è molto importante e, visto che è abbastanza costoso, solitamente è sufficiente un solo intervento per pagarsi tutto un anno di assistenza assicurativa. Se poi si considera che spesso si viaggia di sabato o domenica, quando le officine sono chiuse, è facile che si debba magari fermare per una notte, in attesa della riparazione, e una polizza che ci paga anche l'albergo o i costi per il rientro a casa  e il ritorno per il recupero del mezzo riparato, può permetterci risparmi veramente importanti.
Le coperture che quasi tutte le compagnie offrono insieme alla normale polizza per la responsabilità civile, sono normalmente insufficienti: costano poco ma offrono ancora meno. Verificatele, poi, piuttosto, al primo rinnovo ve le fate togliere dal vostro assicuratore e risparmierete qualche decina di euro.
Le soluzioni migliori che ho trovato io sono quelle offerte dall'Europe Assistance e dall'ACI. Europe Assistance costa meno (con una cinquantina di euro all'anno siete ben assicurati) però non assicurano motoveicoli più vecchi di dieci anni (evidentemente a loro piace vincere facile!), quindi se la vostra moto ha almeno dieci anni o poco meno, non resta che associarsi all'ACI. La tessera ACI Gold costa una novantina di euro e garantisce tutti gli eventi che accadono in Italia al veicolo assicurato, fino a due eventi all'anno all'estero, e fino a due eventi all'anno, in Italia o all'estero, che riguardano la persona titolare della tessera, anche se non si verificano con il mezzo assicurato. Non male.
Quest'anno ho forato in mezzo ai bricchi e i costi coperti dall'assicurazione sono già stati nettamente superiori al premio annuo.

Definizione delle tappe e dei punti di appoggio
Per me viaggiare è un verbo che si coniuga con mangiare. Non tanto ma bene, scoprendo nuovi sapori, nuove culture, combinazioni inattese. Il panino o la pizza me li posso mangiare anche a casa, mentre il piatto tipico, che sia valdostano, spagnolo, toscano o piemontese, li posso gustare al meglio solo nella loro terra di origine, accompagnati dai loro vini, insomma: nei loro contesti.
È per questo che, solitamente, tendo a definire con precisione la lunghezza di ogni tappa, così so dove mi fermerò e cerco di definire in quali trattorie, ristoranti, taverne o locande consumerò i miei pasti. Non arrivo a definire anche quali piatti comporranno il menù ma, almeno, mi informo circa le possibilità che mi saranno offerte. Vi assicuro che i risultati sono buoni: meglio non partire alla cieca e... trovare chiuso o doversi accontentare di un panino.
Tripadvisor, fino ad oggi, è stato un buon complice, basta limitarsi a considerare solo i locali che hanno molte recensioni: meglio un locale con un alto numero di recensioni medie piuttosto che un locale con poche recensioni tutte buone.

Sul dormire, specie per le tappe brevi, considero il prezzo un parametro importante. Trovo che Booking.com sia un ottimo strumento e non mi ha mai deluso: definiti gli standard minimi che l'albergo deve avere, i commenti degli altri viaggiatori sono un'ottima guida.
Parto sempre solo dopo aver prenotato.

Scelta dell'abbigliamento
Dire  che la scelta dell'abbigliamento dipende dalle condizioni meteo e dalle latitudini/altitudini che si vanno a visitare, è una banalità. Vero, però per i lunghi viaggi in moto bisogna fare i conti con l'esiguità delle dimensioni della stiva.
È innegabile che non si possa utilizzare lo stesso abbigliamento durante gli spostamenti e durante le soste, magari al bar con amici, così come non si può pensare di indossare gli stivaletti tutto il giorno una volta a destinazione. Assodato che con t-shirt, jeans e mocassini non si viaggia proprio sicuri, appare subito chiara la la necessità di portarsi dietro qualcosa per vestirsi una volta scesi dalla moto.
I conti con lo spazio a disposizione li faremo al prossimo punto, ora concentriamoci sul portare tutto ciò che serve senza esagerare.

