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lunedì 2 aprile 2018

Provo a raccontarlo ma non leggetelo...

Serve a me, per esorcizzare.

Alberghetto prenotato a Saintes Maries de la Mer per un paio di notti, intorno a Pasqua. Anche se non c'è un periodo in cui io fermi la moto, solitamente la prima uscita da più di un giorno dopo l'arrivo dell'ora legale da inizio alla nuova stagione. Questa volta: ritorno in Camargue, con Roz e Madi.

Non amo tornare facendo la strada a ritroso, così decido di fare il giro dal Colle della Maddalena e Sisteron, per fermarmi a pranzare a Nyons, e ritornare da Nizza, magari incontrandomi con amici liguri.

Sabato mattina, ora della partenza mi viene il dubbio: non sarà meglio affrontare il Colle della Maddalena al ritorno, di pomeriggio? Ma no, non sarà così freddo e, soprattutto, mal che vada torniamo indietro, non abbiamo mica fretta!

La giornata si preannuncia nuvolosa ma verso la Francia il cielo è più chiaro. Partiamo con sei gradi: non poi così male il 31 marzo alle 08:00. Intanto siamo vestiti a strati. Tanti strati.

Salendo, man mano che ci avviciniamo alla Francia, tra i monti si intravede l'azzurro di un cielo che ci sta aspettando. Ogni volta che guardo il termometro perdiamo mezzo grado: cinque e mezzo... cinque... quattro e mezzo... quattro...

Arrivati a Vinadio siamo a zero virgola cinque. In cima mi aspetto un meno due, come l'altra volta.

All'Argentera ci sono le tracce di una nevicata avvenuta nella notte; la strada è pulita ma siamo già ai meno due che avevo previsto in cima... meno due e mezzo...

Gli ultimi tornanti li faccio piano piano, chiedendomi se non sia meglio tornare indietro. Tra una scodata e l'altra decido che manca così poco che vale la pena di arrivare in cima e vedere com'è dall'altra parte.

Meno tre... meno tre e mezzo...

Davanti al lago la strada è pulita e fa ben sperare. Meno quattro...

Arrivo sul tratto di strada tra il negozio di liquori e il Rifugio della Pace, meno quattro e mezzo e penso "Qui è molto brutta, è meglio che torni ind...".


PS: Grazie a chi si è fermato a soccorrerci, alle splendide persone del Rifugio della Pace, a medici ed elicotteristi del 118, al personale del pronto soccorso e a tutti gli amici che si sono stretti intorno a noi.