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domenica 22 novembre 2020

Tra storia e preistoria ai Causses du Quercy

Un itinerario solo pensato... per ora.

I francesi sono molto bravi a vendere i loro prodotti, si sa, e sanno vendere bene anche il loro territorio: hanno creato una serie televisiva che si intitola Delitto a... (Meurtres à...), dove ogni episodio è ambientato in uno dei tanti magnifici luoghi di cui è costellato quel territorio.
Per esempio, ne ho visti ambientati a Collioure, Saint Malò, Pyla, La Ciotat, in Auvergne... e vi assicuro che fanno venire voglia di partire.
Recentemente ho visto l'episodio ambientato in uno dei tanti posti di cui non conoscevo l'esistenza: Rocamadour. Le immagini mi hanno generato una grandissima curiosità circa la zona in cui è ambientato, così in questo periodo di lockdown (e sì, sono in zona rossa da un po', ormai), l'ho cercata e visitata in rete: il Parco Naturale Regionale des Causses du Quercy. Grazie a Google Maps ho visto strade che meritano di essere percorse e ho deciso di mettere in piedi un itinerario, quello che probabilmente sarà il mio prossimo viaggio insieme a Roz.

Ho trovato così tanto materiale che... ho deciso di raccoglierlo, organizzarlo e condividerlo con voi: chissà che non venga anche a voi voglia di partire.

L'itinerario lo trovate qui con tanto di GPX scaricabile, mentre in questo post trovate le cose da vedere sul percorso.

L'itinerario che ho immaginato si sviluppa nel dipartimento del Lot, conta solo 220 km ma... richiede almeno tre giorni, sia per visitare tutte le strade adiacenti (Road Scouting) sia, soprattutto, per visitare i villaggi medievali, i castelli, le grotte e molto altro di cui è ricca la zona.

Iniziamo con il comprendere i termini: con causse i francesi indicano un altipiano calcareo; questi altipiani sono normalmente ricchi di grotte e falesie, gole, orridi... Nel caso dell'altipiano di Quessy, molte grotte sono ricche di graffiti e pitture rupestri che ci arrivano dalla preistoria e, tutt'intorno, tanti piccoli villaggi medievali.

Partiamo e arriviamo a Rocamandour. Come ho già detto, l'itinerario lo trovate qui, insieme a qualche informazione sulle strade, mentre in questo post cerco di riepilogare ciò che si trova sul percorso o con piccole deviazioni e che mi piacerebbe visitare nei tre o quattro giorni che mi fermerò in zona.


Rocamadour

Rocamadour (in occitano Ròcamador o Ròc Amadori), nel cuore dell'Haut-Quercy, si sviluppa su tre livelli, aggrappato alle rocce che dominano la ripida valle dell'Alzou, fino a 150 metri d'altezza. Questo paese mariano è una famosa meta di pellegrinaggi fin dal XII secolo da parte di rappresentanti di tutte le classi sociali che vengono a venerare la Madonna Nera e la tomba di Sant'Amadour.
Oggi è un importante sito turistico naturale, uno dei più visitati in Francia con circa 1,5 milioni di visitatori all'anno.

La città medievale, con le sue strade tortuose, è sorvegliata da una serie di porte fortificate (Porte Salmon, Cabilière, de l'Hôpital, du Figuier).
Una scalinata monumentale, che i pellegrini salivano (e talvolta ancora salgono) in ginocchio, conduce alla spianata dei santuari, dove si trovano la basilica di Saint-Sauveur, la cripta di Saint-Amadour (classificata come Patrimonio dell'Umanità), le cappelle di Sainte-Anne, Saint-Blaise, Saint-Jean-Baptiste, Notre-Dame - con la sua Vergine Nera - Saint-Louis e Saint-Michel. Il tutto è dominato dal palazzo dei Vescovi di Tulle.
Una Via Crucis conduce al castello e alla croce di Gerusalemme, dove è stato costruito un belvedere.



Padirac

Il piccolo villaggio di Padirac è noto per il suo abisso o baratro, una cavità naturale di 33 metri di diametro e 75 metri di profondità, il Gouffre de Padirac, appunto. Si formò in seguito al crollo della volta e sul fondo, più esattamente a 103 metri di profondità, scorre un fiume sotterraneo che si raggiunge dopo aver preso un ascensore o aver disceso le scale della scarpata. Qui le barche attendono i visitatori per una gita sulle tranquille acque del fiume. 500 metri più avanti è possibile proseguire a piedi il percorso, ammirando la sala del Lago della Pioggia e la sua Pendeloque (una gigantesca stalattite), la sala dei Grands Gours e il suo lago e la sala del Grande Duomo con la sua impressionante volta di 94 metri d'altezza.

