La mia Aprilia è mia per motivi ben diversi dal gradimento o dalla convinzione: passato il periodo di crescita di un figlio piccolo, dovevo riprendere una moto in mano, non sapevo se mi avrebbe ancora appassionato e lei costava poco.
Un telaio, un motore, due ruote. Tant'è. Ė la mia moto.
Non lo nego, come qualsiasi essere umano, amo la mia compagna e intanto, a volte, non mi nego un'occhiata a quelle più giovani ma queste, invece di interessarmi, mi spaventano.
Certo, anche loro hanno un telaio, magari meglio strutturato, un motore, infinitamente più potente e... un magnifico paio di ruote. Ma hanno anche molta, moltissima elettronica.
E questo è quel che mi spaventa.
Henry Ford diceva che su una macchina quel che non c'è non si rompe e su una moto, se qualcosa si rompe, o ne puoi fare a meno, o lo sai aggiustare, oppure... sei fermo.
So pulire o cambiare una candela, se buco qualsiasi gommista mi rimette in strada, persino se fondo il motore qualsiasi meccanico può farmi ripartire in qualche ora, ma se una centralina fa i capricci sono fermo e mi salva solo la casa madre. Ma madre di chi?!
Poi, la mia moto è mia, quindi la voglio controllare io. Sono disposto a pagarne lo scotto, se sbaglio, ma non so se riuscirei mai ad accettare che lei moduli la frenata per me o che corregga qualsiasi mio errore: non lo considererei più "guidare una moto" ma "essere trasportato da un biciclo a motore". Che tristezza.
Certo, molti potranno pensare che quando avrò una moto più recente viaggerò molto più sicuro ma... è proprio così?
Forse potrò andare più veloce, perché il senso di sicurezza che il mezzo mi fornirà sarà molto più elevato, ma quando un cane mi attraverserà improvvisamente la strada, forse i danni non si limiteranno ad una clavicola rotta, come nel 2014... andando più veloce avrò maggiori possibilità di farmi più male. Magari molto più male.
Non vi chiedo di condividere il mio pensiero ma spero possiate capirmi: vorrei poter continuare ad avere un telaio, un motore e due ruote.
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