
Prologo
L'anno scorso il nostro viaggio estivo è saltato, così quest'anno abbiamo deciso di non risparmiarci e affrontare quella meta che stiamo sognando da un po' di tempo: i paesi baltici.
L'allontanamento da casa sarà praticamente tutto in autostrada e le previsioni ci dicono che il periodo è caldo, così partiremo presto, la mattina del 28 giugno, per avvicinarci al Tarvisio viaggiando, per quanto possibile, un po' al fresco.
Poi attraverseremo l'Austria senza fermarci (3,70€ di vignetta) per raggiungere Budweis, in Repubblica Ceka, dove incontreremo un vecchio amico ed abbandoneremo le autostrade; poi Auschwitz, Varsavia (dove probabilmente ne incontreremo un altro) e avanti, fino a Tallinn, dove riposeremo un paio di giorni, non prima di aver visitato l'isola di Saaremaa ma... inutile anticipare ciò che ancora non conosciamo: decideremo dettagli e tappe di giorno in giorno e scriveremo (quasi) tutto qui.
Per ora sappiamo che partiremo con Madi, la nostra Aprilia Shiver 900 del 2018 con, all'attivo, circa 85.000 Km. Due borse laterali e un bauletto già belli pieni e un sacco impermeabile da una quarantina di litri ben piegato in fondo al bauletto, pronto per ciò che si aggiungerà alle cose da riportare a casa.
A presto!
28/06/2025 - Casa - Venzone (UD)
hstzzz ggggh rrrrr atso d uaifai gzzr t t t t ah ...ecco, ora il WIFI prende. Scusate.
Non vi sto a raccontare il viaggio: autostrada da Fossano a Venzone, dalle 06:15 alle 12:45, dai 20 ai 32°. Si chiama tratta di avvicinamento, come quella di domani.
Però ci siamo fermati in un bellissimo posto che avevo conosciuto otto anni fa, andando in Austria: Venzone. Si tratta di un borgo medievale che, sebbene parzialmente ricostruito dopo il terremoto del '76, non ha perso una virgola del suo fascino.
Vi lascio qualche foto, ci ritroviamo domani.
Dimenticavo:
29/06/2025 - Venzone (UD) - Budweis (CZ)
Partiti non troppo presto verso Tarvisio e l'Austria, su statale, almeno fino quasi al confine.
Bella strada, a parte qualche fastidioso giunto di dilatazione e i pochi paesini da attraversare. Curve per lo più ampie e veloci, buon fondo e bellissime montagne tutto intorno.
Poi... l'imbocco dell'autostrada e poi ancora autostrada, fino in Repubblica Ceca.
Benzina carissima, sull'autostrada austriaca (intorno ai 2,30 al litro) e limiti a volte assurdi, dai 60 ai 100, vuoi perché ci sono dei lavori (tanti), vuoi perché c'è la galleria o la curva... sei sempre lì, a rallentare, ad andare troppo piano.
A qualche km dal confine con la Repubblica Ceca, Madi ha iniziato a reclamare benzina ma... non un benzinaio... Appena superato il confine, l'esposizione universale permanente dei distributori di carburante: la Super98 a 1,40€ al litro. E chi lo apre un distributore in Austria vicino al confine Ceco?!
Va beh, fatto il pieno siamo ripartiti verso Budweis (o České Budějovice, come preferiscono dire qui) su strada normale.
Inizialmente volevo andare a Brno, a trovare il mio amico Jan, ma poi lui stesso mi ha ricordato che non vive a Brno ma a Budweis. 🙄
Abbiamo, così, scoperto una città dal centro storico magnifico e sede di molti ottimi birrifici. Jan ci ha accompagnato ad un veloce Beer Tour e quella che mi è rimasta impressa è la birra della Capra Gravida, almeno questo è il significato del suo nome.30/06/2025 - Budweis - Svratka (CZ)
L'idea era quella di arrivare a Svratka, vicino a Litomysl, prendere posto in un albergo situato nei boschi, che avevo adocchiato sul web, e riposare. Erano previsti meno di 200 km in autostrada, però, appena entrati in autostrada, appunto, vedo il nome di un'uscita che mi ricorda qualcosa: Hluboka... l'ho già sentito... mumble mumble... Sì, ora ricordo! Ci sono stato ad un incontro di lavoro, dove mi hanno portato a visitare un castello eccezionale!
