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venerdì 27 giugno 2025

BALTIC 2025

Prologo

L'anno scorso il nostro viaggio estivo è saltato, così quest'anno abbiamo deciso di non risparmiarci e affrontare quella meta che stiamo sognando da un po' di tempo: i paesi baltici.

L'allontanamento da casa sarà praticamente tutto in autostrada e le previsioni ci dicono che il periodo è caldo, così partiremo presto, la mattina del 28 giugno, per avvicinarci al Tarvisio viaggiando, per quanto possibile, un po' al fresco.

Poi attraverseremo l'Austria senza fermarci (3,70€ di vignetta) per raggiungere Budweis, in Repubblica Ceca, dove incontreremo un vecchio amico ed abbandoneremo le autostrade; poi Auschwitz, Varsavia (dove probabilmente ne incontreremo un altro) e avanti, fino a Tallinn, dove riposeremo un paio di giorni, non prima di aver visitato l'isola di Saaremaa ma... inutile anticipare ciò che ancora non conosciamo: decideremo dettagli e tappe di giorno in giorno e scriveremo (quasi) tutto qui.

Per ora sappiamo che partiremo con Madi, la nostra Aprilia Shiver 900 del 2018 con, all'attivo, circa 85.000 Km. Due borse laterali e un bauletto già belli pieni e un sacco impermeabile da una quarantina di litri ben piegato in fondo al bauletto, pronto per ciò che si aggiungerà alle cose da riportare a casa.

A presto!


28/06/2025 - Casa - Venzone (UD)

hstzzz ggggh rrrrr atso d uaifai gzzr t t t t ah ...ecco, ora il WIFI prende. Scusate.

Non vi sto a raccontare il viaggio: autostrada da Fossano a Venzone, dalle 06:15 alle 12:45, dai 20 ai 32°. Si chiama tratta di avvicinamento, come quella di domani.

Però ci siamo fermati in un bellissimo posto che avevo conosciuto otto anni fa, andando in Austria: Venzone. Si tratta di un borgo medievale che, sebbene parzialmente ricostruito dopo il terremoto del '76, non ha perso una virgola del suo fascino.

Vi lascio qualche foto, ci ritroviamo domani.









Dimenticavo:

Buona serata!

29/06/2025 - Venzone (UD) - Budweis (CZ)

Partiti non troppo presto verso Tarvisio e l'Austria, su statale, almeno fino quasi al confine.

Bella strada, a parte qualche fastidioso giunto di dilatazione e i pochi paesini da attraversare. Curve per lo più ampie e veloci, buon fondo e bellissime montagne tutto intorno.
Poi... l'imbocco dell'autostrada e poi ancora autostrada, fino in Repubblica Ceca.
Benzina carissima, sull'autostrada austriaca (intorno ai 2,30 al litro) e limiti a volte assurdi, dai 60 ai 100, vuoi perché ci sono dei lavori (tanti), vuoi perché c'è la galleria o la curva... sei sempre lì, a rallentare, ad andare troppo piano.

A qualche km dal confine con la Repubblica Ceca, Madi ha iniziato a reclamare benzina ma... non un benzinaio... Appena superato il confine, l'esposizione universale permanente dei distributori di carburante: la Super98 a 1,40€ al litro. E chi lo apre un distributore in Austria vicino al confine Ceco?!

Va beh, fatto il pieno siamo ripartiti verso Budweis (o České Budějovice, come preferiscono dire qui) su strada normale.

Inizialmente volevo andare a Brno, a trovare il mio amico Jan, ma poi lui stesso mi ha ricordato che non vive a Brno ma a Budweis. 🙄

Abbiamo, così, scoperto una città dal centro storico magnifico e sede di molti ottimi birrifici. Jan ci ha accompagnato ad un veloce Beer Tour e quella che mi è rimasta impressa è la birra della Capra Gravida, almeno questo è il significato del suo nome.



Poi, sempre con Jan, un'ottima cena innaffiata da altrettanto ottima birra, una passeggiata nel centro storico e... a riposare: anche grazie al caldo, abbiamo passato due giornate pesanti. Domani tratta breve e riposo, dalle parti di Litomysl, ancora in Cechia.






30/06/2025 - Budweis - Svratka (CZ)

L'idea era quella di arrivare a Svratka, vicino a Litomysl, prendere posto in un albergo situato nei boschi, che avevo adocchiato sul web, e riposare. Erano previsti meno di 200 km in autostrada, però, appena entrati in autostrada, appunto, vedo il nome di un'uscita che mi ricorda qualcosa: Hluboka... l'ho già sentito... mumble mumble... Sì, ora ricordo! Ci sono stato ad un incontro di lavoro, dove mi hanno portato a visitare un castello eccezionale!

Riesco a prendere l'uscita all'ultimo e mi infilo su una bellissima strada (da moto) in mezzo ai boschi, che in otto km ci porta proprio dove volevo tornare con Roz, solo che non me lo ricordavo. 🙄

Raggiungiamo il castello che è ancora presto, c'è pochissima gente e, così come capitò a me qualche anno fa, anche Roz resta a bocca aperta davanti al castello e al suo giardino.


Prima visita guidata in inglese (almeno non è in ceco) alle 10:40. Sono le 09:30. Facciamo i biglietti e ammazziamo il tempo con una passeggiatina nel parco e nel bosco.

Alle 10:40, puntuali, iniziamo la visita. Come sempre è vietato fare foto all'interno. Poco male, ne ho scaricata qualcuna dal web per rendere l'idea. Eccole.





Ci fa da guida un simpatico ragazzo ceco, molto preparato (almeno questa è l'impressione) e con un inglese molto ben comprensibile da noi che, come quasi tutti nel gruppo, anglofoni non siamo.

Alla fine del giro ci accomiatiamo e, sentendoci parlare, si rivolge a me e Roz con lo sguardo stupito e le parole "Ma... siete italiani?" A quel punto ci siamo stupiti noi, per la sua pronuncia quasi perfetta e, dopo due chiacchiere, siamo rimasti intesi che, la prossima volta, ci guiderà in italiano.

