Un giro tra le
Hautes Alpes e le
Alpes de Haute Provence, intorno al bellissimo
lago di Serre Ponçon.
Si tratta di un giro di pochi chilometri, solo 140, ma che richiede alcune ore.
Luogo | Coordinate |
Le Lauzet-Ubaye | N44.428743 E6.434035 |
Col de Pontis | N44.488021 E6.348511 |
Col Lebraut | N44.506927 E6.28397 |
Col des Garcinets | N44.399904 E6.237533 |
Col du Fanget | N44.327213 E6.328182 |
Col du Labouret | N44.249221 E6.370483 |
Col de Maure | N44.31889 E6.40237 |
Col Saint Jean (Montclar) | N44.415063 E6.350829 |
Le Lauzet-Ubaye | N44.428743 E6.434035 |
Partenza e arrivo presso un altro splendido lago, molto più piccolo: il
lago di Le Lauzet. Potrebbe essere una buona idea dormire sul bucolico lago di Le Lauzet prima o dopo aver fatto questo giro dei 7 colli.
Partiamo verso il lago di Serre Ponçon e appena usciamo da Le Lauzet, al bivio teniamo la destra, sulla
D954 verso
Savines e
Embrun, costeggiando il
fiume Ubaye, che dopo poco attraversiamo su un piccolo ponte, raggiungendone presto la foce, dove, se il tempo è bello, non mancherà gente che fa il bagno.
Sembra il lago ma è ancora il fiume, che in quel punto si è allargato molto per l'effetto della diga artificiale.
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Ragazzi al bagno nel fiume Ubaye, dove sfocia nel lago di Serre Ponçon |
Procediamo per pochissimo tenendo il fiume a sinistra e, dopo il piccolo cimitero del
Village d'Ubaye, superiamo il ponticello sul
Ravine del Blanche, un torrentello che da il suo apporto d'acqua all'Ubaye, e svoltiamo subito a destra, verso il
Col de Pontis.
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Il lago di Serre Ponçon visto dal Col de Pontis |
La prima cosa che notiamo è che la strada è strettissima e, dopo poche decine di metri, ci accorgiamo anche del fatto che è molto, molto tortuosa. In tutto, il colle si dipana, è proprio il caso di dirlo, su una decina di chilometri ma, vi posso assicurare, richiede molto impegno e, rispetto alla lunghezza, tanto tempo. Mi ha dato l'impressione di essere su una pista ma... per le biglie.
Dopo aver scollinato, prima si gode di un bellissimo panorama sul lago, poi ci si infila in un bosco molto ombroso e fresco e, presto, si ritorna sulla strada principale, a bordo lago, verso
Savines le Lac, dove transitiamo sul lungo ponte che attraversa il lago per andare verso
Chorges.
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La discesa dal Col de Pontis, nei boschi | Il lago di Serre Ponçon visto dal Col de Pontis |
Entrando in Chorges, la strada diventa improvvisamente senso unico, imponendoci di scegliere tra svoltare a sinistra, verso
Briançon, oppure a destra, verso
Gap. Prendiamo a sinistra, verso la diga (indicazione per
Barrage de Serre Ponçon), che raggiungeremo dopo aver superato il
Col Lebraut, sulla sua strada che, dopo il Pontis, ci sembrerà una highway americana. In effetti, pur se non larghissima, la strada è molto liscia e dall'andamento dolce; in pochi minuti ci ritroveremo accanto alla centrale elettrica di Serre Ponçon, nella parte più tortuosa del colle.
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Il Col Lebraut | Il lago di Serre Ponçon visto dal Col Lebraut |
Qui il lago è tornato ad essere il fiume che era prima che la diga lo obbligasse ad allargarsi così tanto da diventare un lago: il fiume
La Durance. Lo costeggiamo per circa 3 km, finché, dopo
Espinasses, giriamo a sinistra verso
Breziers e il
Col des Garcinets. Di nuovo una strada piuttosto stretta e non troppo liscia ma, fortunatamente, non molto tortuosa. Alcuni rari tornanti, uniti ad un fondo non perfetto, comunque, consigliano di non prenderla troppo di corsa. Meglio godersi il paesaggio.
