
Detto questo, è naturale che ci siano stagioni in cui ognuno si diverte di più o di meno con la propria moto. Io amo l'estate ma, pur viaggiando tutto l'anno, preferisco farlo durante le altre stagioni e non disdegno affatto l'inverno, anzi, mi sentirei di parafrasare, adattandole alla moto, le parole di una bellissima canzone di Paolo Conte, La Donna d'Inverno:

Perché d'inverno è meglio
la donna è tutta più segreta e sola
tutta più morbida e pelosa
e bianca, afgana, algebrica e pensosa
dolce e squisita, è tutta un'altra cosa
chi vuole andare in gita non sa - non sa - non sa.
la donna è tutta più segreta e sola
tutta più morbida e pelosa
e bianca, afgana, algebrica e pensosa
dolce e squisita, è tutta un'altra cosa
chi vuole andare in gita non sa - non sa - non sa.
È vero, si prende freddo, raramente si incontrano altri motociclisti, si deve sempre trovare un riparo dove lasciare la moto, le strade più battute sono tutte chiuse, ad ogni curva ci si deve aspettare la lastra di ghiaccio ma... ci sono anche aspetti negativi.

In tutti i casi, l'importante è equipaggiarla con gomme adatte e, se non ci si vuole dover fermare alla prima neve, è bene avere dietro catene o fasce, sempre però tenendo presente che in Italia, dove e quando vige l'obbligo di gomme invernali o catene, ciclomotori e motocicli "...possono circolare solo in assenza di neve o ghiaccio sulla strada e di fenomeni nevosi in atto" (direttiva del Ministero dei Trasporti n° 1580 del 16/01/2013). Quindi non ci sono catene, gomme, fasce, calze o chiodi che tengano: su quelle strade, se c'è neve o ghiaccio per terra, o se sta nevicando, le moto non possono proprio circolare.

Se si prevedono lunghi tratti sulla neve, allora le gomme chiodate possono essere una buona soluzione, a patto che si sia in grado di montarle e smontarle con una certa padronanza, infatti usarle senza un fondo nevoso risulta deleterio per le gomme e pericoloso per tutti.
Si tenga anche presente che, per loro natura, sono fortemente soggette a foratura, quindi è d'obbligo avere con sé tutto ciò che serve per riparare una gomma bucata.
Passiamo al biker (e al passeggero).
L'adeguatezza dell'equipaggiamento riguarda due aspetti: l'abbigliamento e la sicurezza, anche se, spesso, i due aspetti coincidono.

La necessità di indossare più capi d'abbigliamento uno sull'altro impone che questi siano quanto più possibile sottili. Fortunatamente la ricerca ha prodotto tessuti che in poco spazio riescono a svolgere egregiamente il loro compito, che sia di isolamento o impermeabilizzazione.

Sulla pelle uno strato singolo: un sottocasco (o balaclava), una maglia e un pantalone/calzamaglia, oppure una sottotuta, in moderni tessuti termici (sintetici) ci permetteranno di trattenere quanto più possibile il nostro calore lasciando traspirare (anzi, proprio espellendo) l'eventuale sudore.

Questi strati servono a mantenere il freddo esterno lontano dalla pelle ma non sono in grado di fermare il vento né, tantomeno, l'acqua. Ci occuperemo di queste minacce con l'ultimo strato, quello esterno.
Non dimentichiamoci di proteggerci dall'immancabile spiffero sotto il casco: uno scaldacollo, una sciarpa, un elegante foulard o qualunque cosa intorno al collo, sopra il sottocasco, ci permetterà di continuare a muovere la testa il giorno dopo il nostro viaggio.

Consiglio di completare questi tre strati con una buona antipioggia, che sia intera o in due pezzi, che ci proteggerà dall'aria e dalla sporcizia (sale, sabbia...) che solitamente è presente sulle strade invernali e, inoltre, sarà già al suo posto in caso di precipitazioni.

C'è chi, d'inverno, preferisce utilizzare calzature studiate per il freddo anche se non per la moto. Si tratta di una scelta che non mi sento di criticare, infatti solitamente si tratta di calzature sufficientemente rigide e che sono in grado di proteggete efficacemente i piedi anche a meno quaranta.

Dimenticavo: che i guanti siano omologati EN 13594, in modo che siamo in regola anche in Francia!
Sia per le mani, sia per i piedi è importantissimo non commettere l'errore di creare dei restringimenti con l'aggiunta di strati sotto guanti o stivali di misura: il sangue deve poter circolare liberamente e bene in mani e piedi, altrimenti, anche senza arrivare a problemi ben più gravi, si otterrà il risultato opposto a quello che ci si è prefissati: la sensazione di freddo sarà moltiplicata!


Riguardo alla sicurezza, abbiamo già detto delle protezioni sull'abbigliamento, con la cordura o la pelle, di guanti e di stivali... resta il casco.
Ovviamente d'inverno, per quanto possibile, eviteremo il jet, quello lo lasciamo a chi usa la moto per andare al bar. Per i viaggi invernali (almeno per quelli) l'integrale è d'obbligo.

Tutti sanno che la soluzione ideale è il pin-lock, cioè quel dispositivo che ha preso il nome dal sistema di montaggio ma che, sostanzialmente, altro non è che uno strato di speciale plastica siliconica, che si applica all'interno della visiera e che ha la qualità di non appannarsi. Si tratta di un'ottima soluzione che funziona bene almeno fino al momento in cui una minuscola gocciolina d'acqua non riesce a separarlo dalla visiera. In quel momento ha inizio il suo rapido degrado e l'appannamento tra i due strati, pin-lock e visiera, è impossibile da contrastare: meglio toglierlo subito e buttarlo. In ogni caso, la sua utilità è fuor di dubbio.
Buona strada... magari senza ghiaccio!
Ottimi suggerimenti e importante riflessione. Grazie. Il tuo entusiasmo é contagioso ma anche utile e prezioso.
RispondiEliminaPS: probabilmente è perché sto usando il telefono, ma non riesco a scegliere tra le reazioni e quindi ho messo divertente. Ciao
Grazie!
EliminaChe bel tutorial ! Pure la citazione di Paolo Conte ... Questa trovo che mi riscaldi più dell'abbigliamento ! Hahaaa ! Grazie
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