![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQiP0jQuQXnG3NQdS9I30X4rHt6zO4r6dAttoD1k6XzWL8YB3g3tuY-90sCS5UGt_ZaE6Opqlv1fwHyGsxMnhhT74AhLVC8BlMjS1ZR0kVgQjasOyEBuPNrqTUVgJP2d1uF_Nq-TxI4sM/s320/22.jpg)
Difficile pensarla come una Strada da Moto eppure è l'essenza delle Strade da Moto.
L'estrema sintesi, appunto.
La SP16D di San Guido, nota come il Viale dei Cipressi, taglia la Maremma, dall'Oratorio di San Guido, a ovest, a Bolgheri, a est, senza nemmeno una curva, senza fronzoli.
Un taglio netto.
Cinque chilometri di rettilineo tra due filari di cipressi, circa 2400 alberi tutti simili e tutti diversi, a scandire il tempo che scorre, passandoci in mezzo, come si passa attraverso la vita.
Una strada movimentata verticalmente dai continui sali scendi, che è stata cantata dal Carducci ma che pare progettata per una copertina del capolavoro di Kerouac.
L'ultimo quadro, quello che mi è rimasto, è il più surreale, con Sal e Giosuè che parlano tra loro, a volte placidamente, a momenti con più veemenza, coinvolti, attenti ognuno all'opinione dell'altro.
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Io ho capito poco ma qualche passaggio di un dialogo mi gira in testa:
- ...e so legger di greco e di latino, e scrivo e scrivo, e ho molte altre virtù: non son più, cipressetti, un birichino, e sassi in specie non ne tiro più.
- Cazzo, amico, so benissimo che non sei venuto da me solo perché vuoi fare lo scrittore, e d’altra parte che ne so io della scrittura, se non che bisogna darci dentro con l’energia di un anfetaminico?
Mi è piaciuta molto l’idea dell’estrema sintesi perché la trovo perfetta con l’essere un motociclista.
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