Riesco a prendere l'uscita all'ultimo e mi infilo su una bellissima strada (da moto) in mezzo ai boschi, che in otto km ci porta proprio dove volevo tornare con Roz, solo che non me lo ricordavo. 🙄
Raggiungiamo il castello che è ancora presto, c'è pochissima gente e, così come capitò a me qualche anno fa, anche Roz resta a bocca aperta davanti al castello e al suo giardino.
Prima visita guidata in inglese (almeno non è in ceco) alle 10:40. Sono le 09:30. Facciamo i biglietti e ammazziamo il tempo con una passeggiatina nel parco e nel bosco.
Alle 10:40, puntuali, iniziamo la visita. Come sempre è vietato fare foto all'interno. Poco male, ne ho scaricata qualcuna dal web per rendere l'idea. Eccole.
Ci fa da guida un simpatico ragazzo ceco, molto preparato (almeno questa è l'impressione) e con un inglese molto ben comprensibile da noi che, come quasi tutti nel gruppo, anglofoni non siamo.
Alla fine del giro ci accomiatiamo e, sentendoci parlare, si rivolge a me e Roz con lo sguardo stupito e le parole "Ma... siete italiani?" A quel punto ci siamo stupiti noi, per la sua pronuncia quasi perfetta e, dopo due chiacchiere, siamo rimasti intesi che, la prossima volta, ci guiderà in italiano.
Lasciamo il castello e torniamo alla moto, passando davanti ad un ristorantino collegato ad una birreria (nel senso che la birra la fanno) molto invitante (sarà l'ora). Decidiamo di accomodarci nel dehor e ordinare qualcosa da mangiare e da bere. Dovete sapere che in Repubblica Ceca il quantitativo massimo di alcool nel sangue per poter guidare è zero, così ero ormai rassegnato a pasteggiare ad acqua quando il cameriere mi ha proposto una delle loro birre alcool free. L'ho presa e, devo dire, era ottima!
Ripartiamo decidendo di rimanere fuori dall'autostrada e i primi km, almeno una cinquantina, sono stati su strade molto movimentate da belle curve, salite e discese, in mezzo ai boschi, poi, dopo Brno, non essendoci un'autostrada, la statale è intasata dai camion: uno dietro l'altro. Fortunatamente, in moto sorpassiamo abbastanza agevolmente, anche se sento spesso le gambe di Roz tendersi e stringersi contro di me; arrivati quasi a destinazione lasciamo quella che ormai ho battezzato come camionabile per infilarci nuovamente tra i boschi ma non prima di finire in un cantiere (grazie TTdC) dove, abbiamo scoperto dopo, potevano passare solo i residenti muniti di apposito pass e dov'era appostata, all'uscita, un'auto della polizia a controllare, macchina per macchina, i pass (notare che noi eravamo ancora all'oscuro di tutto).
Arrivati a noi il poliziotto mi ha chiesto qualcosa ma, ovviamente, non ho capito nulla, quindi gli ho chiesto se parlasse inglese e lui, a quel punto, ha chiamato il suo collega e ci ha lasciati nelle sue mani. Questo, dopo essersi informato circa dove fossimo diretti, mi ha anche chiesto se non avessimo visto la segnaletica, al che gli ho detto che avevamo sì, visto dei cartelli ma senza grafiche e scritti in ceco... lui ha annuito e, dopo averci detto che anche lui ha una Yamaha, ci ha fatto attendere che le due auto ferme al semaforo proprio dietro di lui se ne andassero che poi, non visto, ci avrebbe fatto passare.
Ancora una quindicina di bellissimi chilometri e siamo arrivati. L'albergo, non prenotato, aveva posto e con una cinquantina di euro ci ha dato una grande camera in una delle sue tante costruzioni nel bosco (le chiamano bungalow), con tanto di terrazza, colazione e accesso alla piscina.
Cena, condita da due pinte di birra Pilsner alla spina: 25€ in due... insomma: qui si vive bene.
Per domani i piani sono cambiati: la visita ad Auschwitz è saltata perché non abbiamo prenotato per tempo, così non c'è più posto per i prossimi giorni. Punteremo verso Czestochowa e quel che sarà... sarà, tanto la nostra meta è il viaggio.
