Inizia il Gran San Bernardo |
Partenza e arrivo a Cuneo per un totale di due giorni di viaggio, due giorni di vedute e panorami spettacolari. Il perno del giro è il massiccio del Monte Bianco, praticamente lo si circumnaviga. Si attraversa la Valle d’Aosta, si transita in Svizzera (non c’è bisogno di vignette autostradale) si fa un bel pezzo di Savoia e infine si rientra dal Colle dell’Agnello, dopo aver attraversato alcuni tra i migliori colli francesi.
Le Coordinate
PRIMO GIORNO | SECONDO GIORNO | ||
---|---|---|---|
Luogo | Coordinate | Luogo | Coordinate |
Gran San Bernardo | N45.868913 E7.170921 | Col de la Madeleine | N45.435565 E6.375561 |
Col de Champex | N46.031706 E7.106856 | Col du Glandon | N45.239722 E6.175515 |
Col de la Forclaz | N46.057770 E7.001470 | Col de la Croix de Fer | N45.227365 E6.202427 |
Col des Montets | N46.004034 E6.923658 | Col du Télégraphe | N45.202688 E6.444550 |
Col des Saisies | N45.760849 E6.533476 | Col du Galibier | N45.064207 E6.407779 |
Cormet de Roselend | N45.691327 E6.690640 | Col du Lautaret | N45.034639 E6.405038 |
Col du Tra | N45.515460 E6.595990 | Col d'Izoard | N44.819610 E6.734915 |
Hotel de Faubourg - Moutiers | N45.484838 E6.530430 | Colle dell'Agnello | N44.683943 E6.979628 |
Lato svizzero del GSB |
Tutto il percorso è su strada molto ben tenuta, divertente ma sicura. Si sale fino a quota 2.473 mt slm del colle e, quando si crede di aver visto il bello, si resta estasiati da ciò che si trova dall’altra parte. Si scende parecchio, fino a Orsières, dove si lascia la strada per Martigny e si prende a destra, per Champex, il paese che da il nome al colle (1.490).
Un colle ripido e tortuoso ma non pericoloso, anzi, divertente.
Si ridiscende dall'altra parte verso Martigny, dove è facile trovare la strada del Col de la Forclaz (1.527), la si vede la lontano, è quella che taglia tutta la costa della montagna sopra Martigny ed è ben indicata. Un colle molto veloce, solo cinque tornanti, per il resto... una vera e propria pista. Attenti a non farsi prendere la mano!
Il colle è immerso in boschi molto freschi.
Sulla destra trovate un hotel con un ristorante: buono ma, a mio avviso, un po' caro. Si scollina e dopo poco si entra in Francia.
Consiglio di fermarsi proprio in Francia, per pranzo.
Continuiamo sulla strada D1506 che, attraversando il Col des Montets (1.461), ci porterà fino a Chamonix, ai piedi del Monte Bianco, un magnifico di paese che vale la pena di una visita, anche solo di una sosta per una bibita. Il Col des Montets non è altro che la continuazione del Forclaz, solo un po' più stretto ma sempre veloce. Usciamo da Chamonix verso sud e troviamo, sulla sinistra, l'imbocco del tunnel del Bianco: la N205, che prendiamo ma non verso il tunnel bensì in direzione contraria, praticamente continuando da dove siamo arrivati.
La N205 ci porterà fino a Passy, dove, all'imbocco dell'autostrada, prenderemo a destra, proprio per Passy, svoltando poi a sinistra alla fine del breve rettilineo, per continuare per meno di un km fino a trovare una rotonda oblunga, dove ci infileremo nell'unica strada ancora verso sinistra, per Notre Dame de Bellecombe, che incontreremo dopo 26 km e dove all'ingresso del paese abbandoneremo le indicazioni per Albertville pre prendere a sinistra per Les Saisies e il suo colle: il Col des Saisies (1.657).
La strada è di media larghezza, liscia e con poche vere curve, però non spinge a correre ma a godersi i panorami. In ogni caso, è la strada più breve per arrivare a Beaufort, dove prendere per il Cormet de Roselend ma, soprattutto, dove fermarsi alla cooperativa a comprare un po' dell'ottimo formaggio che prende il nome proprio da questo paesino.
Un colle ripido e tortuoso ma non pericoloso, anzi, divertente.