Lasciamo il castello e torniamo alla moto, passando davanti ad un ristorantino collegato ad una birreria (nel senso che la birra la fanno) molto invitante (sarà l'ora). Decidiamo di accomodarci nel dehor e ordinare qualcosa da mangiare e da bere. Dovete sapere che in Repubblica Ceca il quantitativo massimo di alcool nel sangue per poter guidare è zero, così ero ormai rassegnato a pasteggiare ad acqua quando il cameriere mi ha proposto una delle loro birre alcool free. L'ho presa e, devo dire, era ottima!

Ripartiamo decidendo di rimanere fuori dall'autostrada e i primi km, almeno una cinquantina, sono stati su strade molto movimentate da belle curve, salite e discese, in mezzo ai boschi, poi, dopo Brno, non essendoci un'autostrada, la statale è intasata dai camion: uno dietro l'altro. Fortunatamente, in moto sorpassiamo abbastanza agevolmente, anche se sento spesso le gambe di Roz tendersi e stringersi contro di me; arrivati quasi a destinazione lasciamo quella che ormai ho battezzato come camionabile per infilarci nuovamente tra i boschi ma non prima di finire in un cantiere (grazie TTdC) dove, abbiamo scoperto dopo, potevano passare solo i residenti muniti di apposito pass e dov'era appostata, all'uscita, un'auto della polizia a controllare, macchina per macchina, i pass (notare che noi eravamo ancora all'oscuro di tutto).

Arrivati a noi il poliziotto mi ha chiesto qualcosa ma, ovviamente, non ho capito nulla, quindi gli ho chiesto se parlasse inglese e lui, a quel punto, ha chiamato il suo collega e ci ha lasciati nelle sue mani. Questo, dopo essersi informato circa dove fossimo diretti, mi ha anche chiesto se non avessimo visto la segnaletica, al che gli ho detto che avevamo sì, visto dei cartelli ma senza grafiche e scritti in ceco... lui ha annuito e, dopo averci detto che anche lui ha una Yamaha, ci ha fatto attendere che le due auto ferme al semaforo proprio dietro di lui se ne andassero che poi, non visto, ci avrebbe fatto passare.

Ancora una quindicina di bellissimi chilometri e siamo arrivati. L'albergo, non prenotato, aveva posto e con una cinquantina di euro ci ha dato una grande camera in una delle sue tante costruzioni nel bosco (le chiamano bungalow), con tanto di terrazza, colazione e accesso alla piscina.

Cena, condita da due pinte di birra Pilsner alla spina: 25€ in due... insomma: qui si vive bene.

Per domani i piani sono cambiati: la visita ad Auschwitz è saltata perché non abbiamo prenotato per tempo, così non c'è più posto per i prossimi giorni. Punteremo verso Czestochowa e quel che sarà... sarà, tanto la nostra meta è il viaggio.

Buonanotte.


01/07/2025 - Svratka (CZ) - Kraków (PL)

"Cracovia, ho detto Cracovia, non Cestocova!" (Roz 🙄).

È vero, aveva detto Cracovia e Cracovia sia. Tanto più che oggi è il suo compleanno! 🎉🥳🍹

Il risveglio è stato molto dolce e tranquillo, sarà per il silenzio della notte nel bosco, rotto solo dal canto di qualche uccello, ma abbiamo dormito benissimo e, anche, un po' più a lungo.

Ottima colazione e partenza, ancora tra i boschi della zona ma verso l'autostrada. Sì, siamo ancora in fase di avvicinamento e i giorni di vacanza non sono infiniti. L'autostrada, però, è lontana, così ci godiamo un po' di belle strade normali e di paesini, dove, ovviamente, anche oggi abbiamo incontrato una strada chiusa al traffico per lavori che ci ha fatto perdere una ventina di minuti.

Dall'ingresso dell'autostrada alla Polonia non c'è voluto molto e, superato il confine, è stato bello scoprire che qui i limiti sono un po' più alti: 50 km/h nei centri abitati di giorno, 60 km/h tra le 23:00 e le 5:00, 90 km/h fuori dai centri abitati, 100 km/h sulle strade a doppia carreggiata, 120 km/h sulle superstrade e 140 km/h in autostrada! Peccato che utilizzino molto il cemento, come fondo e che, spesso, il fondo sia così ondulato da imporre il limite a 110 o addirittura a 80 quando è pessimo. In ogni caso, in moto tanto di più non riesci a fare, non almeno se vuoi mantenere la capacità visiva e quella di capire che cos'hai intorno.

Insomma, una tratta poco interessante dal punto di vista stradale ma, almeno, non tanto calda. Stiamo procedendo verso nord-est e ogni giorno perdiamo dai due ai quattro gradi.

Io, personalmente, non sapevo che cosa aspettarmi dalla città di Cracovia, così tutto è stato una scoperta. Non ho più l'età per commentare l'alta presenza di bellissime ragazze ma mi pare impossibile che a un ventenne, qui a Cracovia, sia potuto venire in mente di diventare papa.

Scherzi a parte: lo Stare Miesto o quartiere vecchio, è tutto un pullulare di giovani e turisti (tra i quali ci siamo anche noi... i turisti, non i giovani) senza, però, che ci si senta in una città turistica vera e propria. Voglio dire: non è il classico centro storico zeppo dei soliti banchetti e negozietti dove si vende il solito ciarpame for tourists, dai souvenirs alle magliette con le solite frasi idiote, dalle piastrelle con frasi ancora più idiote ai minerali del mondo... non ce ne sono proprio o, meglio, sono tutti raggruppati nel vecchio mercato, nella piazza centrale. Il resto dello spazio è lasciato a bar e ristoranti gremiti di gente.

Noi, questa sera, dovevamo trovarne uno all'altezza dell'occasione: il compleanno di Roz. Mi sono preso l'incarico di cercarlo e... ne ho trovato uno dove siamo stati veramente bene. Non mi ricorderò mai come si chiama ma abbiamo mangiato piatti locali veramente ben cucinati e presentati, in un ambiente d'altri tempi e con il personale di una gentilezza rara.

Sul menù c'era scritto: "Fateci sapere se è il vostro compleanno", così ho detto alla cameriera che era quello di Roz e, a fine pasto, è tornata cantando, insieme agli altri camerieri, Happy birthday to you e portando un'enorme fetta di torta, una buonissima variante della Pavlova.

