Ricerca nel blog

lunedì 31 ottobre 2016

Mille colori tra Langhe e Liguria

Sottotitolo:
in effetti i colori erano molti più di mille, nessuna parte dell'iride era stata dimenticata
LuogoCoordinate LuogoCoordinate
CarrùN44.475746 E7.862981 BonvicinoN44.502949 E8.018175
Passo della BossolaN44.492449 E8.044018 BuzurouN44.445370 E8.224712
Passo di Monte San GiorgioN44.377542 E8.407091 Colle del GiovoN44.431927 E8.479126
Colletto del MarchesinoN44.483477 E8.564970 Passo del FaialloN44.462324 E8.667578
Passo del TurchinoN44.485653 E8.734992 ArenzanoN44.407132 E8.690166

Io e Roz siamo partiti presto, almeno secondo l'ora solare appena impostata: alle otto eravamo già in sella, anzi, eravamo già fermi per metterci gli occhiali da sole.
Buon segno.

La temperatura era abbastanza rigida ma era la conseguenza di una pressione abbastanza alta, che, come auspicio, è meglio del classico rosso di sera.

L'ingresso nelle Langhe, da Carrù, ci ha presentato le prime avvisaglie di quello che sarebbe stato il filo conduttore della giornata: i primi gialli, aranci, rossi... ma presto, dopo Dogliani, ci siamo trovati in una nuvola o, come direbbe Paolo Conte, ... in una nebbia che sembra di essere in un bicchiere di acqua e anice...
A tratti, il sole che batteva sul sottile strato umido non ci permetteva di vedere nemmeno il cruscotto.

Banchi di nebbia tra Dogliani e la Liguria
In Alta Langa il navigatore, dimenticato impostato per scegliere la strada più breve, ci ha fatto avventurare in stradine, asfaltate ma molto strette, sperdute in boschetti che, complice la nebbia, parevano già perfettamente nella parte per la festa del giorno dopo: Halloween. Si vedeva poco e la visiera del casco doveva essere asciugata di continuo ma, questa volta, ringrazio il mio navigatore sempre indisciplinato.

Le stradine tra i boschi scelte dal mio navigatore
I banchi di fittissima nebbia ci hanno tenuto compagnia nei tratti di fondo valle dell'Alta Langa, mentre, salendo, si trasformavano in laghi di panna, poi, complici cinque minuti di vento, ci hanno lasciati e l'ingresso in Liguria ci ha presentato quello che sarebbe stato il meteo per il resto della giornata: un cielo così azzurro che... neanche ad agosto!

Colori, tra Langa e Liguria
Una sequenza di tanti colli piccoli e poco noti ma collegati tra loro da un fantasioso ricamo di strade divertenti e immerse in boschi, in questa stagione, coloratissimi. Prevalgono i gialli caldi, tendenti all'arancio ma ampi sprazzi di verde e rosso, le terre e i grigi di sfondo, completati dall'azzurro sopra a tutto, compongono una tavolozza che nessuna fotografia potrà mai descrivere. Forse si potrebbe provare raccontarla facendo riferimento a Gauguin e Chagall...

I colori delle vigne
Ci siamo fermati per una seconda colazione a Sassello, vivacissimo (almeno alla Domenica mattina) paesino famoso per i suoi amaretti, poi abbiamo iniziato la salita al Colle del Faiallo.

Sassello
L'avevo già fatto a gennaio, in senso contrario ma... immerso nella nebbia e nella pioggia non avevo visto nulla e non avevo nemmeno immaginato di trovarmi su uno dei più bei colli liguri. Arrivati in cima si sono aperti, di fronte a noi, ampi prati con pochi fortunati che preparavano i barbecue e, gli odori sparsi nell'aria, hanno amplificato il nostro mai sopito appetito.

La Nuvola sul Mare
Sosta d'obbligo per il pranzo: La Nuvola sul Mare, seguita da passeggiatina verso il belvedere, dove i boschi di faggi sono sempre pronti per Halloween.

