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lunedì 20 marzo 2017

Cinque Terre, una strada, mille contraddizioni.

Anche l'Aurelia, in questa zona, passa lontano dal mare. Un territorio aspro, domato solo dalla linea ferroviaria, infatti con qualsiasi altro mezzo di trasporto, salite e discese molto ripide sono l'unica possibilità di spostarsi da un paese all'altro e un km in linea d'aria si moltiplica anche per sei, su strada.
Continui cambi di direzione: destra, sinistra, su e giù, tornanti, strettoie obbligate tra montagna e vuoto, panorami mozzafiato e pochi posti per fermarsi.
Unico neo: i troppi tratti di strada ancora oggi segnati dalle alluvioni, l'ultima nel 2011. Alternati a tratti appena riasfaltati troviamo pezzi di asfalto completamente deformati, rotti, sostituiti dal cemento e, almeno in un caso, anche mancanti. La situazione non è tanto grave da sconsigliare questo giro, certamente, però, mi sento di suggerire molta attenzione.

Abbiamo tracciato questo itinerario per partecipare al Minentreffen 2017, primo raduno annuale del gruppo Classic Bike Italia, del quale io e Roz ringraziamo Carlo e Michele, per l'organizzazione e tutti per l'invito e la splendida accoglienza.
Infine un avviso per chi non è interessato alle strade ma vuole solo visitare i paesi delle Cinque Terre, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: veniteci in treno. Ogni stazione si trova nel centro abitato, nessun problema di parcheggio, nessuna scarpinata obbligata su pendenze improponibili. Ma se, viceversa, ciò che cercate sono proprio strade dove divertirvi con la vostra moto, allora non ci sono dubbi: siete nella zona giusta.
Luogo
Coordinate
Uscita autostrada Deiva MarinaN44.242488 E9.547876
BonassolaN44.183670 E9.581329
Monterosso al MareN44.148420 E9.655003
Passo del Termine (Puin)N44.153820 E9.672540
RiomaggioreN44.099917 E9.743560
LericiN44.074058 E9.909625

Periodo consigliato: tarda primavera e inizio autunno. Noi, io e Roz, a metà marzo abbiamo trovato pochissimo traffico ma tempo molto nuvoloso, così le foto ne hanno risentito.

Bonassola (immagine da Wikipedia)
L'itinerario è quasi obbligato, le varianti sono scarsissime. Percorreremo un tratto un po' più lungo di quello che attraversa le Cinque Terre e consiglio di giungere da nord ovest e viaggiare verso sud est, da Bonassola a Lerici.
L'uscita di Deiva Marina dell'autostrada A12 Genova-Livorno, è un ottimo punto di partenza e fino a Bonassola offre un'idea, una pallida idea, di quello che troveremo più avanti.
La strada è ampia e abbastanza pulita, tranne dove sono ancora visibili le cicatrici delle alluvioni. Non siamo ancora nelle vere e proprie Cinque Terre ma abbiamo già iniziato a perdere l'abitudine ai rettilinei.

Bonassola è l'unico posto dove possiamo arrivare fino in paese e in riva al mare con la nostra moto. Da qui in avanti se vorrete visitare paesi o costa (e se potete vi consiglio di non perdere l'occasione) abituatevi a camminare un po'. Non molto ma per ogni paese, 6-700 metri a scendere prima e risalire, poi, sono d'obbligo.

