Cioè no...
Va bene, non è réclame nel senso che nessuno me l'ha chiesto e non incasso un centesimo ma lo è nel senso che voglio far conoscere ai miei lettori un prodotto che ritengo valido: ScAutio.
Un piccolo uovo di Colombo: un interfono che... no, aspetta, non è proprio un interfono.
Un sistema di comunicazione? No, nemmeno.
Come lo chiamano loro? App Interfono.
Come loro chi? Ah già, non l'ho detto: i Pastori in Moto. Un gruppo di visionari che pensano di poter fare della Sardegna un riferimento internazionale per il mototurismo. Così pazzi che ce la stanno facendo, proprio come il calabrone di einsteiniana memoria, che vola solo perché non sa di avere le ali troppo piccole per poterlo fare. Dei grandi.
Siamo diventati amici appena ci siamo incontrati sul web, e ora presentano questa cosa che chiamano appunto App Interfono, con lo slogan La più evoluta App interfono per mototuristi, senza rendersi conto di quanto sia riduttiva tale descrizione. Vediamo perché.
Abbiamo parlato di uovo di Colombo: utilizzare Internet per comunicare in voce tra motociclisti.
Una App. (La potete scaricare qui per Android e presto sarà disponibile anche per iOS).
L'ho scaricata, l'ho installata, l'ho provata e, senza nessun intoppo, un minuto dopo stavo già parlando con uno dei Pastori, con una qualità audio eccellente, senza ritardi e... tra Cuneo e Cagliari.
Quindi la prima domanda che mi sono posto, dal momento che né io né il mio interlocutore eravamo in moto, è stata: beh... perché solo tra motociclisti? Per come è fatto, permette a chiunque di comunicare, anche ai ciclisti, ai carristi, ai fantini e a chi sta a casa. E anche tra tutti questi insieme.
Ecco il primo aspetto che sembrerebbe evidenziare quanto sia riduttivo lo slogan: il riferimento al mototurismo potrebbe trarre in inganno, riducendo l'utilità di un interfono ad una sola categoria di pubblico.
Però... quello è il loro target.
Ma se quello è il target, allora che lascino il riferimento al mototurismo ma dovrebbero eliminare la parola interfono sia dal nome sia dallo slogan, altrimenti presto diventerà un enorme ostacolo allo sviluppo di questa App, che ha tanto spazio per crescere e diventare uno strumento indispensabile per ogni motociclista.
Partiamo pure dalla funzionalità di interfono: ne avevo uno, primi anni 90, che mi permetteva di comunicare con la mia zavorrina per mezzo di un cavo... sì, i nostri caschi erano collegati da un cavo attraverso il quale, grazie ad un sistema a batterie, poteva passare la voce. Ogni volta che scendevamo dalla moto rischiavamo di strappare il cavo o staccarci la testa l'un l'altra, però funzionava.
Successivamente hanno preso piede sistemi radio e, infine, bluetooth.
Ora, con apparati dal costo complessivo intorno ai 200 euro, si può comunicare agevolmente anche tra moto non troppo distanti.
Con l'App dei Pastori il costo è... zero; si può fare a meno dei sistemi interfono e si può utilizzare lo smartphone con un auricolare. Oppure lo si può collegare agli auricolari bluetooth degli interfono esistenti e, in ogni caso, si può comunicare con chiunque utilizzi la stessa App.
Non è questo il posto giusto per spiegare come funzioni il sistema, trovate qui i tutorial, ma... funziona. E, come ho detto, senza limiti di distanza. L'unico limite è la disponibilità dell'accesso ad Internet e con la scomparsa dei costi del roaming, lo possiamo utilizzare ovunque.
E fino a qui, tutto bene. Però, perché bisogna eliminare la parola interfono dallo slogan La più evoluta App interfono per mototuristi?
Semplice: i pastori, si sa, sono gente sveglia e i Pastori in Moto lo sono ancora di più. Quanto ci metteranno a pensare di integrare l'App con un sistema di geolocalizzazione dei propri interlocutori? Secondo me l'han già pensato. Se in un gruppo che si sta facendo un giro uno o più elementi restano indietro o sbagliano strada, possono sapere immediatamente dove si trovano gli altri e far sapere dove si trovano loro.
E che dire della comunicazione con le persone che restano a casa? Anche loro potrebbero utilizzare l'App per comunicare con l'amico o parente che si è andato a fare un giro in moto e potrebbero anche vedere dove si trova, essere rassicurati dal fatto che ne sentono la voce e lo vedono in movimento, o potrebbero anche solo regolarsi sul quando buttare la pasta.
Una versione successiva, sicuramente permetterà di registrare il percorso, mettendo a disposizione del mototurista il file KML o GPX del viaggio appena concluso, che potrà tranquillamente caricare su Strade da Moto, non appena sarà stata implementata la funzione.
E perché, poi, non integrare comunicazione e geolocalizzazione, permettendo di registrare su un server centrale, frasi legate ai punti in cui sono state pronunciate, frasi che gli altri mototuristi potranno, se lo vorranno, ascoltare quando passeranno in quei punti. Immagina:
Stai arrivando in cima al Colle della Bonette, al bivio gira a sinistra e poi subito a destra per arrivare alla Cima della Bonette, oppure di nuovo a sinistra per scendere verso Isola, ma prima fermati e dai un'occhiata indietro che è uno spettacolo!
La versione 4.0 potrà mettere a disposizione degli utenti gli audioitinerari, che forniscono indicazioni a voce sul percorso man mano che si avanza...
No, cari i miei amici Pastori, togliete al più presto la parola interfono dal nome della app e dal vostro slogan.
La più evoluta App per mototuristi è uno slogan più coerente con ciò che, ne sono certo, riuscirete a farne.
Nessun commento:
Posta un commento