Domani vedremo di arrivare a Varsavia, dove magari incontrerò un altro vecchio amico, intanto vi lascio qualche foto di oggi.








Buon compleanno Roz!


02/07/2025 - Kraków - Warszawa (PL)

Il viaggio verso la capitale della Polonia non è iniziato nel migliore dei modi, a causa dell'enorme numero di cantieri aperti, abbiamo percorso una ventina di km senza riuscire ad uscire dalla città.

Credo si tratti dei risultati del PNRR in Polonia: circa 60 miliardi e... li stanno spendendo, con cantieri pieni di operai, geometri, ingegneri... Da noi dei quasi 200 miliardi non c'è traccia. Cioè... i cantieri sulle strade ci sono anche da noi ma non ho quasi mai visto nessuno a lavorarci e sono gli stessi cantieri che c'erano dieci o venti anni fa. Ma non credo sia questo il luogo più opportuno (né tanto meno utile) per parlarne.

Dopo un inizio alquanto irritante, quando siamo riusciti ad uscirne, sulla superstrada S7 abbiamo avuto modo di vedere i risultati di tali cantieri: una superstrada nuova nuova (in certi punti dovevano ancora togliere il nylon 😄), liscia, veloce, con tante aree di sosta... Arrivare a Varsavia è stato piacevole, anche su una superstrada: la vista, tutt'intorno si perde in infiniti campi, coltivati per lo più a grano, su dolcissime colline, che movimentano, ovviamente, anche la strada.

La temperatura ha ripreso a salire e le previsioni indicano oggi e domani come giornate più calde del periodo: siamo intorno ai 30-33 gradi.

Arrivati a destinazione ci siamo messi in contatto con il mio amico Adam, il quale ci ha procurato una bellissima serata, portandoci prima a mangiare cena in un locale non per turisti, poco fuori dal centro della città, e poi a visitare la città. Sì, prima abbiamo cenato perché qui gli orari sono un po' diversi dai nostri: aveva prenotato per le 17:45!

È stato bello reincontrarci, erano nove anni che non ci vedevamo, abbiamo avuto molte cose da raccontarci, sia a cena, sia mentre ci accompagnava nel centro di Varsavia con la sua auto, spiegandoci cose che ci hanno permesso di capire la città e la sua gente. Non ci si rende conto di quanto poco si vede e si capisce di un luogo senza nessuno che te lo racconti, che te lo spieghi.

Io e Adam, sulla piazza principale della città vecchia

Varsavia è una città che non può lasciare indifferenti e noi abbiamo concluso la nostra visita al getto ebraico: un pugno nello stomaco subito prima di essere riaccompagnati al nostro hotel, senza poter non notare come la storia, puntuale, torni a ripetersi, mai uguale ma sempre simile, l'essere umano non ha memoria.









Durante la cena, con Adam abbiamo parlato delle strade di domani, verso la Lituania, con sosta prevista dalle parti di Suwałki, la strettoia tra Bielorussia e Kaliningrad che, se occupata, permetterebbe all'occupante di isolare in un attimo le repubbliche baltiche, almeno via terra (ma non diamo delle idee).
Mi ha decantato strade bellissime che attraversano i boschi, gremite di bisonti (sì, bisonti!), cinghiali e renne... solo alla fine mi ha detto che si tratta di strade da enduro. Non siamo venuti con la moto adatta. Ok, itinerario tirato giù alla veloce con passaggio a Augustòw e i suoi laghi. Vedremo domani.


03/07/2025 - Warszawa - Suwałki (PL)

Oggi l'uscita dalla città è stata meno difficoltosa ma, come per altro preannunciato da Adam, appena fuori siamo rimasti imbottigliati nel traffico. Fortunatamente, qui non sono italiani e, se vedono arrivare una moto, si scansano per farla passare tra una corsia e l'altra.

La prima parte del tragitto prevede un tratto su un'altra superstrada, molto simile a quella di ieri: la S8. Poi ci si infila nei boschi su una strada a due corsie, una per senso di marcia, ma ancora ampia.
Nessun bisonte, nessun cinghiale e nessuna renna. Peccato, però tantissime cicogne, nei loro nidi, nei campi e in volo sopra le nostre teste.

Giunti nella zona turistica di Augustòw, ci siamo fermati a fare una pausa, al fresco, proprio sul fiume, poi un ultimo strappo di 30 km fino a Suwałki a cercare un posto per dormire.

Curiosando sul web abbiamo individuato un tipico motel da camionisti, una decina di km più avanti e, visti anche i prezzi ed i commenti di chi ci era già stato, abbiamo deciso di provarlo.

Proprio a fianco della strada, con un ampio, ampissimo parcheggio per camion e un giardinetto con tanto di laghetto, offre una stridente sintesi tra la poesia della natura e la prosa dei trasporti su gomma, con, sullo sfondo, la puzza della nafta.

Entriamo e, dalla cucina aperta 24 ore su 24, arrivano profumi molto promettenti.

Ci sistemiamo in camera trovandola molto pulita e comoda: molto al di là dei 40 € a notte richiesti.

Anche la cena, composta esclusivamente da piatti tipici locali, rispetta le aspettative, e lo fa per soli 22€ in due, comprese due birre medie e senza che siamo riusciti a finire tutto!

Domani entreremo in Lituania, verso Vilnius.

Buona notte.


04/07/2025 - Suwałki (PL) - Vilnius (LT)

Il nostro avvicinamento può essere ormai considerato concluso. Ora inizia il nostro giro: le Repubbliche Baltiche. Non che i km fatti fino ad ora, circa 2.500, siano meno importanti anzi! Sono parte del viaggio come quelli del giro sul Baltico e come quelli che ci riporteranno a casa, però il tempo a disposizione ci ha obbligato ad accelerare alcune parti di questo viaggio concentrandoci sulla sua parte centrale.

Così la programmazione del TTdC, questa mattina, è stata leggermente diversa: la destinazione di oggi è Vilnius ma non solo sono escluse le autostrade, ho proprio impostato l'opzione percorso emozionante, aggiungendo così una quarantina di km ai 180 inizialmente previsti e lasciando a TTdC la scelta delle strade da percorrere. È la prima volta che lo faccio, non ho mai creduto potesse essere una buona idea affidare al navigatore la scelta delle strade ma qui, non conoscendone nemmeno una, avevo poco da perdere.