Buonanotte.
01/07/2025 - Svratka (CZ) - Kraków (PL)
"Cracovia, ho detto Cracovia, non Cestocova!" (Roz 🙄).
È vero, aveva detto Cracovia e Cracovia sia. Tanto più che oggi è il suo compleanno! 🎉🥳🍹
Il risveglio è stato molto dolce e tranquillo, sarà per il silenzio della notte nel bosco, rotto solo dal canto di qualche uccello, ma abbiamo dormito benissimo e, anche, un po' più a lungo.
Ottima colazione e partenza, ancora tra i boschi della zona ma verso l'autostrada. Sì, siamo ancora in fase di avvicinamento e i giorni di vacanza non sono infiniti. L'autostrada, però, è lontana, così ci godiamo un po' di belle strade normali e di paesini, dove, ovviamente, anche oggi abbiamo incontrato una strada chiusa al traffico per lavori che ci ha fatto perdere una ventina di minuti.
Dall'ingresso dell'autostrada alla Polonia non c'è voluto molto e, superato il confine, è stato bello scoprire che qui i limiti sono un po' più alti: 50 km/h nei centri abitati di giorno, 60 km/h tra le 23:00 e le 5:00, 90 km/h fuori dai centri abitati, 100 km/h sulle strade a doppia carreggiata, 120 km/h sulle superstrade e 140 km/h in autostrada! Peccato che utilizzino molto il cemento, come fondo e che, spesso, il fondo sia così ondulato da imporre il limite a 110 o addirittura a 80 quando è pessimo. In ogni caso, in moto tanto di più non riesci a fare, non almeno se vuoi mantenere la capacità visiva e quella di capire che cos'hai intorno.
Insomma, una tratta poco interessante dal punto di vista stradale ma, almeno, non tanto calda. Stiamo procedendo verso nord-est e ogni giorno perdiamo dai due ai quattro gradi.
Io, personalmente, non sapevo che cosa aspettarmi dalla città di Cracovia, così tutto è stato una scoperta. Non ho più l'età per commentare l'alta presenza di bellissime ragazze ma mi pare impossibile che a un ventenne, qui a Cracovia, sia potuto venire in mente di diventare papa.
Scherzi a parte: lo Stare Miesto o quartiere vecchio, è tutto un pullulare di giovani e turisti (tra i quali ci siamo anche noi... i turisti, non i giovani) senza, però, che ci si senta in una città turistica vera e propria. Voglio dire: non è il classico centro storico zeppo dei soliti banchetti e negozietti dove si vende il solito ciarpame for tourists, dai souvenirs alle magliette con le solite frasi idiote, dalle piastrelle con frasi ancora più idiote ai minerali del mondo... non ce ne sono proprio o, meglio, sono tutti raggruppati nel vecchio mercato, nella piazza centrale. Il resto dello spazio è lasciato a bar e ristoranti gremiti di gente.
Noi, questa sera, dovevamo trovarne uno all'altezza dell'occasione: il compleanno di Roz. Mi sono preso l'incarico di cercarlo e... ne ho trovato uno dove siamo stati veramente bene. Non mi ricorderò mai come si chiama ma abbiamo mangiato piatti locali veramente ben cucinati e presentati, in un ambiente d'altri tempi e con il personale di una gentilezza rara.
Sul menù c'era scritto: "Fateci sapere se è il vostro compleanno", così ho detto alla cameriera che era quello di Roz e, a fine pasto, è tornata cantando, insieme agli altri camerieri, Happy birthday to you e portando un'enorme fetta di torta, una buonissima variante della Pavlova.
Domani vedremo di arrivare a Varsavia, dove magari incontrerò un altro vecchio amico, intanto vi lascio qualche foto di oggi.
Buon compleanno Roz!
02/07/2025 - Kraków - Warszawa (PL)
Il viaggio verso la capitale della Polonia non è iniziato nel migliore dei modi, a causa dell'enorme numero di cantieri aperti, abbiamo percorso una ventina di km senza riuscire ad uscire dalla città.
