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lunedì 2 maggio 2016

La preparazione di un viaggio

Tra una decina di giorni partiamo per la Spagna e questa volta no, non possiamo parlare di un semplice giro. Stavolta affrontiamo un viaggio.
Un viaggio che ci porterà abbastanza lontano e abbastanza a lungo, e questo richiede una preparazione diversa, più precisa, in grado di ridurre al minimo le possibilità che qualche cosa possa andare storto, creando situazioni sgradevoli o, magari, difficilmente sostenibili; in modo da non rovinare la festa.

La voglia di partire ci fa scordare, spesso, la preparazione personale, ma questa non è affatto di secondaria importanza: un paio di giri più lunghi del solito aiutano a capire quanto tempo il nostro fisico può sopportare di mantenere la concentrazione e la posizione senza che ciò diventi un fastidio: partiamo per divertirci, non per soffrire, né per superare qualche record, quindi è meglio organizzarsi in modo da limitarsi a ciò che ci diverte, senza strafare, senza sconfinare in ciò che ci tormenta.

Tareremo, quindi, la lunghezza delle varie tappe sulla base delle nostre capacità e, quando i tempi ci imporranno di restare in sella un po' più a lungo, magari sceglieremo percorsi più lineari e meno pericolosi, in modo da ridurre al minimo anche i rischi.

Sembra una banalità ma credo sia opportuno ricordarla: anche se il fatto stesso di essere in giro è motivo di festa, evitiamo di metterci in moto se non siamo più che in forma, quindi (senza nemmeno considerare l'eventualità di guidare da alticci o addirittura da sbronzi) se la sera prima abbiamo fatto bisboccia, non ripartiamo in pieno hangover... in questi casi, partire qualche ora dopo può veramente salvarci la vita, infatti, in moto, specie sui tracciati più divertenti, è facile cadere nel tranello teso dall'adrenalina che nasconde la stanchezza ad ogni piega, ad ogni frenata.
Se pensiamo che spesso è la stanchezza a portarci all'errore e che ogni errore ci porta un po' di adrenalina in più, capiamo subito quanto sia facile infilarsi in un circolo vizioso, dove la fine non può che essere catastrofica, quindi: il primo accenno di stanchezza deve comportare una decisione immediata: stop e riposo.


Passiamo alla moto: il fatto che negli ultimi giri fatti si sia comportata proprio bene, non significa che sia perfettamente a punto, anzi, proprio quegli ultimi giri hanno fatto sì che le risorse venissero utilizzate, quindi diventa imprescindibile il controllo puntuale dei livelli dei liquidi e dei solidi: acqua e olio, pastiglie e gomme. Chi, come me, ha ancora un motore a carburatore, farebbe bene ad approfittare per procedere alla sua pulizia e messa a punto. Infine, candele e batteria.