Sempre a Padirac non sono da perdere il castello e, a una quindicina di km il borgo medievale e il castello di Castelnau-Bretenoux.



Aynac

Aynac è un piccolo comune ricco di attrazioni, ne elenco alcune:

  • château d'Aynac;
  • chiesa di Saint-Geniès, XII secolo;
  • vecchia quercia centenaria;
  • stagni di Aynac;
  • tunnel sotterraneo dalla zona chiamata Lagauzinie al villaggio;
  • château de Lagauzinie;
  • grotte scavate dall'acqua verso Laubrespic;
  • vecchie pompe di benzina vicino alla farmacia;
  • vecchio lavatoio.

Rudelle

Il paese, molto piccolo, è rappresentato essenzialmente dalla chiesa di Saint-Martial del XIII secolo. In origine era solo la cappella dell'ospedale di Rudelle fondata intorno al 1250 da Bertrand III de Cardaillac, signore di Lacapelle-Marival. Si trovava sulla strada romana Gramat-Figeac, un passaggio per molti pellegrini, vicino a un guado. Sulle chiavi di volta è visibile la zampa del grifone, emblema dei Cardaillac.
Assume il suo aspetto di chiesa fortificata dopo i restauri a cavallo tra il XIX e il XX secolo.


Le Bourg

Un piccolo comune sul fiume Francés, particolare perché scorre quasi tutto sotterraneo, tranne che per una ventina di chilometri intorno a Le Bourg. Sul fiume si trova un antico mulino ben restaurato, con colombaia a graticcio.

Il villaggio nasce con il priorato benedettino dipendente dall'abbazia di Saint-Géraud d'Aurillac che ci ha lasciato l'interessantissima chiesa di Saint-Saturnin du Bourg, che ne era, originariamente, la cappella.
La sua costruzione è stimata da studi archeologici tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. La chiesa, infatti, è romanica a croce latina con torre quadrata sopra il transetto, ha un coro con abside e volte alte. La pianta generale del coro e delle cappelle con il transetto riflette l'origine monastica della chiesa.
Ventisei capitelli scolpiti sono distribuiti nelle campate del coro e nelle colonne del transetto. Sui capitelli sono scolpite decorazioni di intrecci vegetali e palmette a cui si aggiungono angeli, uccelli e animali. Questo tipo di decorazione si trova nella chiesa abbaziale di Saint-Sauveur a Figeac, a Carennac e a Fourmagnac, ma anche nella chiesa abbaziale di Sainte-Foy a Conques. Un solo capitello sfugge a questa decorazione vegetale.

Sempre in zona, troviamo il Château de la Rauze, bellissima villa privata del XVII secolo.


Issepts

Vale la pena di una sosta per visitare la cappella di Saint-Médard-Lagarénie, la cui prima costruzione risale al XI secolo su base a croce latina, della quale, però, è andato perso il transetto. La facciata viene modificata, nel XVIII secolo, con l'aggiunta di due lesene e un timpano che ospita la campana.


Fons

Intorno al 964, Ranulphe creò e affiliò il monastero di Fons, benedetto da papa Benedetto VI, con l'abbazia di Figeac. Durante la Guerra dei cent'anni, la città fu presa nel 1369 dagli inglesi, poi rilevata nel 1377 da Guillaume Leroi, ufficiale del duca d'Angiò. Durante le guerre di religione, Fons era nel campo cattolico; François Gilbert de Cardaillac, barone di Lacapelle-Marival e difensore del cattolicesimo, fu ferito a morte durante uno scontro il 10 marzo 1622. Suo figlio Henry-Victor de Cardaillac lo vendicò e mise in fuga i nemici.

Da non perdere a Fons:

  • la chiesa di Saint-André de Fons;
  • il Château du Roc;
  • la Maison Réveillac.

Figeac

Cittadina ricca di storia presenta un centro storico notevole, dove non bisogna perdere:

  • l'ex collegio Champollion;
  • la cappella di Notre-Dame-de-Pitié;
  • il castello di Ceint-d'Eau;
  • la Residenza 47 (rue Gambetta) ;
  • la chiesa carmelitana;
  • la chiesa di Notre-Dame-du-Puy;
  • la chiesa di Saint-Sauveur;
  • l'hôtel de Balène;
  • l'hôtel de Colomb-Lacombe;
  • l'hôtel de Laporte;
  • l'hôtel de la Monnaie;
  • l'hôtel du Viguier;
  • l'hôtel de Viguier d'Auglanat;
  • il Comando dei Templari;
  • l'obelisco di Cingle;
  • l'obelisco di Lissacco;
  • le antiche mura merlate.