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Il Col des Garcinets |
Il fondo del Garcinets, non proprio perfetto |
Scendendo dal Garcinets, io mi sono fermato per pranzo a
Selonnet, un piccolo villaggio dove, sulla piazza, si affacciano il comune, la scuola e un ristorante carino:
Chez Le Poete.
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L'hotel ristorante Chez le Poete |
Salcicce e salumi con crauti (non proprio invitante, vero?) |
Avevo visto dei bei piatti con delle insalate molto allegre e sicuramente buone, poi mi sono lasciato tirare dal piatto di salsicce e salumi con i crauti, che si è rivelato alquanto deludente. Pazienza. In ogni caso, col senno di poi, consiglio di passare oltre e, magari, provare qualche locale a
Seyne, paese un po' più grande e che pare molto più interessante anche per una piccola sosta. Lo incontriamo dopo soli quattro km, si tratta di una cittadella medievale che ora costeggiamo sul lato occidentale e, tra una quarantina di km, lo costeggeremo sul lato orientale.
Se ci trovate un buon locale segnalatelo nei commenti.
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La cittadella medievale di Seyne |
Verificate qui il livello del carburante perché, poi, si potrà trovare un distributore solo quando si raggiungerà nuovamente questo paese, tra 40 km e tre colli.
È qui a Seyne che prendiamo la
D7, il
Col du Fanget. Una dolcissima strada di campagna, che si snoda tra campi, cascine e boschetti, salendo lentamente verso i 1.459 mt slm del colle. Molto piacevole e rilassante da guidare; superato il colle, la strada ci accompagna a valle senza fretta mostrandoci, però, un carattere un po' più rude, con tanta roccia e alcuni tornanti in rapida sequenza, un carattere ben descritto da uno dei più bei cartelli di pericolo che io conosca:
Attenzione: Strada stretta e tortuosa, che però, per chi il francese lo parla a orecchio, come me, pare
Strada stretta e sinuosa.
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Il Col du Fanget | La discesa dal Col du Fanget... stretta e sinuosa. |
Arrivati in fondo alla D7 svoltiamo a sinistra, verso il
Col de Maure, ma, prima di arrivarci, all'unico incrocio che incontriamo dove dobbiamo dare la precedenza, possiamo permetterci una divagazione da poco più di un km verso sud, svoltando a destra per raggiungere il
Col de Labouret e poi tornare indietro, solo per aggiungere una perla alla nostra collana di colli, oppure per qualche punto in più al
Passknacker, se lo stiamo facendo.
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Il bivio per il Col du Labouret, a destra, o il Col de Maure, a sinistra |
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Il cartello che sagnala il Col du Labouret |
Da qui, comunque, sia che siamo tornati indietro dal Lobouret sia che abbiamo svoltato a sinistra allo stop, terremo la
D900 fino a quando non raggiungeremo nuovamente Seyne, dopo aver scollinato sul
Col de Maure. La D900 è paragonabile ad una nostra provinciale, abbastanza ampia, come al solito bella liscia, e che ci permetterà una guida abbastanza disinvolta in quanto con curve molto ampie. D'altra parte, anche i cavalli della nostra moto, dopo tanta tortuosità (o sinuosità) hanno bisogno di lasciarsi andare ad un galoppo leggero (sempre nei limiti della sicurezza).
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Il col de Maure |
Quando saremo nuovamente a Seyne smetteremo di seguire la D900 e la segnaletica per Le Lauzet e Barcelonnette e, svoltando a destra, ci troveremo davanti al cartello che indica la strada per il
Col Saint Jean de Montclar.
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A destra per il Saint Jean sulla D207, non segnalato subito ma... | ...dopo 30 mt di nuovo a destra, questa volta con cartello. |
Si tratta della
D207 e, dopo esserci lasciati alle spalle le ultime casette e villette di Seyne, ci accompagnerà su un fondo sufficientemente liscio e con un andamento molto lineare, fino alla
stazione sciistica di Montclar, dove, proprio in corrispondenza del colle, si immette nuovamente sulla
D900, che ci porterà, ormai in pochi minuti, fino a
Le Lauzet-Ubaye, per un meritato riposo... oppure per tornare a casa attraverso il
Colle della Maddalena, come ho fatto io.
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Il Col Saint Jean |
La Maddalena, il colle più vicino per tornare in Italia |