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sabato 30 aprile 2016

Dalla Rosazza al lago d'Orta al Cervino

Motorcycle Valsesia
Mi ha chiamato, sì. Sono tornato a prenderla e mi è parsa più rilassata. Per certo è stata curata in un'ottima officina, quella della Motorcycle Valsesia, circondata da cugine Harley e, soprattutto, da un ottimo assistente: Demetrio. Se vi trovate dalle parti della Val Sesia, fateci un salto: conoscerete una persona che ama veramente il suo mestiere, quindi anche la vostra moto. Dopo avere cambiato la camera d'aria alla mia, senza che ciò comportasse alcun sovraprezzo, l'ha anche lavata: quando me l'ha restituita quasi non la riconoscevo. Grazie Demetrio, avercene, di officine come la tua.

Bene, torniamo al giro che, finalmente, ho portato a termine. La foratura (alla fine di questo si è trattato) mi ha portato ad ottimizzare ancora il giro, lasciando solo le parti migliori.

Dividiamo il giro in due giorni: durante il primo attraverseremo i più bei passi non di frontiera del nord del Piemonte, nell'area intorno alla Val Sesia, il secondo giorno percorreremo uno dei miti delle Alpi, il Mottarone, poi ci sposteremo in Val d'Aosta, per fare due o tre colli nel cuore della regione, nei posti dove Heidi, sicuramente, vive ancora. E, secondo me, anche suo nonno.

Primo giorno: da Quincinetto (TO) a Pella (NO)

La partenza da Quincinetto, così come l'arrivo a Nus, è dettato dal fatto che, come ormai sapete, io parto da Cuneo. Di fatto si può partire da qualsiasi punto ci permetta di arrivare a Oropa, da cui iniziare la salita verso la galleria della Rosazza. Ma torniamo un attimo indietro: da Quincinetto a Oropa, se non vi volete annoiare, assicuratevi di prendere per la strada provinciale 500: farete un ottimo riscaldamento per affrontare la Rosazza. Infatti la strada che porta alla galleria è stretta e tortuosa, sempre divertente e non troppo pericolosa. In due o tre punti l'asfalto lascia il posto, per qualche decina di metri, alle grosse lastre di pietra con cui erano lastricati i ponti: consiglio di passarci con molta calma. La velocità media è molto bassa, così la cima si fa attendere ma i panorami che si presentano dopo ogni curva riescono a riempire bene il tempo.
Prima di arrivare alla galleria si può vedere, sulla sinistra, il santuario di Oropa dall'alto.

Il Santuario di Oropa dalla Rosazza La galleria della Rosazza La locanda dopo la galleria
La discesa dalla galleria
La cima è uno spettacolo. La galleria ha il fondo in terra battuta con le due corsie in pietra, dove passavano le ruote dei carri. La si attraversa a bassissima velocità e prendendo qualche goccia d'acqua sul casco.
Dall'altra parte un nuovo panorama mozzafiato e, soprattutto, una bella locanda subito dopo la prima curva.

La discesa non ha nulla da invidiare alla salita: stesso divertimento. Arrivati a Rosazza si inizia a salire per il belvedere di Zegna/Bielmonte: un lungo percorso sul fianco della montagna, da cui godere costantemente del belvedere a destra e della montagna a sinistra.
Panorama da Zegna/Bielmonte
Dopo pochi chilometri, visto che si viaggia dalla parte del vuoto, si ha la sensazione di viaggiare sulle nuvole. Arrivati in cima, un'altra locanda ci attende: vista la strada ancora da percorrere, a malincuore ma... consiglierei di evitare di proseguire con gli alcolici, infatti il percorso si dipana come il cavetto delle cuffiette in tasca fino al lanificio Ermenegildo Zegna, a Trivero.
La chiesa di Breia
Da qui l'andamento è più dolce, fino a Borgosesia, da dove prenderemo per Breia, un paesino sul bricco conosciuto come Passo di S. Bernardo. Chi, come me, è partito da Quincinetto ha percorso, finora, solo 113 km ma... ci ha impiegato almeno tre ore.
È l'ora di pranzo, arrivati alla chiesa che vedete qui nella foto (occhio: ci arrivate da dietro!), fermatevi, costeggiate la chiesa sulla sinistra e arriverete ad un piccolo ristorante del quale non ricordo il nome ma solo l'ottimo pasto.

