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sabato 22 gennaio 2022

Una strada da salvare e uno strano sodalizio

La famosa Fremo Cuncunà Potrebbe sembrare che tutto sia iniziato il 5 ottobre 2021 ma la decisione di adoperarsi perché una strada tanto bella quanto importante sia riaperta era già stata presa dal Consiglio Direttivo dell'Associazione da tempo.

Il 5 ottobre è stata pubblicata la petizione, su Change.org, rivolta alla Provincia di Cuneo per cercare di arrivare all'obiettivo della messa in sicurezza e riapertura della Strada del Vallone di Elva e in tanti hanno (anzi avete) iniziato a firmare.

Riporto il testo della petizione che trovate all'indirizzo https://change.org/stradedamoto-elva e, se non l'avete ancora fatto, cliccate, firmate e fate firmare, la raccolta continua fino a quando non avremo raggiunto l'obiettivo.

Associazione Culturale Strade da Moto ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a PROVINCIA di CUNEO (Ufficio Relazioni con il Pubblico)

La Strada del Vallone di Elva (SP104 in provincia di Cuneo) collega il paese di Elva e le sue 28 frazioni, a 1637 metri di altitudine, con la strada principale della Valle Maira.

Il Vallone ha delle pareti a picco, un orrido come è realisticamente chiamato la Coumbo d'Elvo e la strada che lo percorre necessita, ormai da anni, di una messa in sicurezza che ne permetta la riapertura al traffico.

Gli abitanti del paese, per scendere a valle, sono obbligati a percorrere i 18 km della stretta, impervia e pericolosa SP335 anziché i 9 della SP104, così come i margari con le loro mandrie, che in primavera si spostano in montagna per l'alpeggio e in autunno ritornano a valle.

L'impossibilità di utilizzo della strada, oltre a creare notevoli disagi alla popolazione residente, ai margari e agli animali portati in alpeggio, comporta un grave danno all'economia locale, rendendo difficile l'accesso al paese di Elva e a tutta la zona oltre che la fruizione di arte, cultura e beni naturali locali.

Infine, la strada stessa, per la sua bellezza, è considerata meta escursionistica di rilievo e la sua chiusura comporta enormi perdite dal punto di vista turistico, perdite a carico delle attività locali, che possono portare all'annullamento totale della cultura della zona.

Chiediamo, quindi, che la Provincia di Cuneo si adoperi, in tempi brevi, per effettuare gli interventi necessari alla messa in sicurezza della Strada Provinciale 104, Vallone di Elva, per permettere una sua celere riapertura.

Un po' di storia

La Madonna del Vallone La strada è molto conosciuta tra i motociclisti ma, forse, non tutti sanno che quella strada è stata costruita con il lavoro (e il denaro) degli Elvesi che, sebbene parliamo già del XX secolo, non potevano più continuare a sopravvivere con le quasi inesistenti vie di comunicazione con il resto del mondo. Solo nel 1949 la strada è, finalmente, aperta e transitabile con carrozze e automobili e la prima auto raggiunge Elva, dal Vallone, nel 1956.

Nel 1965 la strada viene affidata all'amministrazione provinciale, la quale, nel 1970, provvede alla sua prima asfaltatura, a cui ne seguirà un'altra nel 1995, richiesta dal passaggio del Giro d'Italia ciclistico di quell'anno.

A quanto pare, da allora la manutenzione operata dalla Provincia si è concentrata sulla sicurezza della strada ma, senza una visione d'insieme, con opere spot concentrate di volta in volta sull'ultimo evento. Già il progetto iniziale prevedeva alcune gallerie, non solo per permettere il passaggio in punti più difficili ma, soprattutto, per proteggere la strada da valanghe e frane. Nel tempo, poi, sono stati realizzati tre paravalanghe.

Un tratto della strada Lascio qui qualche link dove, chi fosse interessato, può approfondire:

http://www.stradadelvallone.it/
https://www.vallemaira.org/attrazione/vallone-di-elva/
http://www.chambradoc.it/elva/La-strada-del-Vallone-di-Elva.page

Come sta andando

Ora la strada è chiusa a causa del rischio di frane, ma ciò che ci ha spinto a muoverci in prima persona per la sua messa in sicurezza e riapertura, è stato proprio il passare del tempo senza che si intravedesse la possibilità che ciò si realizzasse, e il primo passo è stato proprio la creazione della petizione, la quale, almeno localmente, ha avuto una discreta visibilità mediatica, al punto che dopo il primo migliaio di firme raccolte, altre realtà interessate alla riapertura della strada si sono messe in contatto con noi e, dopo un primo momento di dialogo e confronto, insieme abbiamo dato vita ad un "sodalizio unico tra istituzioni e società civile", come sottolineano il Sindaco di Elva Giulio Rinaudo e l'assessore Mariano Allocco, "nell'interesse del bene pubblico".