Il percorso tra i faggi verso il belvedere
Genova vista dal Faiallo
Siamo ritornati passando da quel che resta del passo del Turchino: la galleria originale è chiusa ed è stata rifatta poco sotto. Il Bar Ristorante da Mario, storico ritrovo di motociclisti proprio lì, all'imbocco della galleria, al momento sembra assorbire bene il colpo. Speriamo che il fatto che si trovi dove inizia (o finisce) il colle del Faiallo gli sia sufficiente per poter continuare.

La discesa dal Faiallo verso Genova
Disorientati dalla chiusura della galleria e del nuovo percorso, scendiamo verso Genova, sul tortuoso percorso del Turchino, quindi, giunti a Voltri, imbocchiamo l'Aurelia, che in questa stagione si presenta abbastanza sgombra e la percorriamo fino ad Arenzano, poi ci concediamo un pezzettino di autostrada, fino all'uscita di Albisola, per andare, infine, ad infilarci sul Cadibona, che ci porterà verso casa.

La vecchia galleria dal Turchino, chiusa. L'ultima foto per il Passknacker
Lasciamo la descrizione delle parti più belle di questo itinerario ad un filmato che abbiamo montato con le riprese e le foto fatte da Roz.



lunedì 17 ottobre 2016

La Sistina delle Alpi

Le giornate si fanno più brevi e, soprattutto, più fredde; i colli alpini stanno chiudendo, uno dopo l'altro; nei parchi naturali più belli, dal Verdon al Krka, le strutture turistiche chiudono, così diventa difficile trovare un baretto, un ristorantino...

Dalle nostre parti è il momento di ritirare la moto per l'inverno ma è difficile, perché è come andare in letargo senza essere animali che vanno in letargo, per alcuni è come decidere di trattenere il fiato fino a primavera. No. Non si può. Dobbiamo lasciare aperto uno spiraglio, qualche occasione di prendere la moto per farsi un giretto, anche solo di mezza giornata.

Con questo post voglio illustrarvi un'idea che ha permesso a me di passare un bel sabato pomeriggio con la moto e con Roz, mia moglie, andando a visitare un bellissimo luogo d'arte che si trova dalle nostre parti: il Santuario di Notre Dame des Fontaines a La Brigue, in val Roja.

Il santuario è conosciuto anche come Madòna dër Funtan, in dialetto brigasco, o, addirittura, come Piccola Cappella Sistina delle Alpi e, purtroppo (o per fortuna?) non è molto pubblicizzato, così resta ignoto ai più.

La Brigue è il nome francese dell'originale Briga, proprio quella a cui si riferiva Totò, quando disse:
Io non attacco mai briga, io non ho mai attaccato, né Briga né Tenda!
La leggenda ci racconta di una siccità causata da un terremoto, in pieno medio evo, in seguito alla quale, gli abitanti di La Brigue decisero di erigere il santuario e di dedicarlo alla Madonna perché procurasse loro l'acqua per irrigare i campi e, per miracolo, ben sette sorgenti sgorgarono intorno al santuario. Di fatto il santuario è stato costruito dove, con ogni probabilità, era già presente una cappella votiva.

Il 12 ottobre 1492, proprio il giorno della scoperta dell'America, almeno a stare ad un'iscrizione presente tra gli affreschi, il santuario fu inaugurato, con tutte le pareti dipinte da Giovanni Canavesio e Giovanni Baleison. E queste pitture sono proprio l'oggetto della visita che vi consiglio.
Qualche immagine la trovate a corredo di questo post ma... nessuna immagine può rendere degnamente l'idea di quanto c'è in quel piccolo santuario.


La crocefissione

L'arco di trionfo

La strada per arrivarci è molto semplice ed è aperta tutto l'anno (magari non immediatamente dopo le nevicate).
Bisogna raggiungere St. Dalmas de Tende, in val Roja, e da lì seguire le indicazioni per La Brigue, attraversando il ponte sulla Roja che si trova a destra, per chi giunge da Ventimiglia, o a sinistra per chi giunge da Cuneo.
Le indicazioni ci dicono La Brigue 2 e Sanctuaire ND des Fontaines 6, infatti il santuario si trova 4 km dopo La Brigue, immerso nei boschi.

