Sta crollando il mondo, e sta crollando proprio qui, intorno a me. Fuori dalla finestra sembra tutto normale ma poco più in là ci sono paesi isolati, persone disperse, case che non ci sono più, strade scomparse, ponti sbriciolati.
La furia degli elementi, amplificata dalla mancanza di considerazione per l'inevitabile, tipica dell'uomo, questa volta s'è ripresa la montagna, già normalmente così severa e impervia, cancellando molte delle opere che l'uomo aveva creato proprio per conquistarla e renderla più accessibile. Normalmente l'uomo costruisce per migliorare il mondo dove vive, anche se a volte lo fa per migliorare solo il proprio particolare benessere.
Questa volta non si può dare tutta la colpa all'uomo: gli eventi hanno avuto una portata tale che avrebbero lasciato il segno anche nel migliore dei mondi possibili, però ha ragione chi dice che là dove ci sono un fiume e una casa, se la casa crolla la colpa non è mai del fiume.
Gli eventi di questi giorni hanno colpito singole persone e interi paesi. Qualche morto è già stato accertato, fortunatamente quasi tutti i dispersi sono stati ritrovati, molte persone si trovano senza casa o senza l'attività che avevano prima, molte altre sono bloccate in una casa senza elettricità o acqua e, soprattutto, senza una strada per andare.
Guardando oltre queste immani tragedie, vediamo l'enorme conta dei danni che ci riguarda tutti, economicamente e culturalmente.
Niente a che vedere con l'immensità che questa tragedia rappresenta per coloro che la stanno vivendo sulla loro pelle ma, nel nostro piccolo, anche la nostra comunità ne è colpita: alcune belle strade da moto non esistono più o sono fortemente danneggiate, quelle strade che noi amiamo non solo percorrere ma anche ammirare e raccontare, come ogni altro fenomeno culturale che ci circonda.
Voglio credere che quanto è successo possa aiutare tutti, e noi prima di tutti, a vedere con un occhio diverso, maggiormente rispettoso, il fragile equilibrio che ci consente di avere molto dall'ambiente in cui viviamo, perfino di passare qualche ora all'insegna dello svago cavalcando un motore su magnifiche strade da moto. Come possiamo vedere adesso, tutto ciò non è così scontato.
Sono sicuro di rappresentare lo spirito di tutti se rivolgendomi alle persone colpite scrivo che vi siamo vicini e speriamo di poter tornare presto sulle vostre strade, nei vostri paesi e nei vostri negozi, e che speriamo anche che quelle strade, che oggi sono distrutte, tornino presto ad essere lo strumento attraverso il quale ricevere la vostra cultura e offrirvi la nostra.