Credo si tratti dei risultati del PNRR in Polonia: circa 60 miliardi e... li stanno spendendo, con cantieri pieni di operai, geometri, ingegneri... Da noi dei quasi 200 miliardi non c'è traccia. Cioè... i cantieri sulle strade ci sono anche da noi ma non ho quasi mai visto nessuno a lavorarci e sono gli stessi cantieri che c'erano dieci o venti anni fa. Ma non credo sia questo il luogo più opportuno (né tanto meno utile) per parlarne.
Dopo un inizio alquanto irritante, quando siamo riusciti ad uscirne, sulla superstrada S7 abbiamo avuto modo di vedere i risultati di tali cantieri: una superstrada nuova nuova (in certi punti dovevano ancora togliere il nylon 😄), liscia, veloce, con tante aree di sosta... Arrivare a Varsavia è stato piacevole, anche su una superstrada: la vista, tutt'intorno si perde in infiniti campi, coltivati per lo più a grano, su dolcissime colline, che movimentano, ovviamente, anche la strada.
La temperatura ha ripreso a salire e le previsioni indicano oggi e domani come giornate più calde del periodo: siamo intorno ai 30-33 gradi.
Arrivati a destinazione ci siamo messi in contatto con il mio amico Adam, il quale ci ha procurato una bellissima serata, portandoci prima a mangiare cena in un locale non per turisti, poco fuori dal centro della città, e poi a visitare la città. Sì, prima abbiamo cenato perché qui gli orari sono un po' diversi dai nostri: aveva prenotato per le 17:45!
È stato bello reincontrarci, erano nove anni che non ci vedevamo, abbiamo avuto molte cose da raccontarci, sia a cena, sia mentre ci accompagnava nel centro di Varsavia con la sua auto, spiegandoci cose che ci hanno permesso di capire la città e la sua gente. Non ci si rende conto di quanto poco si vede e si capisce di un luogo senza nessuno che te lo racconti, che te lo spieghi.
Durante la cena, con Adam abbiamo parlato delle strade di domani, verso la Lituania, con sosta prevista dalle parti di Suwałki, la strettoia tra Bielorussia e Kaliningrad che, se occupata, permetterebbe all'occupante di isolare in un attimo le repubbliche baltiche, almeno via terra (ma non diamo delle idee).
Mi ha decantato strade bellissime che attraversano i boschi, gremite di bisonti (sì, bisonti!), cinghiali e renne... solo alla fine mi ha detto che si tratta di strade da enduro. Non siamo venuti con la moto adatta. Ok, itinerario tirato giù alla veloce con passaggio a Augurstòw e i suoi laghi. Vedremo domani.
03/07/2025 - Warszawa - Suwałki (PL)
Oggi l'uscita dalla città è stata meno difficoltosa ma, come per altro preannunciato da Adam, appena fuori siamo rimasti imbottigliati nel traffico. Fortunatamente, qui non sono italiani e, se vedono arrivare una moto, si scansano per farla passare tra una corsia e l'altra.
La prima parte del tragitto prevede un tratto su un'altra superstrada, molto simile a quella di ieri: la S8. Poi ci si infila nei boschi su una strada a due corsie, una per senso di marcia, ma ancora ampia.
Nessun bisonte, nessun cinghiale e nessuna renna. Peccato, però tantissime cicogne, nei loro nidi, nei campi e in volo sopra le nostre teste.
Giunti nella zona turistica di Augustòw, ci siamo fermati a fare una pausa, al fresco, proprio sul fiume, poi un ultimo strappo di 30 km fino a Suwałki a cercare un posto per dormire.
Curiosando sul web abbiamo individuato un tipico motel da camionisti, una decina di km più avanti e, visti anche i prezzi ed i commenti di chi ci era già stato, abbiamo deciso di provarlo.
Proprio a fianco della strada, con un ampio, ampissimo parcheggio per camion e un giardinetto con tanto di laghetto, offre una stridente sintesi tra la poesia della natura e la prosa dei trasporti su gomma, con, sullo sfondo, la puzza della nafta.
Entriamo e, dalla cucina aperta 24 ore su 24, arrivano profumi molto promettenti.
Ci sistemiamo in camera trovandola molto pulita e comoda: molto al di là dei 40 € a notte richiesti.