Il lago d'Orta dal passo della Colma
È scendendo da questo colle che ho forato: vi auguro maggior fortuna, anche perché ormai manca poco: dobbiamo scendere a Quarona e proseguire per Varallo (dove, come ho scritto sopra, consiglio una visitina a Demetrio) per poi prendere sulla destra per Civiasco, imboccando la strada che ci porterà all'ultimo colle di oggi: il passo della Colma. Un passo senza grosse pretese ma che ci porterà dritti sul lago d'Orta, presentandocelo quasi sfacciatamente, subito dopo aver scollinato: una meraviglia.

Antico Albergo Alzese
Scendiamo verso Pella e fermiamoci alla frazione di Alzo, dove sulla strada, subito dopo la piazza, a destra, troviamo l'Antico Albergo Alzese: ci ho dormito e vi assicuro che entrarci è come fare un viaggio nel tempo, andando a visitare il meglio di cent'anni fa.

Perfettamente ristrutturato offre agli ospiti gentilezza, pulizia, silenzio... e prezzi contenuti. Prenotate, però.

Per la cena si può scendere un chilometro e raggiungere il lungolago di Pella, di fronte all'isola di San Giulio. Anche qui un consiglio ce l'avrei: percorrete ancora un altro chilometro tenendo il lago a destra e troverete una magnifica terrazza sul lago, ottimo cibo e ambiente molto gradevole (almeno in bassa stagione!): l'Imbarcadero.

Ottima cenetta con ottima birra locale, poi a letto presto, che domani la strada è ben più lunga di oggi.

Secondo giorno: da Pella (NO) a Nus (AO)

Bisogna partire presto: aggiriamo il lago d'Orta da nord, attraversando anche Brolo, il paese dei gatti, subito prima di Omegna. Dopo Omegna, svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Agrano, che coincidono con quelle per il Mottarone. Da qui si sale, si sale, si sale... fino agli oltre 1.400 metri della cima.
Nonostante sia una delle cime meno elevate delle Alpi, è forse quella che offre il miglior panorama in assoluto, sui sette laghi che la circondano.

Vedute dal Mottarone
Riposino, un po' di panorama, poi via, in discesa verso Stresa e la costa del lago Maggiore fino ad Arona. Da qui il trasferimento in Val d'Aosta, con un tratto di meno di un centinaio di chilometri purtroppo un po' noioso, fino a Carema, da dove, però, potremo veramente ascendere verso le più belle cime delle Alpi in mezzo agli austeri castelli della Valle d'Aosta.

Pulizia strade a 1.600 mt, sullo Tzecore
Da Carema viaggiamo verso Aosta fino a Verrès, dove prendiamo a destra, verso la valle d'Ayas e, dopo aver ammirato sulla destra il castello di Verrès, arrivati a Challand Saint Anselme, svoltiamo stretto a sinistra, verso Saint Vincent. Dopo pochi chilometri ci ritroveremo in cima al colle Tzecore, oltre 1600 mt slm.

Fondovalle e Monte Bianco
andando verso il Colle di Joux
Mi ha stupito vedere la macchina che lavava la strada sulla cima... cose che dalle nostre parti ci sogniamo. Infatti tutto il percorso gode di una pulizia e una regolarità che solitamente ritroviamo solo sulle strade d'oltralpe.

