Ricerca nel blog

sabato 5 novembre 2016

Dagli Hells Angels ai Motards Independentistes

Quella dei motociclisti è una grande comunità che, in fondo, non esclude nessuno, nemmeno quelli con quella marca, quella versione o quel tipo di moto. Le due (ma a volte anche tre) ruote possono essere grandi, piccole, lisce, a tasselli, larghe o strette ma accomunano tutti.

Come tutte le passioni, anche questa accomuna gli spiriti più diversi e non è strano trovare il filosofo con il rocker, lo sportivo con l'artista, la pettinatrice col pianista, e vederli fermarsi qualche minuto a scambiarsi opinioni, o anche solo sguardi e piccoli cenni del capo, davanti al nuovo modello di sport touring o alla café racer del nuovo arrivato.

Si tratta di un'associazione onnicomprensiva, della quale si entra a far parte automaticamente, non appena si fa sentire la passione per le due ruote. Non è nemmeno richiesto avere una moto, basta la passione.

Nonostante la comunione della sola passione sia un collante un po' debole, ogni motociclista, in caso di difficoltà, sa di poter contare sull'aiuto completamente disinteressato di un altro motociclista. In effetti, il legame che li unisce è un altro: deriva dal fatto che tutti i motociclisti sanno bene che quando sono in giro sono appesi a due manopole, delicati e soli con il loro mezzo verso il mondo. Solo l'unione con altri soggetti nelle stesse condizioni può garantirne la sopravvivenza.

Il discorso cambia completamente quando in ballo non sono sicurezza e incolumità ma la voglia di divertirsi. Il divertimento deriva da attività volontarie e motivate, svolte a scopo ricreativo, quindi, mentre si può essere solidali con chiunque, ci si diverte solo con qualcuno; qualcuno che abbia interessi vicini ai nostri, un modo di vedere il mondo non troppo diverso dal nostro, che apprezzi ciò che facciamo e, possibilmente, anche la nostra moto.

No, il tipo di moto non è quasi mai la discriminante: non è raro vedere gruppi di scrambler inframmezzate da enduro, con in mezzo, magari, pure una vespa...


La discriminante principale sono gli interessi.
È intorno a interessi omogenei che si formano e crescono i gruppi di motociclisti che poi, spesso, diventano moto club.

In Italia, la Federazione Motociclistica Italiana ne raccoglie oltre duemila e li cataloga, principalmente, in base alla loro attività: Velocità, Enduro, Motocross, Trial, Epoca e Turismo.
Sei voci che rispecchiano gli interessi principali. Poi, ognuno di questi interessi può essere meglio definito con l'aggiunta di variabili come la tipologia di moto, la marca o altri dettagli.

Esempio tipico di club legati alla marca sono i Chapter, nati per identificare, genericamente, sottogruppi di club, oggi raccolgono quasi esclusivamente club di harleysti.

La necessità di stare insieme, anche solo per organizzare eventi e itinerari, fa sì che i club si dividano il territorio, infatti i nomi di quasi tutti i club comprendono il nome di una città.

Quando si sta insieme, però, succede che altre differenze portino a divisioni di carattere, principalmente, ideologico e politico. Se si guarda bene, si scoprirà che molti club hanno un'impronta politica ben precisa, con un orientamento più a destra o più a sinistra. È naturale: come ho già scritto, ci si diverte e si sta bene solo con qualcuno, non proprio con tutti.


Estelada
Bandiera dei separatisti catalani
Capita, però, che soggetti molto diversi tra loro, come vespisti e harleysti, café racers e crossisti, guzzisti e appassionati di GS, di estrazione differente, con diverse idee politiche, si riuniscano in nome di un ideale o per una battaglia.

È quanto è successo in Catalunya, dove una parte della popolazione sta chiedendo pacificamente l'indipendenza dalla Spagna.

Questa voglia di indipendenza ha riunito anche i motociclisti di ogni razza e credo in un'associazione chiamata Motards Independentistes, che ha, come obiettivo, l'indipendenza della Catalunya.

Ho trovato molto interessante il post su Facebook di ieri, 4 novembre, che vi riporto e traduco:

Aquesta tarda a les 19:00h hi ha una concentració de suport davant de l'ajuntament de Berga.

Els Motards hi serem!!! Us animem socis/es i simpatitzants a venir per defensar la democràcia.

Aquest matí han detingut (a casa seva) l'alcaldessa de Berga, Montse Venturós, simplement per tenir l'estelada al balcó de l'ajuntament.

Obren així la opció de fer el mateix amb els 401 casos judicials oberts per les banderes.

Gas i força companys que cada dia la necessitarem més!
Questa sera, alle 19:00 ci sarà una manifestazione di solidarietà davanti al municipio di Berga.

Noi motociclisti ci saremo! Invitiamo soci e simpatizzanti a partecipare, per difendere la democrazia.
Stamattina, la sindaca di Berga, Montse Venturós, è stata detenuta, agli arresti domiciliari, solo per aver esposto, al balcone del municipio, l’estelada (la bandiera dei separatisti catalani).
Si è creato, così, un precedente per i 401 casi giudiziari aperti per l’esposizione di bandiere.

Gas e forza, compagni, che ne avremo sempre più bisogno!

Al di là che si sia d'accordo o meno con il loro obiettivo o con le loro idee politiche, vi invito a visitare il loro sito, da cui ho preso il video qui sotto, perché è notevole come ciò che hanno creato sia sì, un club di motociclisti, ma non un moto club, piuttosto, come abbiamo detto all'inizio, un insieme di persone dove ogni motociclista sa di poter contare sull'aiuto completamente disinteressato degli altri motociclisti. Indipendentemente da marca, modello, tipo, orientamento politico...


Nessun commento:

Posta un commento