Si ridiscende dall'altra parte verso Martigny, dove è facile trovare la strada del Col de la Forclaz (1.527), la si vede la lontano, è quella che taglia tutta la costa della montagna sopra Martigny ed è ben indicata. Un colle molto veloce, solo cinque tornanti, per il resto... una vera e propria pista. Attenti a non farsi prendere la mano!
Il colle è immerso in boschi molto freschi.
Sulla destra trovate un hotel con un ristorante: buono ma, a mio avviso, un po' caro. Si scollina e dopo poco si entra in Francia.
Consiglio di fermarsi proprio in Francia, per pranzo.
Continuiamo sulla strada D1506 che, attraversando il Col des Montets (1.461), ci porterà fino a Chamonix, ai piedi del Monte Bianco, un magnifico di paese che vale la pena di una visita, anche solo di una sosta per una bibita. Il Col des Montets non è altro che la continuazione del Forclaz, solo un po' più stretto ma sempre veloce. Usciamo da Chamonix verso sud e troviamo, sulla sinistra, l'imbocco del tunnel del Bianco: la N205, che prendiamo ma non verso il tunnel bensì in direzione contraria, praticamente continuando da dove siamo arrivati.
La rotonda all'imbocco del tunnel del Monte Bianco |
Col des Saisies |
La strada è di media larghezza, liscia e con poche vere curve, però non spinge a correre ma a godersi i panorami. In ogni caso, è la strada più breve per arrivare a Beaufort, dove prendere per il Cormet de Roselend ma, soprattutto, dove fermarsi alla cooperativa a comprare un po' dell'ottimo formaggio che prende il nome proprio da questo paesino.
Cooperative du Beaufortain |
Lago di Roselend |
Molto frequentato, il colle è scorrevole e molto bello da entrambi i lati. Poco prima di arrivare in cima ci lasciamo il lago alle spalle e non lo vedremo più. Ricordo che quando ho percorso questo colle al contrario, l'apparizione improvvisa e inaspettata del lago mi aveva lasciato letteralmente senza fiato.
Scendiamo, quindi, verso quel crocevia di motociclisti che è Bourg Saint Maurice, dove, vista l'ora, vale la pena di fermarsi per una birretta prima di affrontare l'ultimo colle di oggi: il Col du Tra (o Col de Notre Dame du Pré, a 1.835 mt slm).
Sembra un colletto da poco, ma vi assicuro che, mentre è facile salire, la discesa verso Saint Marcel è tutt'altro che una passeggiata: strada stretta, ripidan non proprio sempre liscia e molto, molto tortuosa. Io, viaggiando in due, sono arrivato in fondo con i freni affaticati (quello dietro... non c'era praticamente più). Però... che divertimento!
Da qui, arrivare a Moutiers è stato questione di un attimo. Ci siamo sistemati all'Hotel de Fauburg, in pieno centro: per il prezzo (49 Euro in due, senza colazione) devo dire che siamo stati proprio bene.
Per la cena consiglio il ristorante La Voute: se siete all'Hotel de Fauburg lo trovate proprio lì, appena usciti sulla destra a meno di 100 metri, altrimenti, proprio davanti al Duomo di Saint Pierre, vicino al ponte vecchio. Ottimo cibo ad ottimi prezzi.
Scendiamo, quindi, verso quel crocevia di motociclisti che è Bourg Saint Maurice, dove, vista l'ora, vale la pena di fermarsi per una birretta prima di affrontare l'ultimo colle di oggi: il Col du Tra (o Col de Notre Dame du Pré, a 1.835 mt slm).
Sembra un colletto da poco, ma vi assicuro che, mentre è facile salire, la discesa verso Saint Marcel è tutt'altro che una passeggiata: strada stretta, ripidan non proprio sempre liscia e molto, molto tortuosa. Io, viaggiando in due, sono arrivato in fondo con i freni affaticati (quello dietro... non c'era praticamente più). Però... che divertimento!
Alcuni passaggi del Col du Tra (quelli che Roz è riuscita a fotografare!) |
Per la cena consiglio il ristorante La Voute: se siete all'Hotel de Fauburg lo trovate proprio lì, appena usciti sulla destra a meno di 100 metri, altrimenti, proprio davanti al Duomo di Saint Pierre, vicino al ponte vecchio. Ottimo cibo ad ottimi prezzi.
