Giro breve ma... intenso. Sempre in piega, ci si drizza solo per piegare dall'altra. Molto, molto divertente. La linearità è quella che solo il cavo delle cuffiette del telefono riesce ad assumere quando viene tenuto in tasca cinque minuti.
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Dal bar sul colle di Casotto |
Sinceramente, mi aspettavo strade sporche e un po' disastrate, invece sono stato molto felice di essermi dovuto ricredere: la
val Corsaglia è uno spettacolo, infatti, anche se la strada è tipicamente di montagna, quindi stretta e con scarse protezioni, è pulitissima e molto liscia: un tappeto. Solo vicino a
Pamparato c'è un po' di brecciolino vicino ai tornanti, evidente residuo dei trattamenti a sale antigelo dell'inverno che sta finendo; comunque oggi non non ha affatto rappresentato un pericolo, infatti era comunque necessario stare molto attenti al rischio neve dietro le curve, quindi a correre non ci pensava proprio nessuno.
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Mappa |
Duecento chilometri, con tre piccoli colli, che possono essere percorsi con tutta calma godendo di un paesaggio spesso spettacolare, specie con tanta neve tutt'intorno e un sole magnifico come quello che ho avuto la fortuna di trovare oggi.
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Colle di San Bernardo |
Sono stato meno fortunato, però, dal punto di vista gastronomico: ho trovato entrambi gli agriturismi che mi ero segnato, a Toirano, chiusi per pranzo: aperti solo sabato sera e domenica a pranzo (bella la vita in Liguria, vero?).
Per la cronaca, erano
La Ferla e
Monte Acuto. Promettono bene... se ci andate fatemi sapere. Io, alla fine, sono dovuto andare in un tipico ristorante da turisti sul bel lungo mare di Borghetto Santo Spirito per un piatto di spaghetti ai frutti di mare. Va beh... non era poi così male.
Veniamo al percorso. Il giro prevede di partire dalle parti di
Cuneo e prendere per
Pianfei e
Villanova Mondovì. Ci si infila nell'alta
valle Tanaro, attraversando
Monastero di Vasco e proseguendo per
Pamparato. Chi ama le paste di meliga a Pamparato può togliersi la voglia: sono il prodotto tipico. Superato Pamparato ci si infila in
valle Casotto, proseguendo su una strada del tutto simile a quella percorsa fino a Pamparato, e si raggiunge, abbastanza in fretta, il primo dei tre colli:
il colle (o la colla) di Casotto, a
1.362 mt slm. Nei giorni scorsi si è accumulata molta neve e il sole di oggi la esalta.
Vicino alla cima un bar ristorante molto caratteristico rappresenta un'ottima occasione per una... seconda colazione.
Scendendo per circa una decina di chilometri si raggiunge la
SS28 (quella del colle di Nava) che si deve percorrere per circa 300 metri verso il mare, per poi svoltare a sinistra verso il secondo colle del nostro giro:
colle San Bernardo, a
963 mt slm, nel bel mezzo di un parco eolico, magari non bellissimo da vedere ma, comunque, interessante e... ecologico.
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Castelvecchio di Rocca Barbena |
Ormai pochissimi chilometri ci separano dalla
Liguria e, appena entrati, incontriamo la frazione di
Gazzo, dove, inevitabilmente, qualcuno ha corretto il cartello all'ingresso del paese. Pochi chilometri e un altro paese che vale la pena di fermarsi ad ammirare almeno dalla strada, se proprio non si ha il tempo di fare una visita nel borgo medievale:
Castelvecchio di Rocca Barbena. Il vecchio castello, per quanto diroccato, si erge ancora maestoso su un borgo veramente caratteristico e molto ben restaurato.
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Tratto ligure verso Toirano |
Gli ultimi chilometri, se possibile, sono ancora più tortuosi e divertenti, con la strada che passa tra strettoie scavate nella roccia e tornanti panoramici sul fondovalle. Qui ho incontrato due (male) Ducati che hanno stretto un po' troppo la loro curva a sinistra, obbligandomi quasi a fermarmi. Pazienza... succede.
Dopo aver attraversato
Balestrino, con un altro notevole castello, finalmente raggiungiamo
Toirano.
Del pranzo ho già parlato sopra, quindi vediamo la strada del ritorno: proseguendo per
Calizzano si attraversa il
Giogo di Toirano, il terzo e ultimo dei colli di questo giro,
907 mt slm e, di nuovo, tanta neve, che ormai si sta sciogliendo velocemente, allagando la strada.
Da Calizzano, seguendo la strada che si percorre di solito tornando dal colle del Melogno, arriviamo fino a
Bagnasco, dove al semaforo prendiamo a destra, ancora 300 metri di SS28 del colle di Nava, questa volta verso Torino, e poi subito a sinistra verso
Battifollo e
Mombasiglio, da dove scenderemo a
San Michele Mondovì, per poi... tornare a casa, con qualche chilometro di rettilinei ai quali non eravamo ormai più abituati.