Dico subito che sono rimasto colpito dalla bellezza delle strade su cui il nostro Virgilio ci ha portato, ma ne parlerò tra poco.

L'ingresso in Lituania ci è stato preannunciato dalla polizia polacca, intenta a predisporre i posti di controllo frontalieri che attiverà a partire da lunedì, sospendendo i trattati di Shengen sia sul fronte lituano sia su quello tedesco. Mi pare che, di questo passo, saremo sempre meno Europa e sempre più una manciata di staterelli.

Spostiamo gli orologi avanti di un'ora e ritorniamo ad utilizzare l'Euro. A proposito: costo della benzina, qui, da 1299 a 1450 (prezzi che abbiamo visto noi).

Ma torniamo a parlare delle strade. Ancora né bisonti né renne né cinghiali ma tantissime cicogne, poi boschi, curve, infiniti sali-scendi, una splendida campagna disseminata di minuscoli villaggi dalle casette quasi tutte di legno e (ma questa è la zona) tanti laghi e fiumi. Luoghi e panorami incantevoli.

Le strade scelte da TTdC sono quasi tutte a due corsie, tranne qualcuna più stretta, ed il fondo, quasi sempre buono, non è sempre perfetto anzi, a volte ricorda alcune nostre provinciali. L'area è prevalentemente collinare, quindi le strade sono parecchio movimentate (avete presente le Langhe?) e le pendenze, a tratti, sono anche importanti (8-11%).

Spesso si esce da un bosco affacciandosi su un lago, altre volte su campi coltivati a perdita d'occhio, tutto perfettamente ordinato.

Il gran numero di piccole case di legno ci fa pensare che la zona sia molto frequentata da turismo locale estivo, soprattutto per il fatto che spesso non sono in perfette condizioni e non crediamo che possano garantire una buona protezione dal freddo invernale.

Incrociamo, si e no, una decina di auto in tutta la mattinata e,verso l'ora di pranzo, ormai ad una trentina di km dalla meta (Vilnius), decidiamo di fermarci su uno dei tanti laghi che costeggiamo per sgranchirci un po' le chiappe ma anche per mangiare un boccone. Vi lascio qualche foto perché possiate farvi un'idea.




Contrariamente agli ultimi due giorni, oggi abbiamo viaggiato sempre con temperature perfette: dai 17.5°, nei boschi più fitti, ai 23° al sole.

Giunti a Vilnius abbiamo cercato un hotel e ci siamo sistemati per poi uscire a visitare la città e cenare.
Qui non avevamo nessun Jan o Adam a raccontarci la città, così siamo andati un po' a naso e, quando ormai eravamo convinti che la città fosse, tutto sommato, bruttina e noiosa, Roz vede una specie di portale, un arco, e decide di andare a vedere che cosa c'è oltre: eccolo il centro storico!

Ora abbiamo capito il motivo, anzi i mille motivi per cui, pur essendo la meno turistica delle tre capitali delle repubbliche baltiche, anche Vilnius sia considerata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

L'arco notato da Roz









A domani, in Lettonia.


05/07/2025 - Vilnius (LT) - Riga (LV)

Non siamo partiti presto, ce la siamo presa comoda ma la strada è stata tanta.
Proprio mentre il sole lasciava il posto a nuvole e pioggia, le dolci colline di cui abbiam goduto le movimentate strade hanno lasciato il posto a una piana sconfinata tagliata da strade dritte e circondate dal nulla.

Il Minnesota di Fargo, avete presente? (Molte cose possono capitare nel bel mezzo del nulla.)

Strade che, dopo un po', non si capisce dove portino e, soprattutto, perché.

Unico intermezzo, la visita alla Collina delle Croci, un luogo di pellegrinaggio che... va beh, lascio che sia Wikipedia a spiegarvelo senz'altro meglio di me, io vi lascio qualche foto.




È considerata una Strada da Moto ma... credo la declasserò: non ci sono strade da moto nei dintorni. Per km e km!

Appena siamo ripartiti, sulle strade del Minnesota ehm... della Lituania, si è presentata anche la pioggia. Avevamo già indosso le giacche anti-pioggia per ripararci dall'aria fredda (tra i 15 e i 20°... quasi sempre 17,5) e, superato il confine con la Lettonia, si è fatta più insistente, al punto di obbligarci a fermarci per mettere anche i pantaloni.


Ancora un po' di km sotto l'acqua, sempre più battente, ed eccoci a Riga, la capitale.

Se posso dare un consiglio a chi ci vuole andare: non arrivate nel centro storico di sabato pomeriggio: vi sembrerà di essere nel centro di Rimini durante una festa di addio al celibato molto sguaiata, non riuscirete nemmeno ad accorgervi della bellezza di cui siete circondati. A mio avviso, l'effetto di un turismo molto giovane non correttamente gestito dall'amministrazione locale. Peccato.

Fortunatamente avevamo deciso di fermarci due notti, quindi la città la visiteremo domani.


06/07/2025 - Riga (LV)

No, oggi la moto non si è mossa.
Ci siamo mossi noi per la città che, diversamente da ieri sera, questa mattina si è presentata placida, fresca e... silenziosa.

Ieri, almeno io, non avevo avuto modo di apprezzarne la bellezza ma solo il fastidio di una schiamazzante movida eccessiva e fuori luogo (proprio nel senso di posto sbagliato).

Abbiamo attraversato il centro (scoprendo che esistono chiese chiuse la domenica!) per arrivare nel quartiere Art Nouveau e visitare il museo Jugenda Stila (che è la stessa cosa di Art Nouveau).

Il quartiere è stupendo e il museo ci ha fatto scoprire una cosa che, nonostante abbiamo studiato entrambi all'artistico, non sapevamo: lo stile liberty affonda le sue radici non solo a Parigi, non solo a Vienna ma anche in questa bellissima città baltica, con architetti e costruzioni che addirittura anticipano le altre due più rinomate capitali.

A seguire, la visita al castello, al fiume, al parco, qualche chiesa... poi... beh, c'è la gara di Formula 1 di Silverstone, la kultura può attendere un paio d'ore, no?