Anche la cena, composta esclusivamente da piatti tipici locali, rispetta le aspettative, e lo fa per soli 22€ in due, comprese due birre medie e senza che siamo riusciti a finire tutto!
Domani entreremo in Lituania, verso Vilnius.
Buona notte.
04/07/2025 - Suwałki (PL) - Vilnius (LT)
Il nostro avvicinamento può essere ormai considerato concluso. Ora inizia il nostro giro: le Repubbliche Baltiche. Non che i km fatti fino ad ora, circa 2.500, siano meno importanti anzi! Sono parte del viaggio come quelli del giro sul Baltico e come quelli che ci riporteranno a casa, però il tempo a disposizione ci ha obbligato ad accelerare alcune parti di questo viaggio concentrandoci sulla sua parte centrale.
Così la programmazione del TTdC, questa mattina, è stata leggermente diversa: la destinazione di oggi è Vilnius ma non solo sono escluse le autostrade, ho proprio impostato l'opzione percorso emozionante, aggiungendo così una quarantina di km ai 180 inizialmente previsti e lasciando a TTdC la scelta delle strade da percorrere. È la prima volta che lo faccio, non ho mai creduto potesse essere una buona idea affidare al navigatore la scelta delle strade ma qui, non conoscendone nemmeno una, avevo poco da perdere.
Dico subito che sono rimasto colpito dalla bellezza delle strade su cui il nostro Virgilio ci ha portato, ma ne parlerò tra poco.
L'ingresso in Lituania ci è stato preannunciato dalla polizia polacca, intenta a predisporre i posti di controllo frontalieri che attiverà a partire da lunedì, sospendendo i trattati di Shengen sia sul fronte lituano sia su quello tedesco. Mi pare che, di questo passo, saremo sempre meno Europa e sempre più una manciata di staterelli.
Spostiamo gli orologi avanti di un'ora e ritorniamo ad utilizzare l'Euro. A proposito: costo della benzina, qui, da 1299 a 1450 (prezzi che abbiamo visto noi).
Ma torniamo a parlare delle strade. Ancora né bisonti né renne né cinghiali ma tantissime cicogne, poi boschi, curve, infiniti sali-scendi, una splendida campagna disseminata di minuscoli villaggi dalle casette quasi tutte di legno e (ma questa è la zona) tanti laghi e fiumi. Luoghi e panorami incantevoli.
Le strade scelte da TTdC sono quasi tutte a due corsie, tranne qualcuna più stretta, ed il fondo, quasi sempre buono, non è sempre perfetto anzi, a volte ricorda alcune nostre provinciali. L'area è prevalentemente collinare, quindi le strade sono parecchio movimentate (avete presente le Langhe?) e le pendenze, a tratti, sono anche importanti (8-11%).
Spesso si esce da un bosco affacciandosi su un lago, altre volte su campi coltivati a perdita d'occhio, tutto perfettamente ordinato.
Il gran numero di piccole case di legno ci fa pensare che la zona sia molto frequentata da turismo locale estivo, soprattutto per il fatto che spesso non sono in perfette condizioni e non crediamo che possano garantire una buona protezione dal freddo invernale.
Incrociamo, si e no, una decina di auto in tutta la mattinata e,verso l'ora di pranzo, ormai ad una trentina di km dalla meta (Vilnius), decidiamo di fermarci su uno dei tanti laghi che costeggiamo per sgranchirci un po' le chiappe ma anche per mangiare un boccone. Vi lascio qualche foto perché possiate farvi un'idea.
Contrariamente agli ultimi due giorni, oggi abbiamo viaggiato sempre con temperature perfette: dai 17.5°, nei boschi più fitti, ai 23° al sole.
Giunti a Vilnius abbiamo cercato un hotel e ci siamo sistemati per poi uscire a visitare la città e cenare.
Qui non avevamo nessun Jan o Adam a raccontarci la città, così siamo andati un po' a naso e, quando ormai eravamo convinti che la città fosse, tutto sommato, bruttina e noiosa, Roz vede una specie di portale, un arco, e decide di andare a vedere che cosa c'è oltre: eccolo il centro storico!
Ora abbiamo capito il motivo, anzi i mille motivi per cui, pur essendo la meno turistica delle tre capitali delle repubbliche baltiche, anche Vilnius sia considerata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
A domani, in Lettonia.