A questo punto si può scegliere di proseguire fino a Saint Vincent, oppure di tornare indietro fino a Challand Saint Anselme per raggiungere un passo in più: il Colle di Joux. Io ho optato per questa seconda possibilità, fermandomi a Challand Saint Anselme per un panino, e poi ripartire verso Arcesaz e Brusson. Lo spettacolo che offre il Colle di Joux, oltre a ricordare veramente il mondo di Heidi, comprende tutto il fondo valle e, sullo sfondo, il massiccio del Monte Bianco. Scusate se è poco.

Arrivati, da una parte o dall'altra, a Saint Vincent, si prosegue sulla destra per Champlong e si ricomincia a salire, per arrivare a Torgnon, quindi al Col de St Pantaléon.
Aspettatevi, dietro ogni curva, di trovarvi improvvisamente davanti ad una vista impareggiabile: il Cervino. Mi ha lasciato senza fiato, lo ammetto. Mi sono dovuto fermare per ammirare.


Il cervino dal Col de St Pantaléon

Ancora pochissimi chilometri e si scollina, per scendere abbastanza rapidamente fino a Champagne, dove costeggiare l'autostrada fino a Nus o a Chatillon, come preferite, per entrare in autostrada e tornare a casa.

Due giorni in moto molto intensi e dai paesaggi che generano sensazioni diverse ma mai noiose: belvedere, laghi, cime, fondovalle, piccoli paesi...

Alla prossima.

lunedì 25 aprile 2016

Piano piano... riaprono i colli francesi

È primavera, i prati sono in fiore, si svegliano le marmotte e... riaprono i colli.

In Italia pare non si riesca proprio ad organizzare un DB on line della situazione dei colli e dei passi mentre, in Francia, è disponibile il sito Sport Passion, che alla pagina http://www.sport-passion.fr/parcours/etat-cols.php elenca lo stato di tutti i colli e i passi francesi, dove è anche possibile essere avvisati gratuitamente, via mail, circa l'apertura o la chiusura di 3 colli a scelta.









Vediamo quali sono le previsioni circa le prossime aperture dei colli più belli tra quelli più vicino a noi:

Col du Galibier
Apertura prevista per il 20 maggio fino al tunnel.
La parte di strada dalla galleria alla cima, un km. circa di strada che porta una novantina di metri più in alto, da dove godere di uno spettacolo eccezionale, aprirà pochi giorni dopo, si stima il 31 maggio.

Cols de la Croix de Fer et du Glandon
Col de la Madeleine
Cormet de Roselend
Col du Petit Saint-Bernard
La riapertura di tutti questi colli è prevista per la seconda metà di maggio.

Col de l'Iseran
Riapertura prevista per la prima metà di giugno.

Col de l'Izoard e Colle dell'Agnello
Riapertura prevista intorno al 20 maggio.

Col du Granon
Riapertura prevista intorno al 10 giugno

Cols de la Cayolle, des Champs, d'Allos
Riapertura prevista intorno al 30 aprile.

Mont Ventoux
La strada di accesso a Mont Ventoux è stata riaperta, da Sault a Bédoin, il 15 aprile. Il tratto dopo Malaucène aprirà intorno al 15 maggio.

Col de Tourniol
Col de Bataille
Riapertura prevista per il primo maggio.

Pas de Peyrol
I lavori di riapertura delle vie di accesso al Pas de Peyrol sono iniziati il 13 aprile e dovrebbero essere terminati a breve, tuttavia non è ancora prevista la data di apertura.

Discorso a parte per il Colle del Moncenisio, il quale è chiuso a causa dei lavori alla diga che, si prevede, permetteranno la riapertura del passo solo alla fine di maggio.

Sono invece regolarmente aperti i seguenti passi:

Col des Aravis
Col de l'Echelle
Col de l'Encrenaz
Col de la Joux-Verte
Col du Lautaret
Colle della Maddalena
Passo del Monginevro
Col de Pierre-Carrée
Col des Saisies
Col du Télégraphe
Col de Turini
Col de Vars

Per tutti gli altri... non abbiamo previsioni.

