Mappa |
Quest’anno i giorni più freddi non saranno certo i canonici
giorni della merla.
Sono partito il 31 gennaio, alle 08:00, e sono rientrato
alle 17:00 e devo dire che solo dalle 08:00 alle 10:00 ho avuto temperature tra
i quattro e gli otto gradi, con molta nebbia, poi tempo variabile ma
temperature sempre tra gli otto e i diciassette (!) gradi.
Castino, finalmente fuori dalla nebbia |
Vediamo il giro, ormai per me ribattezzato il giro della
merla. Partiamo da Carrù, prendendo la fondovalle in direzione Dogliani per
iniziare la lunga, eterna sequenza di curve che ci porterà fino a Varazze. Sì,
non è un giro da fare in fretta ma dove lavorare parecchio di marce (basse) e,
d’inverno, fare molta attenzione al fondo umido. Quasi tutto il percorso è
segnato da asfalto che necessiterebbe di un po’ di manutenzione, quindi...
attenti alle buche.
Gorrino |
Da Dogliani a Cortemilia, passando per Roddino, Castino, Cerreto
e Cravanzana, abbiamo una strada su cui non correre (specie al mattino d’inverno!)
ma con paesaggi di Langa veramente eccezionali.
Dopo Cortemilia consiglio una piccola deviazione (circa tre
km., le segnalazioni sono ben visibili) per fare una visita al minuscolo borgo
medioevale, con castello, di Gorrino.
Ritornati sulla provinciale, si segue per Piana Crixia, su
una strada tortuosa ma abbastanza ben tenuta, scorrevole. Superata Piana
Crixia, si prenda per Dego e si segua per Pontinvrea, continuando fino a Urbe,
dove la piazzetta sembra fatta apposta per una sosta, in uno dei due bar a
disposizione.
Tra Dego e Urbe trovate Sassello: se vi piacciono, fermatevi
ad acquistare i famosi Amaretti Morbidi di Sassello.
A Urbe prendetevi pure una mezz’oretta di riposo perché l’impressione
di aver appena fatto una strada piena di curve sarà presto cancellata dal
percorso che vi troverete ad affrontare da qui in avanti.
Uscendo da Urbe vedrete, sulla destra, la strada per il colle
Faiallo. Passate oltre, lo andiamo a
prendere dall’altra parte e ritorneremo giù proprio da li.
La direzione è Rossiglione, che raggiungeremo attraversando
il Tiglieto, una strada stretta che si dipana, tortuosa, tra boschi
incantati.
Bivio per il Faiallo |
Visibilità, oggi, sul Faiallo |
Io ho visto solo nebbia: mi sa che ci dovrò tornare.
Ottimo pranzo a La Nuvola sul Mare |
Vista l’ora, direi di fermarsi a mangiare. Va beh... lo
ammetto, lo ho fatto apposta ad arrivare all’una, proprio per fermarmi al
ristorante chiamato La Nuvola sul Mare. Ne avevo letto proprio bene su Trip
Advisor e, devo ammettere, la sua fama è meritata: si mangia bene e si spende
il giusto ma, soprattutto, l’ambiente è molto gradevole.
Da qui, dopo mangiato e riposato un po’, la strada per casa è
ancora lunga e (soprattutto) tortuosa. Arrivati a Urbe (ricordate?) si prenda
per Varazze e, ad Alpicella, se volete farvi un bel giro nei boschi (come se
non bastasse) prendete a sinistra, per via Belvedere: dopo un po’ avrete l’impressione
di esservi persi ma non preoccupatevi, Varazze arriva presto.
Una volta a Varazze, pochi chilometri di Aurelia, verso
ovest, poi a Savona, di fronte alla Torretta, si svolta a destra in via
Paleocapa, per arrivare ad imboccare il colle di Cadibona, noto anche come Bocchetta di Altare, che ci porterà a
casa.
Varazze |
Savona - La Torretta |
Visiera con pinlock anti-appannamento |
Peccato, però, che a me si appannino gli occhiali, infatti lo spray che ho usato per loro ha funzionato per i primi cinque respiri.
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