Infine, abbiamo cenato in un locale che ci aveva incuriosito già da ieri: un ristorante medievale. Siamo entrambi rimasti molto soddisfatti, dell'ambiente come del cibo: eccezionali. Non sono solito fare pubblicità ai locali ma questa è un'esperienza da non perdere qui a Riga: si chiama Rozengráls, vi lascio qualche foto, in fondo.











A domani, noi ora decidiamo dove andremo.


07/07/2025 - Riga (LV) - Tallinn (EE)

Abbiamo deciso di saltare la visita all'isola Saaremaa: è prevista troppa pioggia e finiremmo per sprecare tempo e soldi senza poter vedere nulla e viaggiando quasi sempre sotto l'acqua. Peccato.

Così tiriamo diritto (nel vero senso della parola) sulla Strada E67 Via Baltica fino a Tallinn.

Una precisazione: la Strada E67 Via Baltica, a mio avviso, non è una Strada da Moto.
Direi che a nord di Vilnius, non ci sono Strade da Moto, a meno che non si voglia considerare tale anche quella che conduce alla Monument Valley, in Colorado.

Oddio! Non posso certo dire di averle viste tutte ma la conformazione del territorio non richiede curve e non prevede dislivelli. Guidare una moto qui è una noia pazzesca. (Ecco, l'ho detto).
Ciò non significa che non ci si debba venire in moto: i paesaggi, usanze, cibi e bevande sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati e, comunque, per andare a visitare gioielli come le capitali baltiche... da qualche parte bisognerà pur passare!
Di certo non invidio i motociclisti locali.

Il trasferimento, sotto un cielo che ha costantemente minacciato pioggia come un Trump qualsiasi che minaccia dazi, ha previsto solo un paio di soste, una per pranzo, poco dopo essere entrati in Estonia (non ho foto del cartello perché non l'abbiamo visto) e una di pochi minuti sul mare.

Alla partenza, il nostro obiettivo era arrivare a Tallinn, visitare le capitali baltiche: obiettivo raggiunto.
Ora ne abbiamo uno nuovo: ritornare a casa... magari vedendo angoli di mondo a noi ancora sconosciuti.

Domani altra giornata di riposo (si fa per dire) dedicata alla visita di Tallinn e a decidere quale sarà la via del ritorno.




08/07/2025 - Tallinn (EE)

Finalmente la visita di quella che è la meta del nostro viaggio. Tallinn si è mostrata subito in tutta la sua bellezza. Pare esserci meno turismo rispetto a Vilnius e Riga ma, forse, dipende dal fatto che non siamo nel week-end.

Abbiamo passeggiato a lungo nel centro storico della città e, anche ripassando nello stesso luogo, si scoprono continuamente cose nuove. Per prima cosa abbiamo visitato la cattedrale russo-ortodossa, non amata dagli abitanti di Tallinn perché imposta dai russi occupanti, costruita su un'altura dove questi avevano abbattuto una statua di Lutero, a significare la superiorità dei russi sul popolo estone e della religione ortodossa su quella protestante.




Poi altre chiese (protestanti e ortodosse), le torri, il centro. Tutto molto interessante, mai affollato anzi, tranquillo. La lingua locale è assolutamente inaccessibile, per noi, è molto simile al finlandese, con il quale condivide le radici.




Vi ho parlato delle case di legno incontrate già in Lituania e, devo dire, pensando che fossero case per le vacanze mi sbagliavo: in tutte le repubbliche baltiche sono molto presenti, sia in campagna che in città ed alcune di loro sono molto belle. Qui in città sono costruite su un basamento di pietra o cemento alto dai 30 ai 150 centimetri e si innalzano per due o tre piani fuori terra.



Ne abbiamo incontrati interi quartieri subito fuori dal centro storico andando a pranzare in un birrificio molto famoso, qui nelle repubbliche baltiche, che mi ha segnalato l'amico Pietro, si chiama Põhjala e oltre a produrre birre buonissime, in sede dispone di un ottimo ristorante dove gustarle.




Nel pomeriggio abbiamo ri-pianificato il resto del viaggio, il rientro.

Domattina raggiungeremo Helsinki (FI) in traghetto, poi Turku, dove trascorreremo la notte per prendere un altro traghetto, giovedì mattina, che ci porterà a Stoccolma. Poi, da lì, vedremo.


09/07/2025 - Tallinn (EE) - Turku (FI)

Giornata di trasferimento (così come sarà domani) ma non senza aver provato almeno una strada finlandese.

Il traghetto è partito con dieci minuti di anticipo e abbiamo viaggiato due ore e mezza con un meteo favoloso ed un mare assolutamente piatto.




Sia la costa estone, davanti a Tallinn, sia l'arcipelago di fronte a Helsinki sono un vero spettacolo per gli occhi. L'arcipelago, poi, prosegue, almeno fino a Turku, dove siamo arrivati evitando accuratamente l'autostrada, viaggiando sulla 110, una bella strada dal traffico inesistente, con curve molto ampie e un asfalto non ottimo ma, direi, buono. I limiti vanno dai 60 ai 100 km/h, dipende dalla pericolosità dei tratti, data soprattutto dalla vicinanza dei boschi, quindi dalla possibilità di trovare animali selvatici che attraversano, soprattutto cinghiali, cervi e alci, tutti piuttosto pericolosi per noi motociclisti.
Noi non ne abbiamo incrociato nessuno.

Non ci siamo lasciati sfuggire qualche strada laterale, quando ci ha ispirato, e una di queste ci ha portato a un ristorantino niente male, sulla cima di una collinetta che, leggendo sui cartelli tutt'intorno, millenni fa si trovava sotto tre km di ghiaccio, che poi con i vari cambiamenti climatici si è sciolto, così la collinetta è diventata un isolotto e, infine, ora si trova abbastanza distante dal mare (almeno una ventina di km).

A Turku abbiamo trovato un albergo contactless proprio di fronte al terminal dei traghetti da cui partiremo domattina verso Stoccolma: comodissimo; contactless nel senso che non c'è reception, non c'è personale con cui interfacciarsi, né bar né ristorante, solo una mail per comunicarci numero di camera e codice per accedere all'hotel e alla camera. Un bell'albergo che, una volta, prevedeva reception, concierge, ristorante, bar, longue... mentre ora solo contatti telematici, e te li vendono pure come un vantaggio, quello di non dover affrontare noiosi discorsi con il personale. Mah... (Si presentano così: We are contactless by heart and it is very likely that you will not confront any people upon your arrival.)