In ogni caso, prima di partire per i colli francesi, un'occhiata a
http://www.sport-passion.fr/parcours/etat-cols.php può evitare spiacevoli sorprese.

Saluti da Varallo Sesia

Sì, come al solito, stasera mi sarei seduto qui, davanti alla tastiera, per raccontarvi di un lungo giro, interessante e veramente bello: due giorni tra val Sesia, laghi d'Orta e Maggiore, con capatina in Svizzera, e ritorno dalla valle d'Aosta.
Invece, dopo una magnifica prima parte di viaggio, mi sono dovuto fermare e sono mestamente tornato a casa in treno a causa della gomma posteriore che si è afflosciata, pare per la rottura della valvola. Ovviamente di domenica, nel bel mezzo del ponte del 25 aprile, un gommista non lo trovi proprio.

Molti concorderanno che una gomma a terra fa parte dei rischi che questa passione comporta, però, ultimamente, per me la parola passione sta assumendo un significato che non mi piace (vedi anche il post Giro di merda).

Ora la mia moto è a Varallo Sesia, una bella e tranquilla cittadina sperduta tra alcuni bei passi del nord del Piemonte, famosa per il suo santuario del Sacro Monte. Resterà lì qualche giorno, finché non sarà stata riparata e non andrò a recuperarla.

Questa notte, però, in sogno, la mia compagna di tanti viaggi, la mia moto, mi ha fatto recapitare una lettera che voglio condividere con voi, magari qualcuno sa consigliarmi:



Scusa.

Lo so, avrei dovuto avere il coraggio di dirtelo prima, di affrontare il discorso ma... non ce l'ho fatta. Temevo la tua reazione. Così la situazione si è trascinata e sono arrivata al punto che qualcosa si è rotto. Non so esattamente che cosa ma adesso ho bisogno di una pausa, devo stare un po' con me stessa per riflettere, per cercare di capire cosa si è rotto, come aggiustarlo e per ritrovare l'entusiasmo.

No, non è colpa tua, non sei tu. Sono io.
Devo ritrovarmi e... ripartire.

Lasciami qualche giorno in vacanza qui a Varallo Sesia, ritrovo me stessa e ti faccio sapere.

Chiamo io.






L'ho lasciata parcheggiata vicino a un bel Moto Guzzi... che dite, devo preoccuparmi?


Benvenuto Claudio

Questo blog è destinato a crescere e ci sono ottimi presupposti perché la sua crescita sia la migliore possibile, infatti si è imbarcato in quest'avventura anche Claudio, appassionato di motociclismo almeno quanto me (anche di più, forse!) e con molte informazioni da condividere con tutti noi.

Al di là dello stile personale di ognuno di noi, d'ora in avanti potrà essere interessante leggere anche il nome di chi ha pubblicato ogni post.

Un caloroso benvenuto a Claudio, quindi, e soprattutto un grazie preventivo, per il tempo che ci dedicherà.



sabato 16 aprile 2016

Principali manifestazioni in Piemonte 2016

Claudio mi ha inviato il calendario delle prossime principali manifestazioni organizzate dai Moto Club in Piemonte. Eccolo a voi, intanto segnalatemi altre manifestazioni che le aggiungo:

APRILE 2016
17M.C. DUCATI CLUB TORINOTorino (TO)
3° Motobenedizione alla Basilica di Superga
24M.C. ACQUI TERMEAcqui Terme (AL)
6° Motoincontro "Mangia in Moto"
25M.C. CASTELLAZZO BORMIDACastellazzo Bormida (AL)
Moto Giro dell'Oca
MAGGIO 2016
8M.C. PERAZZONETrivero (BI)
Motoincontro Oasi Zegna
14M.C. COLLI DI CREASerralunga di Crea (AL)
1° Mototour Notturno dei Colli di Crea
22Proloco di VignoloVignolo (CN)
15° Raduno Vignolino di auto, moto e bici d'epoca
Memorial "Diego Massa"
22M.C. MAD CAT '73Gozzano (NO)
1° Tappa Motogiro del Piemonte "Girovagando per il lago"
29M.C. BISKO "STEFANO DORIA"Castelrosso (TO)
VI° Memorial "Stefano Doria"
GIUGNO 2016
2M.C. GALLIATERima San Giuseppe (VC)
12° Motoincontro Alta Valsesia
5M.C. CASTAGNOLE LANZECastagnole Lanze (AT)
1° Moto giro Castagnolese
12M.C. COLLI DI CREACasale Popolo (AL)
1° Motoraduno nazionale Benefico di Trapulin
19M.C. LESAMeina (NO)
Motoincontro dei Laghi
26M.C. MADONNINA DEI CENTAURICapriata d'Orba (AL)
2° Tappa Moto giro del Piemonte "Motoscollinando"
LUGLIO 2016
1-3M.C. OVER 2000 RIDERSSestriere (TO)
Turismo Adventuring "In Moto oltre le Nuvole"
3M.C. LIVORNO FERRARISLivorno Ferraris (VC)
Motoraduno delle Risaie
8-10M.C. MADONNINA DEI CENTAURIAlessandria (AL)
Motoraduno Internazionale d'Eccellenza "Madonnina dei Centauri"
17M.C. DEL CANAVESE S.F.C.Coassolo T.se Fraz. San Pietro (TO)
1° Motoincontro del Canavese e delle Valli di Lanzo
23-24M.C. COLLI DI CREAPontestura (AL)
Motoraduno Itinerante d'Eccellenza "Madonna della Neve"
31M.C. BISKO "STEFANO DORIA"Castelrosso (TO)
3° Tappa Moto giro del Piemonte
AGOSTO 2016
7M.C. BOAR'S NEST STAZZANOStazzano (AL)
3° Motoraduno nazionale Boar's Nest
21M.C. OMEGNAOmegna (VB)
5° Motoincontro di San Vito
28M.C. CEVAOrmea (CN)
Moto Giro delle Due Valli
SETTEMBRE 2016
3-4M.C. IL MONUMENTOBosco Marengo (AL)
4° Motoraduno Nazionale
8-11M.C. OVER 2000 RIDERSGaressio (CN) - Sestriere (TO)
Turismo Adventuring "Hard Alpi Tour 2016"
11M.C. GALLIATEGalliate (NO)
14° Motoincontro del Castello
18M.C. BISKO "STEFANO DORIA"Castelrosso (TO)
Motoraduno Nazionale Bisko
25M.C. MADONNINA DEI CENTAURIAlessandria (AL)
Motovagando
OTTOBRE 2016
2M.C. COLLI DI CREASerralunga di Crea (AL)
4° Tappa del motogiro del Piemonte
9M.C. VECCHIO PIEMONTECarignano (TO)
5° Tappa del motogiro del Piemonte
16M.C CENTAURO . FORNOBelmonte (TO)
Motoincontro al Santuario di Belmonte
29-30M.C. AVILIANUMValdengo (BI)
Motoraduno d'Autunno
DICEMBRE 2016
18M.C. BOAR'S NEST STAZZANOStazzano (AL)
2° Cimento invernale

sabato 9 aprile 2016

Giri in Catalunya per la Festa Major di Llagostera

Qualche momento della festa del 2012
La data della partenza si avvicina e il viaggio per la Festa Major di Llagostera, a questo punto, necessita di una migliore definizione.

Sappiamo che ci prenderà due giorni per andare, tre giorni alla festa e un giorno per il rientro. Sarebbe, però, un peccato non approfittare per affrontare qualcuna delle magnifiche strade da moto che ci sono in quella zona, sia sul Massiccio del Montseny, sia nella Garrotxa.