Frana I segni di una delle frane che si sono verificate nel tempo.
Foto di Piermario Pirotti
Associazioni culturali e di categoria, enti pubblici, fondazioni... in tanti, veramente in tanti si sono uniti al coro sempre più numeroso di chi chiede la messa in sicurezza e la riapertura della strada, e di questo siamo tutti grati a quelle persone che da mesi, ormai, si stanno adoperando per far crescere questo sodalizio, persone che non citerò qui per nome perché non sono sicuro che abbiano piacere di apparire ma alla quale vanno il nostro riconoscimento e tutta la nostra gratitudine.

Altre dinamiche, sempre tese alla messa in sicurezza e riapertura della strada, hanno fatto sì che da un paio di mesi il Politecnico di Torino stia svolgendo un grande lavoro di individuazione dei punti pericolosi della strada e ricerca delle soluzioni più adeguate, allo scopo di arrivare alla creazione di un progetto di massima dal quale poter individuare i costi di un'opera del genere.

Ieri, venerdì 21 gennaio, abbiamo potuto finalmente incontrare il Presidente della Provincia di Cuneo sia per presentargli ufficialmente la petizione, di cui aveva già ovviamente notizia, e le oltre 8600 firme raccolte fino ad ora, sia per conoscere la posizione dell'Amministrazione Provinciale.

Mario, Pietro e Federico Borgna Io e Pietro con il Presidente Federico Borgna
Di certo non ci aspettavamo una chiusura ma, devo essere sincero, nemmeno un'apertura così chiara e netta, al punto che il Presidente Federico Borgna, in qualità anche di Sindaco della Città di Cuneo, si è dimostrato quasi offeso dal fatto che non avessimo chiesto supporto all'iniziativa anche al Comune di Cuneo, supporto che intende assolutamente manifestare.

In modo molto pacato, com'era facile prevedere il dialogo si è incentrato sulla necessità di procedere all'individuazione degli interventi necessari, ora in mano al Politecnico di Torino, e quindi alla preventivazione dei costi, che permetteranno di capire se l'opera sia affrontabile o meno.

Ci siamo ovviamente dichiarati d'accordo su quasi tutto. Unica differenza è stata che, per noi, giunti alla definizione dei costi non si dovrà decidere se procedere o meno con la messa in sicurezza della strada, bensì con la ricerca dei fondi necessari, bussando a tutte le porte dalle quali possa rispondere qualcuno che, come la Provincia, abbia il dovere istituzionale di partecipare alle spese, dalla Regione allo Stato e per finire all'Unione Europea.

Con il Presidente ci siamo trovati, infine, d'accordo sul fatto che quella strada debba essere riaperta, che non si potrà dimenticarla per ragioni economiche dando uno schiaffo in faccia a chi con il proprio sacrificio (anche in termini di vite umane) quell'opera l'ha realizzata, a chi oggi ne ha bisogno per garantire la sopravvivenza di una cultura unica ed irripetibile ma anche solo per vivere in modo accettabile il proprio quotidiano.

Noi di Strade da Moto abbiamo iniziato questa avventura perché abbiamo intravisto il rischio della perdita definitiva di un'opera di inestimabile valore, di una strada che lascia a bocca aperta chiunque vi transiti, che sia in moto, in bici, in auto o a piedi.
Lavorando insieme a chi si è unito a noi, abbiamo oggi moltissimi altri motivi per continuare con impegno con questa iniziativa e mi piace pensare che, dopo l'incontro di ieri, possiamo contare anche sul supporto e condivisione di intenti di chi ha la responsabilità di quella strada, l'Amministrazione Provinciale, avendo ottenuto la promessa che, definito il costo della messa in sicurezza, sarà fatto tutto il possibile per trovare i soldi per realizzarla.

Visto che fare e mantenere le promesse piace anche a noi, ne abbiamo lasciata una nostra al Presidente: quando sarà individuato l'importo, il nostro impegno sarà rivolto a verificare costantemente che i soldi siano effettivamente cercati, trovati ed investiti, e saremo ben lieti di essere noi, tutti gli appartenenti a questo strano sodalizio, a sostenere e spingere la Provincia.

Insomma: ieri non si è conclusa un'avventura, anzi, è appena iniziata.

Chiesa parrocchiale di Elva L'interno della chiesa parrocchiale di Elva con gli affreschi realizzati tra il XV e il XVI secolo dal pittore fiammingo Hans Clemer, detto anche il Maestro d’Elva

2 commenti:

  1. È stato un incontro interessante e devo dire che sono stato orgoglioso di rappresentare Strade da Moto, una associazione che si adopera concretamente per la diffusione e la salvaguardia del nostro patrimonio. Vi invito a continuare a firmare la petizione.

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  2. Bellissima iniziativa. Speriamo che i politici non facciano solo chiacchiere come al solito 😀

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