È raro che si affrontino lunghi viaggi d'inverno e, in quei casi, consiglio di caricarsi semplicemente di spazzolino, dentifricio e... carta di credito. Tutto il resto rischia di essere semplice zavorra. Per le altre stagioni, oltre all'abbigliamento tipico da moto, una maglia per la sera, tutte le t-shirt che vogliamo, un jeans e, se d'estate, qualche costume/pantaloncino, saranno in grado di assicurarci adeguate coperture. Va da sé che, disponendo di scarso ricambio, a fronte di lunghi viaggi a volte ci troveremo a dover scegliere tra l'igiene e il tempo libero.
Qualche problema lo avremo riguardo alle calzature: occupano un sacco di spazio ma sono imprescindibili. Come detto, non si può guidare coi mocassini, ma nemmeno passare le giornate negli stivaletti a giugno... Scelta obbligata: stivaletti addosso e mocassini nella borsa.

Carico della moto
Come detto, la stiva è piccola piccola, quindi dovremo operare in due direzioni: dilatazione della stiva e riduzione del carico. Personalmente non amo guidare con troppi bagagli appesi alla moto e, allo stesso tempo, anche se so di andare in senso contrario rispetto a molti colleghi, non potrei fare a meno del bauletto, se non altro perché tutto ciò che metto nel bauletto... non me lo devo portare addosso.
Però è pur vero che, non potendomi permettere di viaggiare armato della sola carta di credito, la lunghezza del viaggio è direttamente proporzionale alla necessità di spazio per i generi di conforto.

Ho trovato una buona soluzione con le borse morbide che hanno il vantaggio di non richiedere (almeno sulla mia moto) grosse strutture per il loro montaggio, il che, utilizzandole poche volte all'anno, è un bel vantaggio.
Regolabili, semplicemente appoggiate sotto la sella, come ci hanno insegnato i cow boy del vecchio west, offrono spazio a volontà spesso regolabile, con grandi spazi per grandi spostamenti e minimo ingombro in tutti gli altri casi.
Arrivati a destinazione si alza la sella e si portano le valige in camera, disponendo così nuovamente di una moto snella e senza telai e telaietti che ne disturbano la linea. Solo alcune precauzioni: proteggete bene le vostre borse dal calore degli scarichi e fate attenzione che non abbiano ampia libertà di movimento, altrimenti dopo qualche curva rischiate di lasciarne buona parte sull'asfalto. Quindi: alte, ben ferme e protette dal calore. Per la protezione dal calore consiglio di rivestire le parti più vicine agli scarichi con l'apposito tessuto paracalore. Io l'ho comprato qui per una ventina di Euro.

A me non piace molto, però, se si necessita di spazio ulteriore, non è da disdegnare la borsa da montare sul serbatoio: può rivelarsi molto utile per metterci ciò che dev'essere a portata di mano e quando tutti gli altri spazi sono occupati.

Per il resto vale la vecchia regola per la quale più il carico è posizionato in basso, più la moto è facile da guidare, quindi carichiamo le borse laterali, nel modo più equilibrato possibile, e lasciamo il bauletto libero per tutte quelle cose che dovremo avere a portata di mano durante il percorso, dalla antipioggia ai guanti invernali/estivi, dai documenti agli attrezzi.

Verifica di obblighi e limitazioni
Le regole italiane non valgono dappertutto e, soprattutto, spesso all'estero troviamo obblighi e limitazioni diversi: prima di partire date un'occhiata all'elenco di obblighi e linitazioni all'estero che ho preparato.

Comunicazione del percorso
Cosa significa?
Quando partiamo siamo sempre tutti molto sicuri di noi: nessuno ci può fermare! Ciò è quasi sempre vero, però... il fatto che ci sia qualcuno che sappia dove cercarci, potrebbe rivelarsi una buona cosa, sia per chi dovesse avere bisogno di noi, sia per noi, quando dovessimo trovarci in brutte situazioni. Consiglio a tutti, specie a chi viaggia in solitaria, di lasciare ai propri cari il dettaglio del percorso che intende affrontare, augurandosi che non debba mai servire, ma mettendosi in condizione di essere ritrovato.

Stiamo avvicinandoci all'estate, quindi auguro a tutti i lettori di doversi preoccupare di preparare per il maggior numero di viaggi possibile.