Il Massiccio del Montseny è un insieme di cime, che raggiungono i 1.700 metri, coperto soprattutto da boschi mediterranei e centroeuropei, che compongono il Parco del Montseny.

Vedute del Montseny

La Garrotxa è una comarca (un insieme di comuni) della provincia di Girona che si estende su un'area che porta ben visibile il suo passato vulcanico, infatti ci si trova il Parco Naturale della Zona Vulcanica della Garrotxa. I boschi che ricoprono tutta l'area, interrotti solo da magnifici paesi medievali (uno per tutti Besalù), sono molto particolari ed evocano storie di fate e streghe, fiabe e misteri.

Vedute della Garrotxa

Mantenendo la libertà di decidere all'ultimo momento se e quando farli, ho quindi progettato un paio di giri, uno che comprende il Montseny e la Vall d'en Bass, e uno in Garrotxa.

Il mio amico Pep, che vive a Llagostera, riguardo al giro che ho progettato sul Montseny mi ha detto: "A maggio ne vale la pena, i faggi e le querce hanno le foglie nuove e nella parte finale del giro, se hai la fortuna di una bella giornata, godrai di una vista magnifica da entrambi i lati".
Il massiccio del Montseny

Ma ecco quanto, gli stessi catalani sono orgogliosi di quest'area: "Il massiccio del Montseny è una riserva della biosfera composta da un mosaico di paesaggi mediterranei e mittel-europei che si trova vicino alle principali conurbazioni metropolitane della zona: Barcellona, Gerona e Vic. La straordinaria biodiversità del Montseny e l'impronta culturale che l'uomo vi ha lasciato nel corso del tempo, hanno un valore universale che ha ispirato artisti, intellettuali e scienziati, ed è in grado di stuzzicare le emozioni delle persone che lo visitano".

Il belvedere, al Santuario del la Mare de Déu del Mont in Garrotxa
Parlando della Garrotxa, invece, possiamo dire che più di ogni altro luogo al mondo sia la terra delle streghe. Saranno i vulcani spenti, la particolare conformazione orografica o più semplicemente una terra scura, lavica, che spesso scopre le radici dei suoi alberi secolari, ma passeggiare per i boschi della Garrotxa e vedere i suoi paesi, ci fa tornare almeno al medioevo, al fascino oscuro di quei tempi. Sembra di poter incontrare un cavaliere, una principessa o un brigante dietro ogni albero e quando inizia ad imbrunire non si vede l'ora di raggiungere un borgo abitato, dove concludere la giornata in una locanda illuminata da candele e torce.

In entrambi i casi le strade sono belle e ben tenute, con poche eccezioni nei passi più alti e meno battuti. Entrambi i giri che propongo prevedono solo strade asfaltate.


Catalunya 1: Montseny - Vall d'en Bass


Partenza e arrivo da un bar... mi sembra il modo migliore per iniziare e terminare un bel giretto di soli 200 chilometri da fare comodamente in meno di 4 ore.

Il bar è il Can Gabatxo e da lì, magari dopo un'abbondante (ma non troppo) colazione, ci mettiamo in strada per raggiungere il primo colle: Coll de Ravell, a 828 mt slm.

Dopo meno di un km svoltiamo a sinistra, seguendo l'indicazione per Viladrau, e puntiamo verso sud, per il vicinissimo Coll de Sant Marçall, a 1.105 mt. slm.
Procedendo ancora verso sud, dopo 11 km, ad un bivio senza indicazioni dovremo svoltare a destra, su una strada stretta e dal fondo non molto bello ma che in soli 4 km porta alla Plana Amagada, a 1.538 mt slm, da dove potremo avere un'ottima vista.

Riposino e ritorno sulla strada principale per affrontare subito la Costa de Montseny, poi il paese di Montseny e, dopo 25 km in tutto, raggiungere Coll Formic, a 1.145 mt.