Comunque una bella camera.

Una volta sistemati abbiamo fatto un salto in centro dove, passando, abbiamo intravisto un'alta concentrazione di moto e motociclisti, proprio sul fiume. Si tratta di un ritrovo di fronte a un bar, ma che si estende per qualche centinaio di metri, dove decine e decine di motociclisti e i proprietari di qualche auto diversa dal solito si ritrovano, per chiacchierare e passare un po' di tempo insieme. Da quanto ho visto, noi eravamo gli unici non finlandesi.
La strada era un continuo andirivieni di moto e auto americane o d'epoca.



Devo ammettere che alcuni, vuoi per la stravaganza delle moto, vuoi per l'atteggiamento, mi hanno dato l'impressione di essere motociclisti da bar, però non posso certo giudicare (e tanto meno sentenziare). Il ricordo che porterò con me è quello di un posto piacevole.

Ora riposiamo, che domattina ripartiamo presto in traghetto verso la Svezia.


10/07/2025 - Turku (FI) - Stockholm (SE)

Come ho detto, sveglia presto, il traghetto parte alle 08:45 ma bisogna esserci un'ora prima.

Un piccolo rabbocco all'olio, un'ingrassata alla catena e partiamo per i 100 mt. che ci separano dal Terminal A del porto di Turku.

Come sempre accade, i motociclisti vengono messi tutti insieme ad attendere di poter salire sulla nave, spesso per primi, oggi per ultimi.
Abbiamo così incontrato un fratello finlandese che parlava un buon italiano (quando gli ho chiesto perché mi ha risposto per hobby) che con quella che tutt'ora è la sua prima moto, una Jawa monocilindrica del 1959 acquistata nel 72 per l'equivalente di 26 euro (che riporto in foto), stava andando all'isola di Åland a trovare la zia, in occasione del suo centesimo compleanno. Straordinaria la moto, perfettamente funzionante, molto simpatico il motociclista.

Da Turku a Stoccolma, in traghetto sono poco più di 300 km che il nostro ha percorso in circa 11 ore, zigzagando tra isole e isolotti e creando, per noi, una quasi ininterrotta cartolina degli arcipelaghi, prima di Turku, poi di Åland, dove abbiamo salutato l'amico Finlandese e la sua Jawa, infine di Stoccolma. Il favore del meteo ha reso tutto ciò indimenticabile.

Dopo un avvio di viaggio molto composto da parte di tutti i passeggeri, la combinazione tra il trascorrere del tempo e la quantità di alcool ininterrottamente ingurgitata da buona parte di loro, ha fatto emergere la vera natura vichinga che buona parte di questo popolo sa nascondere sotto una patina di conformismo moralista e perbenista, così, mentre tutt'intorno era, appunto, un campo vikingo in procinto di attaccare non si sa chi, noi abbiamo cercato un posto dove pernottare a Stoccolma, volendoci fermare due notti per avere il tempo di visitarla, ed abbiamo trovato un piccolo hotel con oltre 500 camere spalmate su otto piani, proprio a tre fermate di metropolitana dal centro. Preso.








11/07/2025 - Stockholm (SE)

L'hotel, in effetti, è enorme e aspira ad essere lussuoso, con la sua spa, la palestra ed il ristorante dai piatti ricercati. Tutto sommato, non è male.

Questa mattina ci siamo immediatamente diretti verso Gamla Stan, l'isola su cui si trova il centro storico della città, ed abbiamo iniziato la nostra visita prima che si riempisse di turisti.
L'accesso alla cattedrale può avvenire solo dietro pagamento di 12,00 Euro. Per quello al castello, residenza reale, ne sono richiesti ben 25,00.

Decidiamo di saltare la cattedrale e di visitare la residenza reale per scoprire che, forse, il prezzo del biglietto è un tantino esagerato rispetto a quel che c'è da vedere.

Mentre il numero di turisti in giro aumenta, passeggiamo per le strade del centro storico tagliandolo da sud a nord, da ovest a est. Visitiamo quella che ci viene presentata come la più antica costruzione rimasta in piedi della città, la Chiesa di Riddarholmenuna, del XIII secolo e ad oggi non più una chiesa ma utilizzata come luogo di sepoltura dei reali di Svezia. (Anche qui l'ingresso sta a 7,00 Euro circa).

Ovviamente non poteva mancare una fika svedese, poi la mia anca sbilenca ci ha obbligati a rientrare in albergo perché non riuscivo più a camminare (ad agosto mi attende una visita che spero sia risolutiva).

Mi aspettavo molto dalla città di Stoccolma e, pur ammettendo che è molto bella, a mio avviso non regge il confronto con le capitali baltiche e forse è stato l'averla visitata proprio immediatamente dopo queste, che ha causato in me una leggera insoddisfazione.








Il rientro a casa è già iniziato e tra domani e dopodomani prevede una lunga tratta, quella che originariamente avremmo dovuto percorrere sul traghetto da Helsinki a Travemunde (Lubecca) ma che, anche per visitare Stoccolma, abbiamo sostituito all'ultimo con Turku-Stoccolma.

Ci dirigeremo verso l'Øresund, per entrare in Danimarca attraversando il ponte e il tunnel sotto il mare. L'abbiamo già percorso più volte in auto, questa sarà la prima in moto.


12/07/2025 - Stockholm - Lund (SE)

La nostra prossima meta è Berlino, quindi, visto che ci aspettano due giorni di meteo molto instabile, ci dirigiamo a sud sulla E4, verso Malmö, senza soste. Tutto sommato è meglio se piove durante gli spostamenti che non durante le visite.
Tuttavia non arriviamo a Malmö, ci fermiamo pochi km prima, a Lund, perché dopo 600 km non abbiamo voglia di infilarci in una città grande che abbiamo già visitato durante altri nostri viaggi.

Abbiamo dovuto tenere addosso le nostre anti-pioggia per tutto il giorno. Altrimenti avrebbe piovuto.

Per oggi, quindi, non c'è molto altro da raccontare, salvo che dal bar al 12° piano del nostro albergo si vede il profilo del ponte (in foto non si vede bene).