Veduta sull'Isère dalla finestra dell'hotel e cena a La Voute |
Il Secondo Giorno
Moutiers - Cuneo
Moutiers - Cuneo
Massiccio del Monte Bianco dal Col de la Madeleine |
Prima delle 10:00 eravamo in cima, a dare ancora un'occhiata al massiccio del Monte Bianco e, soprattutto, a godere di una generosa seconda colazione, poi giù dal colle verso La Chambre. Sia salendo, sia scendendo, si incontra un buon numero di mucche sulla strada: sono abituate al traffico ma facciamo lo stesso attenzione a non spaventarle.
Guardando la strada percorsa, sulla salita al Glandon |
Di nuovo salita, per il Col du Glandon (che solitamente nessuno considera perché è a soli 2 Km dal Col della Croix de Fer ma è oltre 100 metri più in basso, a 1.924), quindi La Croix de Fer (2.067) e poi giù verso la Maurienne, dove, a Saint Michel de Maurienne si prende per il Col du Télégraphe (1.566), che ci porterà dritti sulla strada del maestoso Col du Galibier (2.645).
Questa volta il colle è aperto, così evitiamo la galleria e ci inerpichiamo per l'ultimo tratto che ci porta in cima, dove, oltre alle foto di rito, proseguiamo ancora a piedi per arrivare proprio sulla punta e godere di un panorama stupendo, tutt'intorno. Glandon, Croix de Fer si fanno d'un fiato, mentre Télégraphe e Galibier richiedono un po' di impegno e di tempo in più, però sono quattro colli che, messi in fila, danno grandi soddisfazioni.
Questa volta il colle è aperto, così evitiamo la galleria e ci inerpichiamo per l'ultimo tratto che ci porta in cima, dove, oltre alle foto di rito, proseguiamo ancora a piedi per arrivare proprio sulla punta e godere di un panorama stupendo, tutt'intorno. Glandon, Croix de Fer si fanno d'un fiato, mentre Télégraphe e Galibier richiedono un po' di impegno e di tempo in più, però sono quattro colli che, messi in fila, danno grandi soddisfazioni.
Col du Galibier |
Biere Galibier |
Rifocillati ripartiamo in direzione sud, abbandonando la Savoie per il dipartimento de Les Hautes Alpes, raggiungendo, in soli otto km, il Col du Lautaret (2.057), un punto di passaggio obbligato per procedere verso il Col d'Izoard (2.360); dal Lautaret si scende ancora su una strada ampia, liscia e dall'andamento piuttosto dolce, per meno di 40 km, fino a Cervières, dove, rimanendo sulla stessa strada, iniziamo a salire verso l'Izoard, che raggiungiamo abbastanza in fretta.
In cima moltissimi motociclisti, automobilisti e ciclisti, in quello che pare un festoso raduno improvvisato.
Quasi alle 16:00 ripartiamo, scendendo verso Guillestre ma svoltando a sinistra, verso il Colle dell'Agnello (2.744), non appena troviamo il primo vero bivio, a meno di 15 km di discesa assolutamente divertente.
Colle dell'Agnello |
La salita verso l'Agnello è stretta e passa in alcuni piccoli villaggi. La vegetazione si fa sempre più rara e lo spettacolo, tutt'intorno, sempre più bello, con l'orizzonte che si allontana man mano, a scoprire nuove vette.
Anche in cima al Colle dell'Agnello troviamo molta gente, perfino troppa ma, d'altra parte, è domenica pomeriggio e... non abbiamo l'esclusiva.
Ridiscendere, verso casa, è reso un po' difficoltoso dal gran numero di camper ma, fortunatamente, con due ruote è pur sempre più facile trovare un varco!
Anche in cima al Colle dell'Agnello troviamo molta gente, perfino troppa ma, d'altra parte, è domenica pomeriggio e... non abbiamo l'esclusiva.
Ridiscendere, verso casa, è reso un po' difficoltoso dal gran numero di camper ma, fortunatamente, con due ruote è pur sempre più facile trovare un varco!
Poco più di un'ora e siamo a casa, stanchi ma soddisfatti, pronti a ripartire.
Nessun commento:
Posta un commento