Il ponte sulla Roja con le indicazioni per La Brigue e per il santuario
Per poco che si capisca il francese, è molto utile affidarsi alla guida, presente durante gli orari di apertura, per capire meglio la magnificenza a cui si sta assistendo, comprese le storie di nobili locali, rappresentati negli affreschi e delle motivazioni per cui sono rappresentati, ma non voglio anticiparvi nulla, solo che vedrete storie dal vecchio testamento, rappresentazione degli evangelisti, della via crucis, della vita di Cristo, per concludere con il giudizio universale. A mio avviso una delle più belle raccolte di rappresentazioni medievali.


Il diavolo prende
l'anima a Giuda

Un particolare dell'Apocalisse
la discesa agli inferi.
Vi consiglio di portarvi una torcia, perché l'illuminazione è scarsa e una torcia può aiutarvi a cogliere molti particolari. È permesso fotografare ma senza flash. Cliccando sull'immagine qui sotto (forse un po' troppo... colorata!) potete vedere una foto sferica di Google, con la quale farvi solo un'idea della bellezza degli interni.


Allora, che aspettate ad organizzare? Poi potrete mangiare un boccone al Auberge Saint Martin oppure potrete cogliere l'occasione per fare un salto alla vicina Saorge, borgo abbarbicato alle rocce a strapiombo sulle gole della Roja. In questo caso consiglio l'Osteria Lou Pountin.

Attenzione agli orari:

ORARIO ESTIVO
Dal 2 Maggio al 1 Novembre
10:00-12:30 e 14:00-17:30
(il Martedì e il Giovedì pomeriggio sono dedicati alle funzioni religiose fino alle 17)

ORARIO INVERNALE
Dal 1 Novembre al 30 Aprile
Su prenotazione (presso Bureau Municipal de Tourisme 0493790934 o info-labrigue@orange.fr)

L'ingresso è a pagamento ma il prezzo è irrisorio, tra i 2 e i 5 euro, a seconda che si abbia diritto alla riduzione e/o che si desideri la guida.

giovedì 6 ottobre 2016

I colli del Verdon

Si sa, il Verdon è ben noto per le sue gole, non tanto per i suoi colli. Infatti sono pochi e piuttosto bassi, però possono essere percorsi attraversando le migliori gole della zona. Come ho scritto, questi sono gli ultimi miei giri di quest'anno fatti in ottica Passknacker, quindi per andare a raccogliere i punti dei passi che non ho fatto in precedenza; pochi punti ma per raggiungere l'obiettivo bisogna prendere anche quelli. Considero questo giro molto pesante e conto di farlo in due giorni.

Strada tra le gole del Verdon

Primo giorno: Colle della Maddalena - Verdon
LuogoCoordinate
Colle della MaddalenaN44.421886 E6.898171
Col de l'Orme (Digne)N44.032273 E6.205750
Col des LèquesN43.865450 E6.464080
Col de la Croix de C.neufN43.795970 E6.340280
Col d'AyenN43.769750 E6.316570
Colle de l'OlivierN43.784290 E6.267790
Col d'IlloireN43.775321 E6.260334
Col de ClavelN43.749486 E6.629941
Col de LuensN43.818713 E6.586810
Col de St BarnabéN43.865149 E6.631708
Logis - Lou JasN43.857037 E6.651188

A parte il colle della Maddalena (1.991 mt slm), già fatto avanti e indietro almeno una decina di volte quest'anno, passiamo da Barcelonnette e sfioriamo il Lago di Serre-Ponçon, quindi scendiamo verso sud per poco più di 50 km e arriviamo a Digne, dove imbocchiamo la N85, la prima parte della famosa Napoleonica, che va da Grenoble a Golfe Juan, molto liscia, ampia e veloce ma, occhio, con qualche tornante in agguato.