13/07/2025 - Lund (SE) - Berlin (DE)

Nuovamente con le anti-pioggia addosso (ma oggi non hanno funzionato: piove) ci dirigiamo verso l'Øresund e lo attraversiamo. Peccato per il meteo, la visibilità ridotta riduce anche la sensazione di grandezza che la struttura riesce a trasmettere (quello di oggi è il mio settimo attraversamento, il primo in moto).

Scavalchiamo la Danimarca da Copenaghen a Gedser, attraversando, negli ultimi km, alcuni dei paesini di curatissime casette monofamiliari tipiche di questo paese.
A Gedser prendiamo il primo traghetto per Rostock, dove ci infiliamo sull'autobahn per Berlino. Il tempo è estremamente variabile, si passa dalla pioggia al sole e viceversa sempre in pochi secondi.

Non posso non notare che sull'autobahn Madi consuma molta (ma molta!) più benzina. Chissà perché?! 🤔

Scherzi a parte: l'assenza di limiti di velocità permette di non dover tenere sempre un occhio al tachimetro, se non per controllare di non stare esagerando. Chi ha guidato su queste autostrade, ed è ancora vivo, evidentemente ha imparato due cose: a stare a destra e a guardare dietro prima di cambiare corsia. Oppure è esageratamente fortunato.

Intorno alle quattro del pomeriggio siamo a Berlino. Il nostro hotel, prenotato durante una sosta all'autogrill, si trova in centro, poco distante dalla Porta di Brandeburgo, così attraversiamo buona parte della città in moto ed è bellissima. Tutta.

Appena arrivati, il tempo di scaricare i bagagli e cambiarci e, mentre il bel tempo pare stabilizzarsi, partiamo per una prima, non pianificata, visita della città, la quale si conferma magnifica, anche a piedi. Tutte le strade sono ampie e danno alla città molto respiro. Lo spazio, intorno alla Porta di Brandeburgo è enorme e, anche se c'è molta gente, si ha la sensazione di avere la piazza tutta per sé.

Pochi passi e raggiungiamo il Bundestag, che visitiamo solo da fuori perché non c'è più disponibilità di accessi. Pazienza, già così rende bene l'idea di un popolo molto unito e forte.

Si fanno le sei del pomeriggio e qui è quasi ora di cena, quindi cerchiamo un locale tipico, lo troviamo e ci gustiamo una cenetta a base di specialità locali, poi a nanna: dopo due giorni di km siamo un po' stanchini.

Domani, dopo una visita più seria della città, andremo a Potsdam, qui a 30-40 km, a visitare il Palazzo di Sanssouci, fatto costruire alla metà del XVIII secolo da Federico il Grande (quello che, tra le altre cose, disse La corona è soltanto un cappello che lascia passare la pioggia) e considerato uno dei palazzi più belli d'Europa.

Domani vi dirò.








14/07/2025 - Berlin - Potsdam (DE)

La visita di Berlino la facciamo spostandoci in moto: la città è troppo grande per la mia anca dolorante.

La città si conferma bellissima, anche in moto. Mi si potrà contestare che è un insieme di palazzoni disomogenei, vero, ma sono disposti così distanti l'uno dall'altro da sembrare perfino piccoli.
La maggior parte delle strade prevede ampi marciapiedi alberati da ambo i lati, due o tre (anche quattro) carreggiate per senso di marcia spesso separate, al centro, da ampie aiuole spartitraffico.
Il numero di monumenti o palazzi monumentali è impressionante e ad imperare è il verde: grandi parchi e viali. Dà proprio l'impressione di essere una città a misura d'uomo, vivibilissima.
Mi ha colpito molto l'omogeneità tra il centro e la periferia: Berlino è sempre uguale a sé stessa, in centro come ai margini

Per prima cosa cerchiamo il quartiere Friedrichshagen, noto anche come Villaggio di Artisti, dove nel 1890 fu fondato il Circolo dei Poeti di Friedrichshagen: "Scrittori, artisti e scienziati scelsero il luogo Dietro la città del mondo (titolo di un libro di Wilhelm Bölsche ) perché apprezzavano la tranquillità e la natura per le loro fasi creative, nonché la vicinanza agli editori." (da Wikipedia)

La nostra familiarità con la lingua teutonica fa sì che la nostra ricerca ci porti al Volkspark Friedrichshain anziché al Friedrichshagen, poco male: si tratta di un bellissimo ed enorme parco, un po' una Villa Borghese in salsa di crauti.



Terminata la visita al parco ci dirigiamo, finalmente, verso il quartiere noto come Villaggio degli Artisti, con i suoi graffiti e la sua movida.

Di certo, a quest'ora, di movida non se ne parla ed il quartiere si presenta tranquillo ed accogliente, con la maggior parte dei locali ancora chiusi ma con diversi altri locali dove fermarci a gustare un kaffee prima di una lunga passeggiata.

I locali che troviamo, aperti per pranzo, sono quasi esclusivamente italiani, arabi e thailandesi.
Ci accomodiamo nel dehor di un kebabbaro: in fondo lo shawarma sembra ormai il piatto tipico, qui in Germania.

Torniamo alla moto, riattraversiamo tutto il centro e ci dirigiamo verso Potsdam, dove, domani, visiteremo il Palazzo di Sanssouci (perché al lunedì è chiuso 😡).

La strada tra Berlino e Potsdam (una trentina di km in tutto) si snoda tra boschi, laghi, fiumi e piccoli villaggi e non credo possa essere considerata una vera Strada da Moto ma solo perché, tra limiti di velocità (dai 60 agli 80), paesi e altissime probabilità di improvvisi attraversamenti di animali selvatici, deve essere percorsa mantenendo molto alti sia il livello di attenzione sia il polso destro.

Arrivati a Potsdam scopriamo un'altra bellissima città. Anche l'albergo che abbiamo scelto ieri è molto bello, tanto che decidiamo di fermarci per una notte in più.

Proprio dietro l'albergo si trova il quartiere olandese (Holländisches Viertel), costruito per ospitare gli ingegneri e gli artigiani fatti venire dall'Olanda (qui c'è molta acqua e loro la sapevano gestire meglio) perché si sentissero a casa loro. Si tratta della più grande concentrazione di costruzioni nello stile dei Paesi Bassi al di fuori dell'Olanda.
Appena sistemati in albergo andiamo a visitarlo: col tempo si è trasformato, riempiendosi di piccoli negozi e ristoranti, fuori dal tempo e... dalla Germania.