Da Bonassola seguiamo le indicazioni per Levanto e poi per Monterosso al Mare. Quando, dopo una breve galleria che si chiama Pineta, arriveremo ad un bivio dove a sinistra si procede per La Spezia, Vernazza e Pignone, noi terremo la destra, verso Monterosso.
In quel punto entreremo nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Dopo essere scesi per 5 km (per farne uno in linea d'aria!), ci troviamo a una rotonda dove cercare un buco per lasciare la moto e scendere a piedi a visitare il paese. Questi 5 km li rifaremo in senso contrario per tornare al bivio che ha segnato l'ingresso al parco e dove proseguiremo sull'altra strada, verso Vernazza.
Vista l'ora ci siamo fermati a mangiare nel centro di Monterosso, dove abbiamo trovato un piccolo ristorante caratteristico molto carino. Abbiamo mangiato bene e una gentilissima cameriera ci ha raccontato dei piatti e delle tradizioni locali, senza esagerare sul conto. Se vi trovate a Monterosso all'ora di pranzo, cercate il Ristorante Pae Veciu: la gentil cameriera ci ha spiegato che il nome significa vecchio padre e che è il modo in cui viene chiamato il grosso scoglio che si vede a sinistra, di fronte al porticciolo di Monterosso.
Due passi per mandare giù le ottime trofie con l'acciugata, poi si torna alla moto e si riparte.


Vernazza e Manarola (immagini dal sito istituzionale delle Cinque Terre)

Con il treno, solo 3 km dividono Monterosso da Vernazza ma, su strada, ne percorreremo ben 17, con 28 tornanti e un numero infinito di altre curve, il Passo del Termine (544 mt. slm), su una strada che si fa man mano più stretta.
Prima di scollinare, quando sullo sfondo si vede il cartello del Comune di Pignone, si devia a destra sulla SP51, seguendo le indicazioni per Vernazza, Corniglia e Riomaggiore: quel punto è il Passo del Termine (Puin).
Si procede su questa strada fino ad arrivare dove solo i residenti possono proseguire per portare un po' (poco) più avanti le loro auto e moto. Anche qui la visita al paese richiede discreta camminatina: noi abbiamo dato forfait e abbiamo preferito proseguire verso il pezzo di strada, forse, più bello di questo itinerario, quello tra Vernazza e Riomaggiore.

16 km in costa alla montagna, con vedute splendide delle scogliere delle Cinque Terre e panorami su Corniglia, Manarola e Riomaggiore arroccate sul mare, apparentemente irraggiungibili.
La strada è, ancora, tortuosissima: in 16 km sono riuscito a contare cento curve, poi ho smesso. I tornanti sono 34. Alcune pendenze notevoli. Purtroppo il fondo non è sempre all'altezza: speriamo che, dopo così tanti anni dall'ultima alluvione, l'amministrazione provinciale (siamo su strade provinciali) dia presto il giusto peso sia alla sicurezza sia agli introiti da mototurismo.



Strade più belle e meno belle: prestare sempre attenzione al fondo.

Noi, purtroppo, non siamo riusciti a visitare Vernazza, Corniglia e Manarola perché non avevamo molto tempo a disposizione ma, se ne avete, non perdetevele. Senza dubbio, ciò che non si può in alcun modo ignorare è Riomaggiore. Abbiamo concentrato lì la nostra visita e ne siamo entusiasti. I nostri polpacci un po' meno, perché si scarpina parecchio, sia in discesa sia in salita ma si fa volentieri.

Riomaggiore

A questo punto, dopo pochissimi km lasciamo il Parco delle Cinque Terre e la meta successiva è la città di La Spezia, da cui si dovrà decidere se proseguire per Porto Venere, sulla destra, oppure, dopo aver costeggiato tutto il porto, andare a Lerici, altra cittadina che vale la pena di una visita. Noi abbiamo proseguito per Lerici, dove la scelta di un ristorante per la cena è resa difficoltosa solo dalla grande varietà dell'offerta, e dove abbiamo pernottato in un piccolo albergo, a mezza collina, dai prezzi veramente bassi e dal servizio eccezionale. L'Albergo Serena: non è l'Hilton ma ad un'ottima pulizia e una grande tranquillità, affianca una colazione principesca e un rapporto qualità/prezzo imbattibile.
Lerici

Concluderei dicendo che la strada di questo itinerario è, al tempo stesso, molto divertente ma un po' pericolosa, troppo lunga ma troppo corta, troppo bella e un po' brutta... insomma: la strada delle mille contraddizioni ma, io credo, non può mancare nel curriculum di un motociclista.

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