Il prossimo fine settimana libero (mano sulle parti basse) sarà tra 15 giorni, il ponte dell'Immacolata, dal 8 al 10 dicembre.
A questo punto la domanda è una e una soltanto: direzione?
Francia del sud. Cassis, La Ciotat. Strade come la Route des Crêtes di Cassis e il Col de l'Espigoulier, poi la serie infinita di piccoli colli dietro a Saint-Tropez, forse il Verdon, forse no...
Parafrasando Robert Maynard Pirsig[1] direi ...non ti rendi conto che tutto quello che vedi dal finestrino dell'immaginazione non è che una dose supplementare di TV.
Ma veniamo a noi: il giro dell'Immacolata. Riprendo in parte un giro che ho fatto l'anno scorso, a metà dicembre e che ho raccontato in due itinerari: Verso la Route des Crêtes e Dieci colli intorno a Saint Tropez.
Mi avevano colpito il Colle dell'Espigoulier e la Route des Crêtes di Cassis, la bellezza di Cassis e l'accoglienza di La Ciotat, lo splendore del Lac de Saint Cassien e certe vedute sul golfo di Saint-Tropez. Voglio concentrarmi su questi posti e, magari, scoprirne di nuovi.
Vedute del Col de l'Espigoulier
La Route des Crêtes di Cassis
Rispetto all'anno scorso avrò un giorno in più, così probabilmente passerò una notte a La Ciotat e un'altra più vicino all'Italia, in modo da favorire il rientro mio e di chi verrà con me, che magari, per arrivare a casa, dovrà fare più strada.Lac de Saint Cassien |
Resta sintonizzato e contattami se vuoi unirti: nei prossimi giorni cercherò di pubblicare gli itinerari.
[1] Robert Maynard Pirsig (Minneapolis, 6 settembre 1928 – South Berwick, 24 aprile 2017) è stato uno scrittore e filosofo statunitense, celebre soprattutto per il suo primo libro, Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta (1974), da cui il passo che mi sono permesso di parafrasare:
«Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata»
«Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata»
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