Ecco. Ora sappiamo che la moto è a punto.
Non ci resta che occuparci di tutte quelle cose che ci permetteranno di viaggiare meglio:
  1. verifica della situazione assicurativa;
  2. definizione delle tappe e dei punti di appoggio (ristoro e riposo);
  3. scelta dell'abbigliamento da viaggio e da portare con sé per il tempo libero;
  4. carico della moto;
  5. verifica degli obblighi e delle limitazioni nei paesi che visiteremo;
  6. comunicazione del percorso.
Verifica della situazione assicurativa
Al di là degli obblighi di legge rispetto alla responsabilità civile, in moto più che in macchina può rivelarsi opportuno disporre di una polizza relativa all'assistenza stradale. Basta un inconveniente banale come una foratura, o una candela che decide di non essere più così scintillante, che ci si può ritrovare nel bel mezzo del nulla senza la possibilità di andare avanti né indietro. L'appoggio di un carro attrezzi è molto importante e, visto che è abbastanza costoso, solitamente è sufficiente un solo intervento per pagarsi tutto un anno di assistenza assicurativa. Se poi si considera che spesso si viaggia di sabato o domenica, quando le officine sono chiuse, è facile che si debba magari fermare per una notte, in attesa della riparazione, e una polizza che ci paga anche l'albergo o i costi per il rientro a casa  e il ritorno per il recupero del mezzo riparato, può permetterci risparmi veramente importanti.
Le coperture che quasi tutte le compagnie offrono insieme alla normale polizza per la responsabilità civile, sono normalmente insufficienti: costano poco ma offrono ancora meno. Verificatele, poi, piuttosto, al primo rinnovo ve le fate togliere dal vostro assicuratore e risparmierete qualche decina di euro.
Le soluzioni migliori che ho trovato io sono quelle offerte dall'Europe Assistance e dall'ACI. Europe Assistance costa meno (con una cinquantina di euro all'anno siete ben assicurati) però non assicurano motoveicoli più vecchi di dieci anni (evidentemente a loro piace vincere facile!), quindi se la vostra moto ha almeno dieci anni o poco meno, non resta che associarsi all'ACI. La tessera ACI Gold costa una novantina di euro e garantisce tutti gli eventi che accadono in Italia al veicolo assicurato, fino a due eventi all'anno all'estero, e fino a due eventi all'anno, in Italia o all'estero, che riguardano la persona titolare della tessera, anche se non si verificano con il mezzo assicurato. Non male.
Quest'anno ho forato in mezzo ai bricchi e i costi coperti dall'assicurazione sono già stati nettamente superiori al premio annuo.

Definizione delle tappe e dei punti di appoggio
Per me viaggiare è un verbo che si coniuga con mangiare. Non tanto ma bene, scoprendo nuovi sapori, nuove culture, combinazioni inattese. Il panino o la pizza me li posso mangiare anche a casa, mentre il piatto tipico, che sia valdostano, spagnolo, toscano o piemontese, li posso gustare al meglio solo nella loro terra di origine, accompagnati dai loro vini, insomma: nei loro contesti.
È per questo che, solitamente, tendo a definire con precisione la lunghezza di ogni tappa, così so dove mi fermerò e cerco di definire in quali trattorie, ristoranti, taverne o locande consumerò i miei pasti. Non arrivo a definire anche quali piatti comporranno il menù ma, almeno, mi informo circa le possibilità che mi saranno offerte. Vi assicuro che i risultati sono buoni: meglio non partire alla cieca e... trovare chiuso o doversi accontentare di un panino.
Tripadvisor, fino ad oggi, è stato un buon complice, basta limitarsi a considerare solo i locali che hanno molte recensioni: meglio un locale con un alto numero di recensioni medie piuttosto che un locale con poche recensioni tutte buone.

Sul dormire, specie per le tappe brevi, considero il prezzo un parametro importante. Trovo che Booking.com sia un ottimo strumento e non mi ha mai deluso: definiti gli standard minimi che l'albergo deve avere, i commenti degli altri viaggiatori sono un'ottima guida.
Parto sempre solo dopo aver prenotato.

Scelta dell'abbigliamento
Dire  che la scelta dell'abbigliamento dipende dalle condizioni meteo e dalle latitudini/altitudini che si vanno a visitare, è una banalità. Vero, però per i lunghi viaggi in moto bisogna fare i conti con l'esiguità delle dimensioni della stiva.
È innegabile che non si possa utilizzare lo stesso abbigliamento durante gli spostamenti e durante le soste, magari al bar con amici, così come non si può pensare di indossare gli stivaletti tutto il giorno una volta a destinazione. Assodato che con t-shirt, jeans e mocassini non si viaggia proprio sicuri, appare subito chiara la la necessità di portarsi dietro qualcosa per vestirsi una volta scesi dalla moto.
I conti con lo spazio a disposizione li faremo al prossimo punto, ora concentriamoci sul portare tutto ciò che serve senza esagerare.