Sulla N85 incontriamo il primo colle: Col de l'Orme di Digne (742 mt slm). Raggiunto il colle proseguiamo ancora sulla N85 fino a quando, a Barrême, diventa D4085, sempre la Napoleonica.

Prima di arrivare a Castellane incontriamo il secondo colle, il Col de Léques (1.148 mt slm). Siamo in pieno parco naturale del Verdon e... si vede: ci staremo per le prossime ore, godendo di panorami veramente spettacolari.
Proseguiamo e superiamo Castellane abbandonando la D4085 alla rotonda, dove prenderemo a destra sulla D952, una delle più belle strade delle gole del Verdon, da dove, volendo, si può fare una scappata sul Col de la Croix de Châteauneuf (1.042 mt slm, l'ho indicato nelle coordinate ma non nella mappa, se volete passarci, basta una piccola deviazione. Io la farò per raccogliere anche quei pochi punti).
La D952 ci porterà sul Col D'Ayen (1.031 mt slm) e sul Col de l'Olivier (713 mt slm), poi fino alla rotonda di fronte al camping Saint Clair a Moustriers Ste Marie dove prenderemo a sinistra la D957, che ci porterà a costeggiare il lago di Sainte Croix e la foce del Var nel lago. L'arrivo al lago offre uno di quei panorami che non permettono di proseguire facendo finta di niente: la sosta è praticamente forzata, per ammirare tutte le meraviglie concentrate in un solo posto: le gole, la strada, il lago, il panorama, il porticciolo...
Ripartiti scendiamo fino al lago e attraversiamo la foce del Var sul ponte e proseguiremo fino alla rotonda di Le Chabassole, dove dovremo svoltare a sinistra sulla D19, per infilarci in un'altra magnifica gola del Verdon, su una strada molto bella e divertente, credo una delle più battute dai motociclisti di mezza Europa.

Sulla D19 arriveremo a Aiguines, dove dovremo svoltare a sinistra per imboccare la D71, rimanendo in un'altra delle più belle gole, e dove attraverseremo il Col d'Illoire (960 mt slm) per poi raggiungere il famoso Pont de l'Artuby, sospeso sulla profondissima gola creata dal fiume che da il nome a tutta questa zona. Non è inusuale trovarci gente che fa bungee-jumping.

il Pont de l'Artuby
Proseguiamo ancora, sulla D71, la percorriamo tutta, fino a Comps sur Artuby, dove prenderemo la D955 a sinistra, per un centinaio di metri, poi a destra sulla D21, che ci porta sul Col de Clavel (1.069 mt slm)  e poi su una vecchia conoscenza: di nuovo la D4085, Napoleonica, per il Col de Luens (1.054 mt slm). Stiamo tornando verso Castellane ma, prima di raggiungerla, svoltiamo a destra verso Demandolx e Soleilhas, sulla D102. Prima di svoltare a destra per Demandolx, però, controllate il quantitativo di carburante: domattina vi servirà avere il pieno, quindi, se è il caso, proseguite un paio di km, raggiungete Castellane e fate un bel pieno, poi potrete tornare e svoltare per Demandoulx e costeggiare il bel laghetto formato dalla piccola diga sul fiume Verdon che troverete poche centinaia di metri dopo aver svoltato.

Dopo la diga la strada si dipana in una interessante serie di tornanti fino a Demandolx, dove assume un andamento molto più dolce fino al Col de St Barnabé (1.365 mt slm).
Superato il colle, solo più quattro tornanti ci separano da Soleilhas, dove concludiamo la prima parte del giro e prendiamo posto in hotel: consiglio il Logis chiamato Lou Jas.

Dalla Maddalena abbiamo percorso 309 km in circa 6 ore e mezza: quel che ci vuole è una birra fresca e un po' di (meritato) riposo.