A questo punto scendiamo verso nord est e, dopo aver attraversato il paese di El Brull, ci lasciamo alle spalle il Montseny e ci dirigiamo verso la Vall d'en Bas. Seguiamo le indicazioni per Vic, la circumnavighiamo sulla sinistra, poi proseguiamo per Roda de Ter e Manlleu.

La strada, inizialmente quasi una superstrada, nel giro di pochi chilometri si farà più stretta e tortuosa, per arrivare al Coll del Bac, esattamente a 1.000 mt slm, da dove proseguiremo, prima a scendere e poi a salire, per altri 12,5 km raggiungendo il Coll de Condureu, a 1.010 mt slm.
Resta solo da visitare il Santuari de la Salut di Sant Feliu de Pallerols, a soli 5 km di distanza. In pratica, al primo tornante verso destra si va diritti, sulla strada che si immette proprio in mezzo al tornante.

Arrivati al santuario, dopo una sosta per il belvedere, si riparte e si ritorna al punto di partenza, proseguendo verso nord fino a Sant'Esteve d'en Bas, dove, alla rotonda, prenderemo la prima uscita, verso sud, verso Sant Feliu de Pallerols e poi sempre dritto, fino alla rotonda dove ritroveremo il bar ristorante Can Gabatxo, dove, se ci è piaciuta la colazione, potremo fermarci anche per pranzo.



Catalunya 2: Garrotxa


Girona
Partiamo dal capoluogo di provincia: Girona, verso nord troviamo Banyoles e da lì saliamo per una quindicina di km tenendo la GIV-5247, verso le antenne, da dove facciamo partire il nostro giro. Il posto si chiama Puigsou (Rocacorba) e si trova a 970 mt slm. Si gode di un panorama molto bello e, se c'è bel tempo, molto profondo.

Torniamo verso Banyoles ma, prima del lago, prendiamo a sinistra, verso Sant Miquel de Campmajor. In tutto percorreremo una trentina di km e ci troveremo sul Coll de Colitzà, in realtà molto basso, meno di 400 mt slm.
 Dal Colitzà proseguiamo per Olot, il capoluogo della comarca, lo superiamo e raggiungiamo, seguendo la N-260a, il Coll de Coubet a 1.010 mt slm. Da qui, se vogliamo aggiungere qualche punto alla nostra raccolta per il Passknaker, proseguiamo per Vallfogona de Ripollès, che però non raggiungeremo in quanto ci fermeremo al Coll de Canes, a 1.120 mt slm, per la foto di rito e da dove torneremo indietro nuovamente fino al Coll de Coubet e svolteremo a sinistra sulla GI-521 per raggiungere, in meno di 5 km, il Coll de Santigosa, a 1.064 mt slm.

Proseguiamo per Sant Joan del les Abadesses, da dove proseguiremo sulla N-260 che ci porterà, abbastanza agevolmente, sul Collado de Capsacosta, a 870 mt slm, dove inizia un tratto molto guidato fino a Sant Pau de Segùries e, poi, al Coll de la Boixeda, a 1.098 mt slm.

Da qui un altro tratto impegnativo di una ventina di km per arrivare al Coll del Salomò a 793 mt slm.

Besalù
Ora procediamo per quella che può essere considerata a pieno titolo la vera meta del giro: il paese medievale di Besalù: un vero spettacolo e un ottimo posto dove fermarsi per un pranzo o una cena.
Ma non ci fermeremo subito a Besalù, proseguiremo per una ventina di km verso Beuda, prima e tenendo la Carrettera de Mare de Déu del Mont per raggiungere il Santuari de la Mare de Déu del Mont, da dove ci si può fermare per farsi realmente un'idea dello splendore della Garrotxa.

Poi si potrà tornare a Besalù e godere di un po' di meritato riposo, possibilmente con le gambe sotto il tavolo.
Se si ha il tempo, consiglio la visita al museo delle miniature: un museo che può comodamente trovare posto in una scatola di fiammiferi ma che è in grado di lasciarvi a bocca aperta.