È raro che si affrontino lunghi viaggi d'inverno e, in quei casi, consiglio di caricarsi semplicemente di spazzolino, dentifricio e... carta di credito. Tutto il resto rischia di essere semplice zavorra. Per le altre stagioni, oltre all'abbigliamento tipico da moto, una maglia per la sera, tutte le t-shirt che vogliamo, un jeans e, se d'estate, qualche costume/pantaloncino, saranno in grado di assicurarci adeguate coperture. Va da sé che, disponendo di scarso ricambio, a fronte di lunghi viaggi a volte ci troveremo a dover scegliere tra l'igiene e il tempo libero.
Qualche problema lo avremo riguardo alle calzature: occupano un sacco di spazio ma sono imprescindibili. Come detto, non si può guidare coi mocassini, ma nemmeno passare le giornate negli stivaletti a giugno... Scelta obbligata: stivaletti addosso e mocassini nella borsa.

Carico della moto
Come detto, la stiva è piccola piccola, quindi dovremo operare in due direzioni: dilatazione della stiva e riduzione del carico. Personalmente non amo guidare con troppi bagagli appesi alla moto e, allo stesso tempo, anche se so di andare in senso contrario rispetto a molti colleghi, non potrei fare a meno del bauletto, se non altro perché tutto ciò che metto nel bauletto... non me lo devo portare addosso.
Però è pur vero che, non potendomi permettere di viaggiare armato della sola carta di credito, la lunghezza del viaggio è direttamente proporzionale alla necessità di spazio per i generi di conforto.

Ho trovato una buona soluzione con le borse morbide che hanno il vantaggio di non richiedere (almeno sulla mia moto) grosse strutture per il loro montaggio, il che, utilizzandole poche volte all'anno, è un bel vantaggio.
Regolabili, semplicemente appoggiate sotto la sella, come ci hanno insegnato i cow boy del vecchio west, offrono spazio a volontà spesso regolabile, con grandi spazi per grandi spostamenti e minimo ingombro in tutti gli altri casi.
Arrivati a destinazione si alza la sella e si portano le valige in camera, disponendo così nuovamente di una moto snella e senza telai e telaietti che ne disturbano la linea. Solo alcune precauzioni: proteggete bene le vostre borse dal calore degli scarichi e fate attenzione che non abbiano ampia libertà di movimento, altrimenti dopo qualche curva rischiate di lasciarne buona parte sull'asfalto. Quindi: alte, ben ferme e protette dal calore. Per la protezione dal calore consiglio di rivestire le parti più vicine agli scarichi con l'apposito tessuto paracalore. Io l'ho comprato qui per una ventina di Euro.

A me non piace molto, però, se si necessita di spazio ulteriore, non è da disdegnare la borsa da montare sul serbatoio: può rivelarsi molto utile per metterci ciò che dev'essere a portata di mano e quando tutti gli altri spazi sono occupati.

Per il resto vale la vecchia regola per la quale più il carico è posizionato in basso, più la moto è facile da guidare, quindi carichiamo le borse laterali, nel modo più equilibrato possibile, e lasciamo il bauletto libero per tutte quelle cose che dovremo avere a portata di mano durante il percorso, dalla antipioggia ai guanti invernali/estivi, dai documenti agli attrezzi.

Verifica di obblighi e limitazioni
Le regole italiane non valgono dappertutto e, soprattutto, spesso all'estero troviamo obblighi e limitazioni diversi: prima di partire date un'occhiata all'elenco di obblighi e linitazioni all'estero che ho preparato.

Comunicazione del percorso
Cosa significa?
Quando partiamo siamo sempre tutti molto sicuri di noi: nessuno ci può fermare! Ciò è quasi sempre vero, però... il fatto che ci sia qualcuno che sappia dove cercarci, potrebbe rivelarsi una buona cosa, sia per chi dovesse avere bisogno di noi, sia per noi, quando dovessimo trovarci in brutte situazioni. Consiglio a tutti, specie a chi viaggia in solitaria, di lasciare ai propri cari il dettaglio del percorso che intende affrontare, augurandosi che non debba mai servire, ma mettendosi in condizione di essere ritrovato.

Stiamo avvicinandoci all'estate, quindi auguro a tutti i lettori di doversi preoccupare di preparare per il maggior numero di viaggi possibile.

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