A domani, con la visita al Palazzo e ai dintorni di questa bella città.


15/07/2025 - Potsdam (DE)

Giornata di riposo e cultura. Dopo una buona colazione (kaffee e croissant, anche qui li fanno buonissimi!) ci siamo diretti al Palazzo Sonssouci, costruito da Federico II detto il Grande (ma qui chiamato Der Alte Fritz, cioè Il Vecchio Fritz) per trascorrerci i periodi estivi, immerso nei suoi vigneti e frutteti.

Lo chiamano anche La Piccola Versailles, con la quale non condivide la grandezza del palazzo ma certamente i fasti e i giardini.

Arrivati alla biglietteria, proprio quando stavamo per entrare, ci ha avvicinato una signora offrendoci dei biglietti del suo gruppo, perché ne avevano acquistati per un gruppo di 20 ma loro erano soltanto 15 (una scolaresca, e lei era l'insegnate). Anziché 22 Euro a testa, abbiamo così speso 10 Euro a testa e ci siamo uniti al gruppo insieme ad altri tre tedeschi arruolati subito dopo di noi.

Il palazzo (o castello che dir si voglia) impressiona fin dall'arrivo. In stile rococò, si differenzia dai palazzi reali e dai castelli tradizionali per essere stato studiato come rifugio dove riposare e stare bene con gli amici Sans Souci, senza problemi. Pur essendo molto sfarzosi, gli interni infondono un senso di pace e tranquillità, mettendo al primo posto sempre la cultura, che al vecchio Fritz era stata negata in giovane età da un padre-padrone, che ne voleva fare un guerriero, ma della quale si è nutrito a piene mani non appena ne ha avuto l'occasione, accompagnandosi ad artisti, poeti, filosofi e musicisti che riceveva ed ospitava proprio qui, in questo palazzo. Tra questi posso citare Voltaire e uno dei figli di J. S. Bach.

Esiste anche un Palazzo nuovo, da visitare, ma sono riusciti a chiuderne uno (il Sanssouci) al lunedì, e l'altro al martedì. Tedeschi. 🙄 Per forza che poi perdono le guerre!

Così la visita, tra palazzo e giardini, ci ha impegnati per un paio d'ore.













Dopodiché volevamo ancora visitare un altro castello (qui ce ne sono tantissimi!), il Cecilienhof, del quale avevo letto cose interessanti. L'abbiamo raggiunto, parcheggiato la moto ed ha iniziato a piovere. Tra me ho pensato: Va giusto bene: piove mentre siamo nel castello a visitare. Il parcheggio dista due o trecento metri dal castello, però (tedeschi) ti fanno fare un giro a piedi, nel bosco, assolutamente inutile. Pazienza dai, siamo in vacanza.

Giunti alla biglietteria, un piccolo cartello indicava che il castello è chiuso a causa dei lavori di restauro.
E SCRIVERLO ALMENO AL PARCHEGGIO, NO?
Va bene, troviamo riparo sotto un porticato e, con molti altri, attendiamo che spiova, finché non ci accorgiamo di essere gli ultimi ad attendere fiduciosi, mentre la pioggia si fa più pesante. Ovviamente anti-pioggia e ombrello sono nel bauletto della moto.
Tagliamo di corsa tra i boschi, raggiungiamo la moto e ci ripariamo sotto una pensilina per infilarci le anti-pioggia... almeno che l'acqua che abbiamo addosso non esca!




Belli bagnati, raggiungiamo l'albergo, ci cambiamo e mangiamo qualcosa mentre, finalmente, la pioggia cessa ed esce un bel sole caldo, così decidiamo di riprendere la moto per andare a vedere il Ponte delle Spie (se non avete visto il film cercatelo, mi pare che sia disponibile su Netflix), dove durante la guerra fredda sono stati effettuati molti scambi di spie catturate dall'una e dall'altra parte. Il ponte è stato anche set del film.




Siamo circondati da boschi e laghi, così decidiamo di esplorare, senza navigatore, senza meta, con tanta curiosità e quest'ultima è soddisfatta da bellissime strade nei boschi e da enormi parchi frequentati da famiglie, ciclisti e bagnanti. Sì, non sono pochi quelli che fanno il bagno nei laghi. A giudicare dagli strilli quando entrano, l'acqua non deve essere caldissima, ma intanto... lo fanno.








La giornata è stata molto piena e, soddisfatti, torniamo ancora in albergo prima di uscire per una cena leggera. Ovviamente, nel dehor del ristorante, a metà cena è scoppiato un temporale che ci ha costretti a cercare riparo più vicino al centro dell'ombrellone ma non ci ha fatto desistere dal terminare di gustarci le meravigliose zuppe che ci avevano servito mentre gli altri avventori abbandonavano i loro posti.

Potsdam è, senza dubbio, una delle città di questo viaggio il cui ricordo mi accompagnerà a lungo: è bellissima, ricca di storia e inserita in un paesaggio unico. Se andate a Berlino, riservate un po' di tempo per visitare questa bellissima città ed i suoi dintorni.

Domani marca pioggia e noi siamo agli sgoccioli di questa vacanza. Ormai dobbiamo solo rientrare e, se ci riusciamo, passare a salutare un'amica, sul lago di Costanza. Ancora un paio di tappe e saremo a casa.



7 commenti:

  1. Fate un buon viaggio. Sono sicuro che troverete cose interessanti lungo il vostro percorso e sarà bello perdersi per le vie di Tallin.

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    1. Grazie. Attendiamo suggerimenti da chi, come te, ci è già stato.

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  2. We forgot to take selfie, so I have selfie with Roz only 😉

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    1. It means we've to meet again... next time to Cuneo, may be?

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  3. Ottimo. Il castello mi ispira

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  4. Buon Compleanno Ross. Auguri di cuore da Olga e Pietro e buona continuazione di questo viaggio che ha tutte le premesse per essere un viaggio fantastico.

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  5. Come sempre molto dettagliato e piacevole. Buon viaggio

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