Faycelles

Villaggio medievale situato sulla strada nazionale 662 si trova su uno degli ultimi contrafforti del Massiccio Centrale e domina la valle del Lot, comprende anche l'ex comune di La Madeleine.


Montbrun

Di fronte al Saut de la Mounine, in una cornice di ripide scogliere, il villaggio di Montbrun sorge su un promontorio roccioso che domina il Lot: a coronamento del villaggio, si ergono i ruderi di un castello fortificato appartenuto a uno dei fratelli di Papa Giovanni XXII, poi alla potente famiglia di Cardaillac.


Cadrieu

Il castello di Cadrieu è una dimora signorile, abitata nel 1295, fu distrutta nel 1390 durante la Guerra dei Cent'anni. La famiglia Cadrieu manterrà l'edificio fino al XVIII secolo, che passerà per matrimonio ai Lostanges. Il castello, ricostruito nel XVIII secolo, è costituito da un grande edificio principale che si apre su un ampio terrazzo, che si affaccia sulla valle del Lot per una trentina di metri. Sotto c'è un'alta cantina a volta e segrete risalenti al vecchio castello distrutto. Alla sua estremità rimangono i ruderi di una costruzione rinascimentale.


Châteaux de Larnagol

Del castrum medievale di Larnagol rimangono nel castello superiore, resti di una muratura che potrebbe essere dell'XI secolo, la base di una torre con contrafforti piatti, forse del XII o XIII secolo, racchiusa in una ricostruzione della fine del XIII o XIV secolo. Nel castello inferiore, uno dei prospetti di un edificio a due piani presenta finestre binate della fine del XIII o XIV secolo. Un campanile quadrato del XV secolo è addossato alla costruzione.


Saint Cirq Lapopie

È considerato uno dei borghi più belli di Francia ed è un'importante attrazione turistica, un villaggio-museo medievale ben conosciuto e frequentato da artisti, tra cui André Breton, che acquistò e si stabilì nell'ex Auberge des Mariniers negli anni '50.

Da vedere a Saint Cirq Lapopie:

  • belvedere sulla valle del Lot, 80 metri più in basso;
  • in cima all'altopiano, le rovine di tre castelli e la chiesa di Saint-Cirq-et-Sainte-Juliette, del XV secolo, che ha conservato l'abside romanica della cappella dei castelli, il mastio quadrato e la torretta delle scale;
  • le strade ripide e strette, con case a sbalzo medievali del XIV secolo e tetti a punta;
  • il Museo Rignault, dove si svolgono mostre temporanee di arte contemporanea. Émile-Joseph Rignault (1874-1962), appassionato d'arte e collezionista, lo donò nel 1946 al Consiglio Generale di Lot;
  • * Il pittore Pierre Daura (1896-1976) ha vissuto e lavorato a Saint Cirq Lapopie per diversi decenni. Le Maisons Daura sono case che ora accolgono artisti da paesi di tutto il mondo che possono lavorare qui in varie discipline per periodi che possono durare da alcune settimane a qualche mese, in primavera e in autunno. Durante ciascuno di questi periodi, ognuno è invitato a incontrare gli artisti. È inoltre possibile visitare una mostra durante l'estate
  • le Maisons Daura*, residenze del pittore Pierre Daura, offerte dalla figlia Martha al consiglio regionale del Midi-Pirenei per l'installazione di una residenza per artisti e di uno spazio espositivo, sono oggi dedicate all'arte contemporanea;
  • la Cappella di Santa Croce, in cima a una Via Crucis piantumata con bosso, questa cappella del XIX secolo, ricostruita nel 1854 sul sito dell'antica chiesa, ricorda che le reliquie della Vera Croce furono riportate dalla Terra Santa di Géraud de Cardaillac;
  • il belvedere del Cirque de Vènes: una piccola croce di ferro indica l'accesso al punto panoramico sulla pianura della Tour-de-Faure e il circo delle scogliere di Vènes;
  • il belvedere di Bancourel: Ai piedi di una colombaia circolare del XVI secolo, la spianata del Bancourel offre una vista spettacolare sulla roccia di Lapopie e sulla chiusa di Aulanac;
  • la chiusa e mulino di Aulanac: sotto le scogliere, vicino al fiume, un ex mulino dell'inizio del XIV secolo, associato nel XIX secolo a una chiusa;

Bouziès

Comune ricco di storia, e di cose da vedere e visitare, tra cui:

  • il ponte sospeso che attraversa il Lot;
  • il Château de Condat: alla fine del Medioevo il castello nasce come borie, cioè una nobile fattoria. Il piccolo castello è costituito da due corpi principali disposti perpendicolarmente; i segni sui muri indicano che ci fosse un'altra ala; è possibile vedere una grande bifora sulla facciata est; due finestre a traliccio sono sulla facciata sud;
  • il camminamento di Halage (Le chemin de Halage) è lungo un km, inizia allo scalo nautico di Bouziès, attraversa la chiusa di Ganil e conduce al villaggio di Saint-Cirq-Lapopie; tagliato e incastonato nella roccia tra il 30 giugno 1843 e il 10 febbraio 1847, permetteva a uomini o animali da soma di trascinare i battelli sul fiume;
  • la grotta Christian, scoperta nel 1969 e classificata come monumento nel 1980, si apre nella scogliera che domina la D41 a Conduché, sulla riva destra del Célé, vicino alla sua confluenza con il Lot; dispone di quattro stanze;
  • la grotta Carriot, si apre nelle rocce che dominano la D662 a Conduché e forma un labirinto che si sviluppa su tre livelli e contiene 148 motivi grafici, dipinti raffiguranti animali appartenenti al medio e recente Magdaleniano;
  • il Château dans la falaise;
  • il villaggio di Cabrerets con i resti del suo castello del diavolo e la grotta del Pech Merle.



Château de Mercuès

Il castello di Mercuès è stato per sette secoli la residenza estiva dei conti-vescovi di Cahors. Oggi è un hotel Relais & Châteaux, un ristorante gourmet con una stella nella Guida Michelin e un vigneto AOC Cahors. Occupa un sito notevole sopra la riva destra del Lot.
Dalla terrazza del castello, arroccato su una lunga scarpata rocciosa che costeggia il fiume, si ha un'ampia vista sulla valle del Lot, da Cahors a monte a Caillac a valle, via Pradines. Il fiume, navigabile da Saint Cirq Lapopie, non è più utilizzato se non per la nautica da diporto; una chiusa deve essere attraversata in fondo al castello.


Château de Calamane

I primi signori conosciuti di Calamane sono i Béral o Béraldy, una grande famiglia di banchieri Cadurcien. Dal matrimonio di Delphine de Béraldy con Raymond de Durfort, nel 1328. La signoria entrò poi nella famiglia di Durfort, una famiglia originaria di Agenais. Raymond de Durfort rimase fedele al re di Francia.


Château de Labastide-Murat

Joachim Murat nacque a Labastide-Fortunière nel 1767. Sposato con Caroline Bonaparte, era Granduca di Berg e Cleves quando decise di costruire il castello per la sua famiglia e sua madre nel 1807. Il castello fu costruito sui progetti dell'architetto parigino Étienne-Chérubin Leconte, che costruì uno dei rari castelli neoclassici del Quercy.


Église Saint-Martin de Séniergues

La chiesa fu costruita alla fine del XII secolo o all'inizio del XIII secolo, era dedicata a Saint Julien de Brioude ed era la chiesa principale della parrocchia prima della fondazione della Bastide di Montfaucon, alla fine del XIII secolo. La chiesa fu rialzata di un livello servendo da rifugio durante la Guerra dei Cent'anni. I resti delle cornici permettono di individuare l'altezza iniziale.


Bene, spero di avervi intrattenuto e interessato ma, soprattutto, di aver stimolato la vostra curiosità dandovi un nuovo motivo per saltare in sella... non appena si potrà di nuovo fare.

Buona strada!

8 commenti:

  1. Rocamadour e la guffre de padirac, ci sono stato nel 2018 , due tappe del giro in Francia , spettacolare

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  2. suggerisco sosta a Egletons, carinissimo e caratteristico paese nei dintorni, ottimi formaggi e vini, il 10/11 agosto sagra di paese con le immancabili escargot.

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    1. È solo due ore più a nord (il viaduc de Chavanon anche 3) ma prendo nota. Grazie!

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  3. e da non perdere il viaduc de Chavanon, ardita costruzione nei pressi di Auvergne.

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  4. Bella scelta Mario, io ci ho fatto svariati giri in quelle zone (Auvergne,Limousine-Perigord,Quercy ecc.) ti consiglio due paesi che tra l'altro non sono distanti dal tuo percorso, Collonges-la-Rouge e Sarlat-la-Canèda. Valutali,ciao.

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    1. Di sicuro non mancherò! Grazie mille!

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    2. Pienamente d'accordo, Sarlat merita una sosta , anche enogastronomica!

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  5. Ottimo itinerario, in parte fatto nella primavere del 2014 in auto

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