Arrivo a Lou Jas, a Soleilhas
L'interno de Lou Jas

Secondo giorno: Verdon - Colle della Lombarda

LuogoCoordinate
Logis - Lou JasN43.857037 E6.651188
Col de BleineN43.814372 E6.803238
Col du CastellarasN43.787860 E6.846940
Col de la SineN43.759476 E6.861204
Col du FerrierN43.712413 E6.864534
Col du PilonN43.685085 E6.882414
Col de RostanN43.855771 E7.169827
Col de Vé GautierN43.904841 E7.070043
Col de St-RaphaëlN43.937755 E6.932592
Colle della LombardaN44.202764/E7.150063

Il ritorno sarà un po' più breve: circa 240 km per arrivare al colle della Lombarda (2.350 mt slm) da percorrere in meno di sei ore.

Riprendiamo la D102, che a breve diventa D305. La seguiamo fino a Saint Auban poi, tenendo la destra, ci infiliamo sulla D2211 e, svoltando a sinistra dopo 500 mt, sulla D5 o Route des Beaumettes, che ci porterà, non senza farci divertire un po' con i suoi tornanti strettini, su ben quattro colli in sequenza: Col de Bleine (1.439 mt slm), Col du Castellaras (1.248 mt slm), Col de la Sine (1.108 mt slm) e Col du Ferrier (1.041 mt slm).

Arrivati a Saint Vallier de Thiey avremo appena lasciato la D5 per la D685, che ci porterà a Grasse attraverso il Col du Pilon (780 mt slm).

Il pilone del Col du Pilon
Da Grasse potremmo decidere se fare il giro più lungo (10 km circa) passando sul mare, da Cannes, Cagnes, Nizza utilizzando l'autostrada, oppure il giro più breve ma più lento (e, lasciatemelo dire, più divertente).
In entrambi i casi andremo da Grasse alla M6202BIS, nell'entroterra di Nizza.

Percorso sul mare
Da Grasse proseguiamo per Cannes, dove imbocchiamo l'autostrada (A8) dala quale usciremo a Nizza, esattamente all'uscita 51.1 (Grenoble - Digne), trovandoci sulla superstrada M6202BIS.
Percorso interno
Da Grasse seguiamo le indicazioni per Châteauneuf Grass (D2085), poi Vence (D2210) e, infine, Saint Jeannet e Gattières. A Gattières, se vi perdete cercate il McDonalds: è sulla rotonda che vi porta sulla M6202BIS.

Sulla mappa ho riportato il percorso interno.

Qualunque strada abbiate scelto rimanete, tenete la M6202BIS, tenendo il Vars alla vostra destra, fino a quando diventa M901, anche alla rotonda di Le Broc, dove seguiremo le indicazioni per Grenoble - Digne lasciando la rotonda alla prima uscita, e poi le indicazioni per Gilette e Bonson, sulla D27.

Superato il tornante nel centro di Bonson proseguiamo, ancora sulla D27, sul Col de Rostan (625 mt slm), sul Col de Vé Gautier (1.099 mt slm) e, infine, sul Col de St-Raphaël (875 mt slm).

Da qui, procedendo ancora sulla stessa strada che diventa D2211A, appena raggiungiamo nuovamente il Var lo attraversiamo sul ponte, quindi prendiamo a destra, sulla D6202. Appena superato il paese di Malaussène, consiglio di tenere d'occhio sulla sinistra e di trovare il ponticello di assi di legno che scavalca il Vars: vi porta su un colletto senza nome molto divertente che scende all'altezza di Bairols (dove l'Auberge du Moulin è ottima scelta per una tappa gastronomica!), altrimenti, se siete stanchi, tirate ancora diritto per 27 km, e arriverete allo stop dove svoltare a sinistra, sulla Route della Tinée, ben nota a chi, dalla Bonette o dalla Lombarda, va o viene da Nizza, infatti ci porterà fino a Isola, dove svolteremo a destra per il Colle della Lombarda, che ci riporterà in Italia.